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Le cose da fare erano veramente troppe per permettersi un momento di pausa

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Le cose da fare erano veramente troppe per permettersi un momento di pausa.
Il ricevimento, poi il viaggio in Cina e tutta la preparazione che c'era dietro spaventavano a morte Hyejin, la quale credeva di doversi dividere in quattro per riuscire a fare tutto senza perdere di vista le sue mansioni ordinarie.

Oggettivamente non sentiva la stessa tensione di prima: era come se il clima fosse cambiato alla JTC e ne era estremamente felice, ma allo stesso tempo sapeva che non si sarebbe potuta adagiare sugli allori dato che la situazione sarebbe potuta cambiare in qualsiasi momento.

Anche se Jungkook le aveva chiaramente detto che non si sarebbe dovuta preoccupare di ciò che sarebbe successo in Cina, Hyejin non poté fare a meno di farsi mille domande dato che non si sentiva appartenere a quel contesto.

Inoltre, sarebbe partita da sola con Jungkook e questo la preoccupava enormemente per quanto riguardava la situazione con Jihoon: sarebbe stato inutile dirgli che riguardava una questione di lavoro perché Hyejin per prima sapeva che non lo avrebbe mai accettato, né capito.
La sua preoccupazione principale si limitava veramente alla sua relazione, ma ovviamente la ragazza aveva deciso di non parlarne con Jungkook dato che non c'era molta confidenza anche se il ragazzo aveva provato a farla parlare il più possibile.

Il giovane, nel frattempo, era rimasto chiuso nel suo ufficio e poté tirare un sospiro di sollievo accompagnato da un gran sorriso: finalmente Hyejin era ritornata e quindi tutto sarebbe ritornato al giusto equilibrio di poco tempo prima.

Si era abbastanza divertito nel parlare con lei e nel lanciare quelle piccole frecciatine riguardo al suo modo di comportarsi perché le espressioni facciali della ragazza avevano la capacità di risultare esilaranti anche nei contesti più seri.

Aveva avvertito dell'insicurezza in Hyejin riguardo a tutto quello che sarebbe successo in futuro ed era abbastanza comprensibile: la prima volta era sempre spaventosa per tutti.

«La smetti di sorridere come un idiota e mi ascolti?» sentì chiedere da una voce femminile

«Perché non sono stupito dalla tua presenza?» domandò Jungkook, ritornando ad essere serio

«Perché tu vuoi la mia presenza.» rispose la ragazza, entrando nel suo ufficio con dei fascicoli in mano «Questo è tutto quello che ci servirà per il viaggio in Cina.» disse, appoggiando i documenti sulla sua scrivania «Il mio passaporto è pronto, devo solamente ultim-»

«Fermati.» la bloccò Jungkook «Tu non verrai con me, Hara.»

«Cosa?» domandò la ragazza, sbarrando gli occhi per la sorpresa «Non dire sciocchezze: non hai nessuna segretaria disposta a seguirti e poi sai che io sono l'unica che può aiutarti.» disse lei, pensando che volesse prenderla in giro

«In realtà ti stai sbagliando.» ribatté Jungkook mentre osservava i fascicoli «Hyejin è tornata.» disse con tono solenne

Hara sentì per un attimo la terra mancare da sotto i suoi piedi: non poteva assolutamente credere a ciò che aveva sentito.

«Ma di cosa diamine parli?» domandò lei

«Hai sentito bene. Hyejin è tornata a lavorare per me e questa volta farò in modo che non lasci l'azienda una seconda volta.» spiegò Jungkook, leggermente divertito dalla reazione di Hara

«Perché ha deciso di tornare?» chiese fumante dalla rabbia

«Perché si dà il caso che sia stato io ad averla convinta.» rispose ancora lui per togliere ogni piccolo dubbio

«Non ci credo. Tu non correresti mai dietro alla prima dipendente che ti capita sotto gli occhi. Sei troppo orgoglioso Jungkook e io ti conosco bene.» disse Hara inferocita «E se anche fosse vero che hai deciso di farla partire insieme a te, non penso che tu abbia fatto la scelta migliore.» disse, appoggiando le mani sulla scrivania «Hyejin è ancora inesperta, ha dato prova di non essere in grado di gestire la situazione e poi-»

«Io mi fido di Choi Hyejin.» disse Jungkook con uno sguardo serio e con un tono di voce fermo e sicuro

Hara sbarrò per la seconda volta gli occhi a causa di ciò che aveva sentito pronunciare dalle labbra del ragazzo: ormai era evidente che fosse cambiato completamente e il non riuscire a capirlo la mandava fuori di testa.

