Uno, due, tre squilli ancora, poi il telefono tacque definitivamente. Chiamata senza risposta. Merda. Richiusi il cellulare con stizza, rovesciando il capo all'indietro e chiudendo gli occhi per qualche attimo. Okay, era impegnato, molto impegnato, ma possibile che non gli venisse neanche per un attimo un minimo di nostalgia nei confronti della sua ragazza?
Mi annoiavo, quel giorno, mi annoiavo a morte e non sapevo che cosa fare. Rebecca era in facoltà a vedersela con le più strampalate richieste dei suoi professori, Giulia era sicuramente in compagnia di Massi e Riccardo era dato definitivamente per disperso. E la cosa che mi innervosiva più di tutte era quel perfetto cielo di primavera, azzurro e pulito, pieno di sole, che mi lanciava lunghe occhiate interrogative fuori dalla finestra, chiedendomi che cosa diamine stessi facendo tutta sola in quell'enorme appartamento buio e polveroso invece di uscire e abbracciare il giorno come ogni altro essere umano.
Sospirai, contemplando ancora una volta la finestra. Qualcosa si contrasse all'altezza dello stomaco, quasi fosse un richiamo invisibile. No, non aveva senso rimanere a casa ad ammorbarmi in una giornata del genere! Rebecca avrebbe certamente detto che ero andata nuovamente in overdose con le storie di vampiri. E io le avrei dato sicuramente ragione, anche perché ultimamente la mia vita sentimentale era talmente deprimente che avevo finito per naufragare in quel tipo di letture. Sveglia, Penelope! È primavera, lo è anche per te! Fatto questo ragionamento, mi alzai di scatto dal letto, mi liberai della tuta marrone che portavo da una vita, indossai un felpa leggera e un paio di jeans, inforcai le All Star e sfrecciai di sotto, tuffandomi nella pazza folla che mi attendeva giù in strada.
Andava meglio, decisamente meglio. In primavera, Roma si spogliava degli ori accesi dell'inverno per indossare i colori delicati della primavera, nascondendo le facciate dei propri palazzi in una brumosa nebbiolina che veniva in breve spazzata via dalle lame di sole che accendevano il giorno. L'aria profumava di fresco e di fiori lasciati sui terrazzi e i giardini pensili, sovrastando la puzza di macchine e di rifiuti che d'estate aveva la meglio su tutto. Una piacevolissima brezza proveniente dalle montagne mi scompigliava i capelli sulla nuca e portava con sé gli odori selvaggi della natura.
Camminavo spedita fra la gente, le mani nelle tasche e lo sguardo alto, divertendomi a contemplare l'umanità che correva attorno a me. C'erano turisti, religiosi, businessman in auto da urlo, giornalisti frettolosi, ragazzini che si perdevano pezzi di gelato sui marciapiedi, adolescenti griffate a caccia di vetrine. Le mie gambe mi portarono sul Lungo Tevere assediato dalle macchine nell'ora di punta, i palazzi che lo costeggiavano accesi dall'oro del pomeriggio, la cupola della Sinagoga che svettava elegante al disopra delle cime dei platani. Imboccai un ponte e arrivai all'Isola Tiberina, un posto tranquillo e pittoresco nel quale potevo trovare un po' di tregua dalla calca impazzita. Amavo il profumo che proveniva dai ristoranti già al lavoro che fuoriusciva dalle loro cucine: sapeva di pasta, di carne alla griglia, di pane. In pochi minuti, mi venne una fame da lupi. Mi avviai subito alla ricerca di una buona gelateria, quando la mia attenzione fu catturata da una figuretta mingherlina seduta sulle gradinate di una chiesa, il pallone stretto fra le gambe.
«Leo?» chiamai, notando il mio fratellino. «Che ci fai qui? Dove sono Matteo e Ludovico?»
Leonardo alzò gli occhi verso di me. Era triste, lo sguardo arrossato. «Ciao» mi salutò con voce spenta.
«Cos'è successo?»
«Ma niente.»
Aggrottai le sopracciglia e incrociai le braccia. «Sicuro?» domandai.
«Penny, non rompere le palle. Sto bene, okay?»
Mi sedetti accanto a lui, che continuava a fissare il vuoto davanti a sé, i lunghi riccioli neri che gli coprivano parte della faccia. «A me puoi dirlo. Sono tua sorella.»
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The Last Passage
Fanfiction~ sequel di The Passage ~ Sono passati cinque anni dal viaggio di Penny a Narnia, e la ragazza sembra essersi ormai rassegnata a una vita sempre più grigia nel suo presente. Ma le porte di quel mondo parallelo stanno per aprirsi di nuovo e la ragazz...