eleven day

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Aprii lentamente gli occhi e notai fin da subito nonostante il mal di testa che quella era la stanza degli ospiti, e voleva dire solo una cosa.

Sbarrai gli occhi e notai che la mia testa non era posata su un cuscino ma bensi qualcosa di più duro, ovvero il petto di Jisung, imprecai mentalmente e strinsi gli occhi sperando fosse solo un incubo.

"Deficente alzati ora!" urlai squotendo più volte il corpo inerme del minore.

"Non urlare che ho mal di testa, sennó uso lo stesso metodo di ieri sera per tapparti la bocca, tanto mi pare che a te non dia tanto fastidio." Ok era ufficiale lo avrei ucciso.

"Non mi dire che-" mi fermó immediatamente.
"Bhe tu avresti voluto molto volentieri ma non mi pareva gentile usufruire del tuo corpo in quelle condizioni, ma diamine mi provocavi costantemente, ho dovuto davvero trattenermi." si prendeva gioco di me guardandomi con un sorriso soddisfatto incrociando le braccia sotto la testa.


"dieci" lanciai il bicchiere rosso dietro di me ormai non curante di nulla se non di togliere quel sorrisetto beffardo sul viso di Han.

era il decimo bicchiere di fila che avevo buttato giù più velocemente possibile battendo le abilità del minore come volevo dimostrare.

Tutti i nostri amici esultarono alla mia vittoria prendendomi sulle spalle per poi lasciarmi sul divano grande in soggiorno, dove ormai stanco delle ore passate a sfidare jisung e partecipare a giochi banali, mi accasciai, mentre gli invitati stavano pian piano andando via dalla casa per l'orario ormai inoltrato.

"Jisung mi gira la testa ed è tutta colpa tua!" bodbottai notando passare da li il ragazzo in questione.

"e sentiamo cosa vorresti fare?" si abbassa al mio livello posando un braccio sul lato del divano all'altezza della mia testa.

"baciarti" sussurrai sporgendomi verso le sue labbra senza pensarci troppo.

"ottima opzione direi, ma non pensi che Seojun si arrabbierebbe?" chiese ritornando alla posizione iniziale guardandosi in giro.

Mi aggrappai alla sua maglia per riportare la sua attenzione su di me e con le mani indirizzai il suo viso a due centimetri dal mio.

"Tranquillo non è venuta alla festa!" risposi non curante del danno che avrebbe rovinato la mia relazione da li a poco.

"non ti ho mai visto così sicuro di te, bere ti fa decisamente bene." rise lui per poi leccarsi le labbra che presi come segno di via libera.

Non sapevo perchè lo stavo facendo, ma sapevo che lo volevo e che ne avevo bisogno,
ero gay? Beh non lo so, ma avevo una necessità che solo Jisung volevo che soddisfacesse.

Le sue labbra si muovevano esperte sulle mie approfondendo il bacio in modo estremamente passionale, portandolo a sedersi nel divano a fianco a me senza staccarsi dalla mia bocca.

Le nostre lingue stavano lottando nelle nostre cavità orali e la mia testa stava diventando sempre più leggera, offuscata solo dal piacere.

"Forse è meglio se ti metti a dormire Minho, la situazione potrebbe diventare meno gestibile" si staccò  contro voglia Jisung con il respiro affannato e leggermente frastornato.

Jisung sapeva che il maggiore probabilmente sarebbe crollato da un momento all'altro privo di coscienza, e che non era in grado di essere razionale in quel momento.

"uh si andiamo in camera tua!" biascicai aggrappandomi alla spalla del minore mentre con fatica cercò di portarmi verso le scale.

"Vorrei filmarti per poterti ricattare domani, o anche solo per farti sentire quanto sei spudorato, sai si dice che da ubriachi si dica la verità" mi buttó sfinito sul suo letto.

"Quante chiacchiere, scommetto che sei bravo anche in altro oltre che a parlare." strinsi il colletto della sua maglia facendolo cadere su di me.

"Minho non mi sembra il caso, cerca di chiudere gli occhi e dormire" si rialzò in fretta lui per levare le sue scarpe e le mie.

Mugugnai infastidito per poi cadere definitivamente in un profondo sonno.

"Quello che è successo ieri sera non deve uscire da questa camera. " spalancai gli occhi rimanendo interdetto dai miei stessi flashback.

"Vuol dire che ti ricordi qualcosa allora, pensavo di doverti rinfrescare la memoria, o meglio riprendere dove avevamo lasciato " rise di gusto lui ricevendo dal sottoscritto un cuscino in faccia.

" Non è divertente, c'è in ballo la mia relazione e la mia-" esitai lasciando la frase in sospeso, non volendo offendere o dire nulla a riguardo.

"Fammi indovinare, la tua reputazione? Come se adesso baciare un ragazzo o essere gay fosse un insulto e uno schifo per la società." alzò lui gli occhi al cielo il minore alzandosi dal letto.

"Beh in tal caso fatti un esame di coscienza, perché ieri sera non mi staccavi le mani di dosso e ho l'impressione che  Seojun non ti faccia lo stesso effetto dato che ieri sera non ci hai minimamente pensato a ribadirmi che 'tanto non era venuta alla festa '." concluse lui uscendo dalla camera con uno sguardo piuttosto deluso e indignato.

eighty days  (minsung)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora