Il Clone (Parte 2)

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La cosa sconvolgente è che mio zio stava bene, si è ripreso in pochi minuti, ma tre giorni dopo un auto lo ha investito, e per lui non c'è più nulla da fare. E' morto anche lui. Ma la cosa strana è che quello stesso attimo, i miei occhi si sono annebbiati per qualche secondo. Non capisco se tra le loro morti e me, ci fosse un collegamento.

Dopo i funerali, dove è scoppiata una lite tra la famiglia di mio padre e quella di mia madre, siamo ritornati tutti a casa, è stata una lite banale, forse presi dallo sconforto di un secondo funerale nell'arco di poco tempo... Ritornato a casa mi danno fastidio gli occhi, come se fossero offuscati da qualcosa e poco dopo mi arriva un email con fonte anonima: "Stai iniziando ad avere fastidio agli occhi, vero? C'è un nesso tra le morti apparentemente accidentali della tua famiglia e te... se vuoi altre informazioni al riguardo, vediamoci sulla quarantottesima strada stanotte, mi troverai seduta su una panchina".

Seduta? Allora dev'essere una donna, e cosa vuole da me? E come fa a conoscermi? A sapere tutto quanto? Comunque sono curioso di scoprire cosa volesse dirmi, e infatti quella notte raggiunto l'orario vado nel luogo da lei designato... Piove e la vedo lì, seduta su una panchina con un impermeabile blu, e un ombrello che la ripara dalla pioggia. La intravedevo nella luce di un lampione: è magra, con delle calze a rete nere sotto quell'impermeabile corto, troppo corto. Ha un seno prosperoso e me ne accorgo dall'ultimo bottone della giacca sbottonata quando mi avvicino di più a lei.

Mi fermo a distanza di due o tre passi da lei: "Cosa vuoi?" le chiedo, e lei in risposta ridacchia.

«Siediti...» mi dice quasi come un ordine e io obbedisco prima che lei prosegue dicendo: "Non hai il dono della vista da tanto vero?". Io non so come facesse a saperlo.

«No, infatti.» lei si alza e mi spiega che io sono un Cyborg- Clone, camminando lentamente avanti e indietro, con la testa calata, mi spiega che posso uccidere solamente con lo sguardo e solo se provavo un forte sentimento, e che l'ho appreso a caro prezzo. Io resto in silenzio alle sue parole, non so a cosa credere. Ma poi prosegue: tu e tua madre siete dei cloni, dove vi hanno impiantato una memoria non vostra, e siete stati acquistati da "tuo" padre alla morte dei veri possessori dei vostri corpi. A differenza di tua madre però, tu sei un modello sperimentale, che sblocca doti particolare con il crescere della vostra materia organica. Inutile che ne fai parola con tua madre, lei è ignara di tutto questo e tu puoi crederci come non farlo.

Io mi alzo dalla panchina senza dire niente, e senti solo la sua voce dirmi: "Ci rivediamo". Come fosse sicura che l'avrei rivista.

Ritornato a casa, senza far rumore per non svegliare mia madre arrivo fino in camera mia, mi sdraio sul letto cercando di riflettere sulle parole dette da quella donna che non faceva altro che evitare il mio sguardo. Dunque è questa la verità? Ho ucciso mio padre e mio zio? E poi sarei un cosa? Un clone... Non voglio pensarci più, ma non riesco a dormire. Il giorno seguente ho provato a fare ricerche in rete, ma ogni mio tentativo viene bloccato dal "Cervellone". Non riesco a visualizzare i siti che mi interessano. Cosa c'è da nascondere?!

Ci sono troppe cose sbagliate in questa nuova vita che non riesco a capire. Come faccio a vedere? Chi mi ha dato questo "dono"? E perché non riesco a cercare le informazioni che mi servono? Nessuno mi sa dare quelle indicazioni e forse solo quella strana donna con l'impermeabile può darmele.

Nei giorni a seguire me ne faccio una ragione dopo svariati tentativi a cercare l'ignoto, capisco che forse non c'è nessuna rivelazione che posso ottenere. Perché io stesso non sarei mai potuto essere capito. Nessuno mi avrebbe mai creduto se gli avessi spiegato chi sono realmente. Qualcosa mi dice che non sono pazzo, che a tutto c'è una spiegazione logica, anche se in realtà nessuno me l'ha data.

Abbandono questo pensiero di essere speciale. Ma io posso fare la differenza in questo mondo, posso essere qualcuno nell'ombra che fa riaffiorare la luce dietro quei robot che circondano questo mondo. Probabilmente ho sbagliato a cercare su internet. Il "Cervellone" adesso avrebbe saputo chi sono. Ma in realtà non ho fatto troppi tentativi per non essere scoperto come l'individuo dal potere assurdo, ma solo come un semplice ragazzo che ha sbagliato a fare una ricerca. Magari scolastica.

ELOGARD: Il Ciondolo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora