Parte 4

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Il giorno seguente Nagisa tornò a casa e prese i suoi libri per provare a studiare. Non riusciva a tenere in mano una penna e non poteva fare il compito in maniera telematica poiché alla scuola per questo genere di cose serviva un preavviso. Il braccio gli faceva un male cane e più provava a scrivere più capiva che era inutile. Bussò alla porta della sua camera una mano calma e delicata.
- posso?
- entra pure!
- era oggi che dovevamo studiare insieme no?
- si era oggi, ho dimenticato di dirti che è inutile, tanto il compito non potrò svolgerlo.
- non esserne così sicuro, la professoressa è molto disponibile, magari se vede che sai bene le cose te lo fa fare in un altro modo.
- quindi mi consigli di studiare lo stesso?
- si, fammi spazio.
Karma si fece valere in tutta la sua pazienza e intelligenza, più tardi urtò per errore il braccio di Nagisa e quest'ultimo gridó istintivamente.
- accidenti, scusa!
- no, scusami tu, gridare mi è venuto spontaneo.
- deve farti male, eh?
- parecchio, si.
- perché hai fatto di testa tua? Ti avevo detto che ci sarebbero state conseguenze.
- beh perché io non so fare come fai tu, che scappi per sopravvivere a scuola, io preferisco affrontare i problemi, anche rischiando di farmi male.
- infatti sei finito male.
- bene, lo accetto.
- non è servito assolutamente a niente.
- forse, o forse è servito a me, per crescere e per imparare.
- sei proprio un idiota - disse Karma infastidito.
- si forse si, però mi piace pensare che farsi spaccare un braccio è meglio che scappare - rispose sorridendo.
Karma si alzò e prese la sua giacca.
- ripassa le ultime cose da solo, è tardi. Sei stato bravo, ce la farai.
- grazie molte, spero mi faccia fare la verifica.
- buona serata.
Karma scese le scale per dirigersi verso la porta, ma sentì una strana conversazione al telefono.
- lo so, hai ragione. Ma come posso fare con lui? È un caso disperato! Non è normale quel ragazzino. Sta sempre per i fatti suoi, sorride senza una ragione, è maldestro e goffo... gli piacciono anche gli uomini! Io non so davvero cosa fare, sto pensano di mandarlo in un istituto per quei ragazzi un po' soli, hai presente?
Karma uscì di casa e camminò velocemente verso la metropolitana, aveva il volto quasi schifato da come la madre parlava di lui. Perché Nagisa era così tanto buono e lei lo ripagava così? Eppure quel ragazzo sembrava non avere segreti. Karma ci pensò molto, senza neppure accorgersene.
Nagisa entrò a scuola senza curarsi degli sguardi e si diresse nella sua aula.
- buongiorno professoressa! Vorrei poter fare il compito nonostante le mie condizioni!
- per me non ci sarebbe problema ma il regolamento stabilisce che deve essere scritto a mano, ce la fai?
- non credo, però potrebbe interrogarmi, la prego!
- vorrei farlo ma non dipende da me, manderò una e-mail al preside, è molto impegnato però.
- va bene lo stesso se glielo scrive qualcun altro, sotto la sua supervisione?
Questa domanda scioccò nagisa più di chiunque altro. Era stato Karma a porla.
- beh perderemmo molto tempo, in realtà.
- no prof! Sono preparato ci metteremo poco, gliel'assicuro!
- d'accordo, se Karma ha voglia di scriverlo per te, mentre tu gli detti, sarò felice di assistere.
Karma prese una penna e guardò Nagisa, che ancora non aveva capito il motivo di quel gesto. Fecero il compito in breve tempo e Nagisa chiese un permesso per uscire da scuola, non si sentiva bene neanche un po'. Tuttavia voleva ringraziare Karma, così lo aspettò in una pizzeria lì vicino.
- non so davvero come ringraziarti, mi hai salvato l'anno!
Karma guardò Nagisa e lo ignorò completamente, passando oltre e scendendo sotto la metropolitana. Nagisa era stupito e non riusciva a decifrare le azioni del suo... non sapeva nemmeno cosa fosse Karma per lui.

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