Poi cresci

3 1 0
                                    

Crescere equivale un po' a perdersi,
farsi carico di mille paranoie e milioni di problemi
senza volerne farsi davvero carico ma è così,
questa si chiama vita.
Finite le superiori sei libero di diventare chi vuoi,
continuare gli studi oppure
scegliere di lavorare,
di realizzare i tuoi sogni e cestinare tanti progetti
a causa di qualcosa chiamato tempo e
qualcos'altro chiamato denaro.
Più si cresce e più non si ha il reale tempo
di godersi un pizzico la vita se non
di sera,
in compagnia fingendo di star bene pur di fare esplodere quella bolla di smog che ci inghiotte chiamata società.
Mi ricordo da bambino
alle elementari quando mi rendeva felice
andare a temperare la matita ed i colori al cestino
giusto per scambiare due parole con quel amichetto che oggi...
che oggi beh
chi vede più.
Scambiarsi le figurine di Dragon Ball ostinandosi con il dire che Gogeta di Dragon Ball GT era il più forte di tutti e cercare,
nelle ore di informatica Goku di V livello gasandosi ammirandolo.
Il mondo ti rovina quando cresci, sai.
Da bambino non vedevo l'ora di diventare grande,
poter abbattere tutte quelle barriere che un ragazzino non può superare ed oggi che a fine mese devo pagare l'affitto,
lavorare come un cane e privarmi di tanto mi chiedo se il me bambino avrebbe voluto questa vita da grande...
Credi con l'idea che da grande tutto sua più facile,
facile come sorridere che poi negli anni dimentichi come si fa.
Vai in discoteca non perché ti piace,
lo fai soltanto perché lo fanno tutti e metti da parte soldi per poterti permettere gli studi,
la macchina,
una casa o qualcos'altro.
Se oggi potessi parlare con il me bambino gli direi soltanto di rimanere lì,
rimanere piccolo e felice a quando
solo un pallone e qualche amico anche sotto la pioggia
riusciva a cambiarti la giornata e ti faceva stare bene,
a quando arrivato a casa non avevi WhatsApp o tantomeno smartphone,
avevi solo un telecomando sapendo che alle 14 c'era Dragon Ball e chissà se Goku avrebbe sconfitto Cell, Majin Bu o Freezer e ti bastava quello a farti stare bene,
bastavano pochi amici senza alcolici e qualche stupido gioco a farti gioire,
ma ora guardati,
ora guardaci.
Da piccoli così tanta fretta di crescere per poi diventare grandi
e voler essere di nuovo piccoli.
Sai forse si stava meglio quando non si scopava
ma si amava di un amore sincero come i bambini,
quando tra i banchi giravano fogliettini con domande imbarazzanti del tipo 'Vuoi metterti con me? Si, No' e si sbarrava la scelta che poi era quasi sempre un no ma non succedeva esattamente nulla,
tutto continuava come fosse stato un gioco perché in fondo era un gioco ma guardaci ora
che se litighiamo non ci guardiamo più in faccia per mesi,
anni forse.
Da adolescente urlavo a mia madre 'non vedo l'ora di fare 18 anni e andare via da qua' ed ora che ne ho 21 vorrei tornare a quei litigi e a non sentirmi così responsabile.
Sai cosa c'era poi di bello?
L'arrivo dei primi telefoni e tutti noi sbalorditi da chi aveva il telefono migliore ma no,
non il touchscreen,
il telefono con i tasti ereditato spesso dai genitori che poi veniva distrutto con la batteria gonfia a furia di giocarci e farci giocare i compagni.
Bastava questo per sentirsi bene,
per essere felice.
Ora ho 21 anni,
quasi 22,
un affitto da pagare,
il lavoro,
le bollette e tante altre responsabilità e vizi da mantenere,
di sicuro il piccolo me non sarebbe fiero di quello che sono ora.

'Vorrei ritornare a quel periodo in cui
riuscivo a sorridere anche solo guardando Dragon Ball con qualche amico'

Pensieri su telaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora