La verità (Parte 4)

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Ci posizioniamo sul tappetino e iniziamo. La ragazza Donatrice mi dice che i miei poteri mentali contro di lui non avrebbero avuto effetto, ma io non ci credo, so che supererò il limite di tutti. Lui rimane fermo aspettando una mia reazione, ma io mi siedo a gambe incrociate sul tappetino e lo fisso. Rimaniamo dieci minuti a guardarci finché lui non si decide di attaccare. Uso i miei poteri per leggere nella sua mente e capire che mossa avrebbe fatto, ma non ci riesco, è impenetrabile. Così lui si avvicina a me e mi prende per il collo alzandomi dal pavimento, d'un tratto sento un forte dolore sul petto e inizio a vederlo come fosse un Mecha, uso di nuovo i miei poteri e gli ordino di mettermi giù. E così fa, infine gli dico di ritirarsi dal combattimento, ed esegue i miei ordini. Con lo sbalordimento di tutti in quella sala, vinco lo scontro facendoli rimanere a bocca aperta. Vedo la 91.40 avvicinarsi a me e proprio in quel momento preso da un forte giramento di testa, svengo.

Al risveglio mi trovo in una stanza del Cubo con la ragazza dai capelli viola, i due ragazzi che stavano con lei anni prima, i numeri 19.64 e 38.73... Do un'occhiata in torno e vedo un agente che sta seduto su una sedia alla fine del letto. Chiedo cos'è successo, e la ragazza mi risponde: "Sei svenuto dopo aver battuto un agente". Sto pere dire che quell'agente è un Mecha, ma l'agente mi precede dicendo: "Tu hai il terzo occhio, vero?". Io voglio fingere di non sapere cosa sia, ma l'ho letto in quella biblioteca, il terzo occhio dona la capacità di vedere i Mecha per come sono. Quindi annuisco e la ragazza salta di gioia sbattendo le mani e dice: "Lo sapevo che eri speciale!". Con l'approvazione degli altri in quella sala.

«Anche tu sei un Mecha?» chiedo all'agente.

«No, mi sono sbarazzato di quel parassita anni fa...» mi dice con volto triste e serio in volto.

«Non è stato facile per lui, ma ce l'ha fatta.» lo appoggia il ragazzo con i capelli scuri, il Seme.

«Ora cosa mi succederà? Volete uccidermi?» chiedo impaurito. Loro scoppiano a ridere e l'agente risponde: "No, no, sei una risorsa speciale per noi..."

«Per cosa?» sono preoccupato per il mio destino.

«Di trinità ne abbiamo due nel nostro rifugio, tu saresti il terzo, e così compieremo la leggenda del triangolo delle trinità.» dice il ragazzo dagli occhi grigi, il numero 38.73... Quelli che hanno il terzo occhio si chiamano trinità. Ma del triangolo e della leggenda non ne ho mai sentito parlare.

«La leggenda del triangolo delle trinità... Si dice che se si uniscono per un rito le tre trinità, sfoderando i loro diversi poteri, tutti sarebbero in grado di riconoscere i Mecha. Anche gli umani» Prosegue l'agente.

«Avete parlato di un rifugio prima... dove si trova?» chiedo curioso.

«Prima di dirtelo, dobbiamo chiederti una cosa... sei pronto a combattere realmente i Mecha?» mi chiede la ragazza Donatore.

«Sì! Distruggerò quei parassiti!» rispondo con fermezza.

«Il rifugio si trova qui, proprio nel Cubo.» mi svela l'agente.

«E come fate? Non è sorvegliato?»

«Il Cubo è sorvegliato da noi speciali» dice i ragazzo biondino riferendosi ai Donatori, ai Possessori e ai Semi. Poi prosegue dicendo: "Abbiamo infiltrati ovunque nel Cubo".

«Ci sono altri agenti come te?» chiedo a quell'uomo in abito.

«No, io sono l'unico». Mi risponde.

Successivamente andiamo nel rifugio. Superiamo diverse porte e corridoi, fino a raggiungere una stradina buia, con solo delle luci al neon rosse ad illuminarlo in modo sfocato. Raggiungiamo una porta di legno con una maniglia, forse l'unica porta del Cubo e ci ritroviamo in una stanza molto grande, con tubi bianchi che ricoprivano il muro e dei tappetini spessi per terra, sopra ai quali c'erano sdraiati alcuni di "noi".

ELOGARD: Il Ciondolo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora