Quando mi svegliai era giá mattina ed ero rimasta tutta la notte a pensare a Seba mentre ero con Mattia. Lo amavo, cazzo se lo amavo, doveva essere mio a tutti i costi. Ci siamo conosciuti circa un anno fà poi abbiamo cominciato ad uscire insieme per conoscerci meglio ma alla fine mi lasciatò e da lì non l'avevo mai dimenticato, mentre lui l'aveva fatto andando a letto con parecchie sgualdrinelle. Ero disperata, non sapevo più cosa pensare. Avevo bisogno di una boccata d'aria fresca così, senza fare rumore mi vestii e uscii dalla camera di Mattia, poi guardai l'ora sul cellulare ed erano le 7, caspita! Non ero mai stata così mattiniera in vita mia. Decisi di andare sul ponte per rinfrescarmi un po' le idee.
Oggi abbiamo attraccato a Barcellona. È proprio una città meravigliosa. Ci rimarremo fino a domani sera poi partiremo per Ibiza, Palma di Maiorca e Gibilterra.
Ero così confusa, mi piaceva Mattia ma amavo follemente Seba, cosa fare in questi casi? Mattia era un bravo ragazzo mentre Seba era l'esatto contrario. Che situazione! Dopo qualche minuto, mi venne fame così decisi di dirigermi verso la sala da pranzo per fare colazione. Presi una fetta di pane, del succo d'arancia e la nutella poi mi diressi verso il nostro tavolo e con grande sorpresa ci trovai solo Seba. Imbarazzata mi avvicinai al tavolo e mi sedetti di fronte a lui, ero rossa dalla vergogna mentre lui non fece una piega. Impassibile o forse incazzato. Iniziai a mangiare abbassando lo sguardo sul tavolo ma dopo poco tempo cominciai a sentirmi osservata, così alzai lo sguardo e lui era li che mi fissava intristito ma felice di vedermi. Arrossii ancora mentre lui non distoglieva mai lo sguardo da me, abbassai ancora lo sguardo "scusami" disse con tono sincero ma teso, sgranai gli occhi per lo stupore e alzai lo sguardo "come?" chiesi scioccata "non farmelo ripetere hai capito benissimo" disse accennando un sorrisetto d'intesa, farfugliai delle parole a caso e lui scoppió a ridere "dai non ridere" dissi imbarazzata ma felice nel sentire la sua splendida risata rieccheggiare nella sala, abbassai lo sguardo e addentai il mio pane "sei cosi buffa. Mi sei mancata stanotte" disse sorridendomi, oh dio no! Quel sorriso! Lo stava facendo apposta! "è solo colpa tua se non c'ero" dissi con fare acido mentre arrossivo per l'imbarazzo ma contenta di sentirglielo dire "lo so e mi dispiace. Dov'eri stanotte?" chiese curioso di farsi i fatti miei "non ti deve interessare" risposi bruscamente "senti stanotte ti volevo con me ma non c'eri. Ho girato per tutta la nave ma non ti ho trovato e non ho chiuso occhio tutta notte. Ora per favore dimmi dove cazzo eri?" alzó notevolmente la voce al pronunciare quelle ultime parole facendomi incazzare "io non ti dico un bel niente" sbottai fumante di rabbia ma lui si alzó, aggiró il tavolo, si avvicinó a me, mi prese per un braccio, stringendolo molto forte e mi trascinó fuori dal ristorante verso un corridoio nascosto. Mi portó dentro uno sgabuzzino, stranamente aperto, mi sbatté al muro richiudendo a chiave la porta e cominció a baciarmi sensualmente. Oh se mi mancava. Lo voglio, cazzo se lo voglio. Quando si staccó, mi prese il viso tra le mani "tu sei mia!" mi disse dolcemente tanto da farmi sciogliere tra le sue braccia così mi avvicinai e lo baciai. Poi riflettei. Se gli davo un'altra possibilità, lui mi avrebbe fatto soffrire ancora e io non voglio passare un altro anno come quello appena trascorso. Non volevo più soffrire per colpa sua. Dovevo stargli lontana, così d'un tratto, mi staccai e lo spinsi contro la porta "non posso" bisbigliai "Sofia che cazzo stai dicendo? Come non puoi? E poi non puoi fare cosa?" chiese chiaramente confuso, lo amavo ma non potevo soffrire ancora per lui "cerco di fare la cosa giusta cioè stare lontana da te" risposi con le lacrime agli occhi "in che senso stare lontana da me?" chiese preoccupato "non posso stare con te. Mi faresti soffrire di nuovo come l'anno scorso e non voglio. Ho patito le pene dell'inferno per te e tu non hai fatto niente. Ti prego lasciami in pace" dissi mentre trattenevo le lacrime, lui triste allungó un braccio verso di me ma io lo spinsi via bruscamente e mi avvicinai alla porta "addio Seba" risposi mentre mi richiudevo la porta alle spalle. Cosa avevo fatto? Non potevo credere di averlo fatto veramente? Dovevo andare avanti. Corsi in camera piangendo. Aprii la porta così forte che questa rimbalzó sulla parete e si richiuse da sola con violenza. Mi buttai sul letto e piansi. Come potevo pensare di riuscire a stargli lontano e di andare avanti con la mia vita? Semplice, la mia non era una vita normale senza di lui. Mi aveva stregata e ora non riuscivo a fare a meno di lui. Mentre riflettevo, qualcuno bussó alla porta e, preoccupata che qualcuno mi avesse sentito, tacqui. I rumori alla porta continuarono ma stavolta più forti e decisi "Sofia so che sei lì dentro, aprimi ti prego" gridò Seba dall'altra parte

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Voglio te
RomanceStudentessa modello, amante dell'hip hop e sfortunata in amore. Sofia è la classica ragazza semplice di cui un galantuomo ci si può innamorare. Il suo unico punto debole? Sebastiano. Il ragazzo più popolare della scuola, alto, atletico, un fanatico...