«Perché sei cambiato così? Non volevi farla licenziare a tutti i costi?! Ci eri addirittura riuscito!» esclamò Hara, colma di rabbia

«Penso di aver provato una sensazione peggiore che mi ha spinto a prendere questa decisione.» rispose Jungkook «Non farti idee strane Hara: voglio il meglio per questa azienda e se non riesco a garantirlo solo a causa di stupidi comportamenti, allora significa che non sono abbastanza maturo da prenderne le redini un giorno. E tu sai benissimo quanto io voglia essere degno di questa scrivania.» disse lui

«Mi sembra ovvio: lasci che Hyejin rovini i tuoi affari con i possibili soci cinesi, questo sì che significa avere a cuore il futuro della JTC!»

«Ti ricordo che tu hai rischiato di mandarci in bancarotta. Non penso che Hyejin possa arrivare a tali livelli.» disse Jungkook mentre giocava con la sua penna tra le dita

«Adesso la difendi anche?» chiese ancora Hara, non capendo come fosse potuto cambiare così all'improvviso

«Non ti devo nessuna spiegazione, Hara. Lei è una dipendente, proprio come lo sei tu. Ti ho già detto di non farti idee strane, quindi non hai nulla di cui preoccuparti se non del tuo lavoro.» ribatté il giovane, cercando di tagliare corto

«Spero che vi divertiate un mondo in Cina. Sono sicura che sarà un viaggio memorabile.»

E dopo aver pronunciato tali parole, Hara si voltò e si chiuse la porta dell'ufficio di Jungkook alle spalle, lasciando il ragazzo quasi stupito dalla sua reazione: era la prima volta che se ne andava di sua spontanea volontà.

Cercò di non dare alcun peso a quella reazione così esagerata e si occupò dei fascicoli che Hara aveva lasciato prima di andarsene.
Come la ragazza gli aveva detto, contenevano tutto il necessario che riguardava la partenza.

Era tutto curato nei minimi dettagli e Jungkook non si sorprese affatto: Hara non aveva mai deluso le sue aspettative e aveva sempre fatto un lavoro magnifico riguardo l'organizzazione di eventi del genere.

Nel frattempo, Hyejin si era recata dalla signora Chaerin per chiederle consigli riguardo a quello che avrebbe dovuto fare dato che Jungkook non le aveva dato delle vere e proprie direttive.
Era ansiosa, ma allo stesso tempo impaziente: aveva sempre sognato di poter viaggiare e non vedeva l'ora di realizzare quel suo piccolo desiderio anche se sapeva che si sarebbe trattato di un semplice viaggio di lavoro e non di una gita turistica.

La signora Chaerin, proprio come Jungkook, la rassicurò riguardo a quello che sarebbe successo perché poteva comprendere benissimo ogni singola preoccupazione della giovane.

"Fidati delle tue capacità.

Se il signor Jungkook ha deciso di portarti con sé, allora significa che sa che farai un ottimo lavoro".

Hyejin si fidò di quelle parole e lasciò che l'energia positiva si appropriasse del suo corpo e della sua mente per non farsi condizionare negativamente dalla sua angoscia.

Sarebbe stata una nuova esperienza che avrebbe accolto a braccia aperte.

Buon pomeriggio!

Allora, in questo capitolo non succede nulla di che, ma vi preannuncio da subito che il prossimo sarà quello più scoppiettante del momento.

Sto finendo di scriverlo, mi manca solamente una parte.

Vi avviso che riguarda il ricevimento e ho deciso di descrivere il tutto in un'unica parte dato che non volevo dividere il cap in due.

Così non sono costretta a lasciare in sospeso nulla e ci godiamo il tutto senza problemi.

Prossimo capitolo, lunedì💞✨

✯𝗦ᴇᴄʀᴇᴛᴀʀʏ [Jeon Jungkook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora