sixty seven day

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pov's Minho

All'inizio pensavo di essere in un sogno in cui io e Han protagonisti avevamo preso a baciarci dolcemente, quando però il bacio si stava facendo più intenso e le sue mani fredde mi stavano causando la pelle d'oca capii che non si trattava di esso, ma di pura realtà di cui io ero completamente cosciente, realizzando ogni singola cosa, questa volta non ero ubriaco, non avevo alcuna scusa da rifilare per aver ricambiato il bacio, dovevo smetterla di mentire a me stesso e accettare che Han mi attraeva e non poco.

Il suo tocco non mi era per niente indifferente e ora ne avevo la conferma, quella di cui avevo paura e che cercavo di evitare. E invece eccoci qua con la sua bocca sul mio collo e io che non riesco a ragionare per niente.

Quando Han si fermò e prese a guardarmi dall' altro con lussuria e soddisfazione capii che questa attrazione che provavamo entrambi era troppo forte da reprimere, e che era inevitabile ormai nascondere ogni cosa. Ormai aveva visto la parte più intima di me e non potevo farci nulla perchè a mia volta io volevo scoprire la sua.

Mi lasciò infine solo un casto bacio facendomi rimanere frastornato, per poi tornare nella sua parte di letto col respiro irregolare alternato col mio, lo ringraziai mentalmente di essersi fermato data la mia insicurezza e ancora confusione sul fatto di provare per la prima volta qualcosa per un ragazzo.

Pieno di imbarazzo finsi di addormentarmi subito dopo l'accaduto e vidi Han poco dopo cadere in un lungo sonno, lasciandomi solo con i miei dubbi e pensieri troppo intrecciati, dove ancora una volta lui faceva da protagonista.

Aprii leggermente gli occhi quando sentii picchiettarmi sulla spalla e il mio nome sussurrato all'orecchio.

"Lo so che sono comodo, ma se non vuoi dare spettacolo agli altri che fra poco scenderanno ti conviene staccarti  dal mio corpo." realizzando poco a poco le parole del minore mi accorsi della posizione in cui stavo dormendo, ovvero una gamba sopra quelle di han e un mio braccio sopra il suo petto, possibile che non ero nemmeno capace a stare fermo nel mio posto? in uno scatto mi scansai abbastanza lontano da lui e mi stropicciai gli occhi ancora troppo pigri per mettere a fuoco bene la stanza.

"Lo ho fatto per te, a me andava anche bene se tu rimanevi in quella posizione per tutta la mattinata, ma ho pensato che se gli atri ti avrebbero visto cosi sarebbe scoppiato un mezzo casino." commentò nuovamente lui.

"Grazie." borbottai.

"No aspetta credo di non aver sentito bene, Lee Minho sa dire grazie?" Spalancò gli occhi esterrefatto il moro facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Non lo ripeterò due volte, fattelo andare bene" sputai acido alzandomi dal letto per andare in bagno.

"Ecco il Minho che conosco! Comunque dobbiamo parlare." tornò serio lui aspettando una mia risposta che non arrivò.

Sbarrai gli occhi all'affermazione quando ormai di schiena stavo proseguendo per il bagno, dove poco dopo mi ci rinchiusi dentro.

Presi a sciacquarmi la faccia per riprendere lucidità e quando i miei occhi incontrarono lo specchio notai una macchia leggermente rossastra sul mio collo.

"Diamine, questa non ci voleva." esclamai tirando un leggero pugno sul lavandino.

"Minho sei tu? Vedi di muoverti che anche io ho bisogno del bagno!" La voce di Jeongin mi fece sbarrare gli occhi facendomi entrare nel panico dovendo ragionare sul fatto più velocemente del previsto, decisi infine di mettere un asciugamano intorno al collo per poi rimandare il problema a quando il bagno si sarebbe liberato.

Uscii schivando velocemente il più piccolo per arrivare dal divano letto nell'atrio, dove ancora jisung si trovava steso con il cellulare in mano.

eighty days  (minsung)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora