//Prologo//

663 23 0
                                    

Essere sospesi sull’abisso, tra l’oblio e l’eternità. Attorno a noi, il vuoto. Restai completamente immobile, i muscoli irrigiditi e le palpebre serrate nel buio. Temevo che, se solo avessi osato respirare, tutto sarebbe svanito nel nulla e saremmo precipitati in quel vortice mostruoso che avvertivo incombere su di noi, dal quale non avremmo più potuto riemergere.

Era la fine. La fine di tutto. Il limite oltre il quale non ci era concesso andare, ma che ci eravamo ostinati a superare per inseguire i nostri sogni più assurdi. Compreso quello di restare insieme. Per sempre.

Il suo respiro mi risvegliò dal torpore. Lo sentivo, a pochi centimetri dal mio orecchio. Era caldo. Il suo cuore pulsava dolcemente contro la mia guancia. Eravamo vivi. Ancora vivi. L’abisso non ci aveva inghiottiti. Non ancora.

Mi strinsi ancora di più a lui, affondando il volto contro il suo petto. Un gesto, un gesto appena, un battito di ciglia, e tutto sarebbe finito. Saremmo precipitati verso l’eternità. O forse no? Era quello il nostro destino, cancellare per sempre tutto ciò che era stato, la nostra famiglia, i nostri amici?

Davvero la nostra storia finiva così?

«Edmund,» sussurrai «ti amo.»

 

The Last Passage Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora