tempo di darmi tempo e poi.

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Col tempo ho imparato a mie spese,
care spese;
di darmi tempo.
Mi sono sentito una marea di volte lo sbaglio commesso di qualcuno
addossandomi colpe ben più grandi di me;
come i bambini quando li sgridi senza un apparente motivo;
soltanto perché sei tu ad essere arrabbiato col mondo.
Da adolescente sognavo,
sognavo un mondo meglio di questo ripetendomi "da grande io...";
ed invece eccomi qua,
quel "da grande" ora è grande
e di questo mondo non so che farci,
non sono riuscito apparentemente a cambiarlo,
a plasmarlo come un bimbo dai grandi occhi castani voleva.
Ora sono uguale,
una copia spudurata di tutti gli altri ma con leggere,
forse a tratti pesanti,
differenze.
Odio,
si; 
odio le persone come voi.
Ho creato un'armatura coniata col dolore di mille stronzi e mille stronze che nel farmi del male hanno giovato rinvigorendo il loro stupido e squallido orgoglio da stupidi ed inutili non esseri umani,
credo che gli esseri umani non si possano definire con questi termini,
ma gusci privi di vita.
Circondati di mille mila cose da sfoggiare in ambienti a voi simili rendendovi partecipi di questa comparsa teatrale chiamata vita voi vi sentite o credete,
convincendovi di note,
di vivere davvero.
Sono stanco di incontrarvi giorno dopo giorno dopo giorno
ed ho solo uno strazio di "sito" che non è neanche tale
per scrivere ciò che mi passa in testa senza dirlo ad alta voce
perché i miei pensieri,
i pensieri "non omologati" alla massa non vengono accettati dal pubblico di questa falsa.
Io non mi adatto,
l'ho fatto troppe volte e voi invece?
Odio profondamente le false a cui sono costretto a piegarmi per volere di un mondo di cui non ho scelto di far parte,
no.
Sono stanco dei finiti sorrisi e dei "ci sarò" che puntualmente poi non ci sono.
Sono stanco di ascoltare i sogni stupidi delle altre persone convinte che il mondo abbia un posto libero da darvi in questa opera rendendovi protagonisti.
Alle volte penso che forse sono io ad essere l'antagonista della mia stessa opera teatrale,
che a volte sono così stanco di ascoltarvi che vorrei premere OFF se i tasti di accensione e spegnimento esistessero,
se solo esistessero.
I miei sogni?
I miei ideali, i miei problemi, i miei malumori, i miei incubi? E chi se l'è mai chiesto,
chi me l'ha mai chiesto?
Beh, nessuno.
Sempre concentrati e focalizzati nel escludere gli altri prevalendo sulle loro vite,
prendere il posto di protagonista in un'opera diretta da un pessimo regista che non sa cosa scrivere più e non dà un copione ma un foglio bianco dove sei tu a buttare giù le tue stupide idee bizzarre.

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