Pensieri su tela.

16 1 0
                                    

Ti capita mai di essere sotto la pioggia e avere dietro l'ombrello ma non aprirlo,
preferire bagnarsi,
esser fradici fino ai capelli per poi arrivare a casa con un raffreddore e,
magari,
anche la febbre?
Ecco.
È una metafora per introdurti quello che sto per scrivere,
per addolcire la pillola del racconto che seguirà,
del breve epilogo di questo nuovo capitolo.
Questi sono pensieri su tela,
pensieri su foglio,
pensieri sul PC mai catalogati.
Ci pensi mai a quante cose pensi e non dici?
Ci pensi mai a quante cazzo di volte ti senti poco?
A quando l quanto ti senti solo?
Beh, ti capisco.
Spesso le persone fraintendono il sentirsi solo con la comune ragione di fingersi innamorati,
attorcigliarsi attorno al collo infido di qualcuno pur
di non rimanere soli ed è triste,
terribilmente triste.
Queste sono strofe scritte su tela,
su lavagna,
su pensieri persi al sorgere dell'alba al mattino.
Pensieri persi tra la colazione e il pranzo sotto una doccia fredda.
Questo è l'ennesimo capitolo dove non ti dirò cos'è la vita,
anche perché,
a dirla tutta,
non lo so neppure io.
Ma ti dirò come addolcirla,
come non sentirti un problema,
come essere l'epicentro della tua vita senza la necessità di essere "completato" da qualcun altro al di fuori di te.

INTRODUZIONE

Scrivo da tanto tempo, almeno da quando a scuola mi prendevano in giro, mi trattavano di merda ed eccomi; eccomi mondo, ora sono qui!
Sai quante volte ho pensato sul serio di scomparire,
di farla finita?
Sì,
lo so;
è la stessa cosa che avrai pensato tu una fottuta marea di volte non avendo la forza di lasciare questo mondo,
come se non fosse giunta la tua ora,
come se tu servisse ancora qui,
come se il lavoro per cui sei nato ancora non lo hai svolto o,
perlomeno,
compiuto.
Io ti capisco:
capisco le tue insicurezze,
capisco quando non ti senti abbastanza ed afferri un pezzo di foglio e ti sfoghi oppure di quando urli nel cuscino per soffocare le urla mentre i tuoi dormono.
Capisco il tuo dolore e non so se mai ne uscirai,
ma so solo dirti questo:
TU SEI CORAGGIO.
Tu sei tempesta nelle notti di Novembre,
uragano in mezzo al mare,
sole che scotta d'estate e alcool sulle ferite.
Tu sei quello che vuoi diventare,
non quello che vogliono che tu sia.
Tu sei una costellazione ancora non scoperta dall'uomo,
un posto dove entrano in pochi ma non tutti restano.
Essere troppo fa paura,
essere troppo poco fa ancora più paura.
Capisco quando lei si guarda allo specchio e si vede brutta piangendo,
quando lui urla contro i suoi ma in quelle urla disperate si filtra un vorrei solo essere capito.
Adolescenza:
una parola un triglione di significati.
Paure, incertezze, angosce, cuori spezzati e cotte mai andate a buon fine.

Se sei arrivato fino a qui puoi continuare a leggere il resto.
Ti ringrazio,
anche se non ti conosco
perché stai plasmando,
giorno dopo giorno,
il mio sogno.
Buona fortuna!

Pensieri su telaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora