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                            GIULIA

Dopo il mio pianto, Giovanni mi è restato accanto quasi per tutto il giorno.

Mi ha anche detto che sono bellissima e solo io so quanto ho sclerato dentro di me.

Dopo cena ci mettiamo come al solito nel giardino, ma tanto freddo e ho ancora addosso il giubbotto di Giovanni.

<<ok, ragazzi vi voglio parlare>> Attirai l'attenzione di tutti e si sedettero a cerchio.
<<vi sono davvero grata per tutto quello che state facendo, ma ora voglio che voi sappiate perché lo state facendo. Mi fido di voi e so che non mi giudicherete...>>
Guardo i loro sguardi interrogatori e ho paura di raccontarmi.

<<quasi tre mesi fa, precisamente il 13 luglio, la mia vita è iniziata a crollare del tutto, avevo una migliore amica, si chiamava Chiara. Quella sera avevamo deciso di andare ad una festa in un paesino vicino Roma, era il compleanno di una nostra amica e ci teneva che andassimo. Era ad un'ora di distanza da noi, Chiara guidava la macchina all'andata. Nessuna delle due aveva bevuto, lo avremmo fatto se non saremmo dovute tornare a Roma la sera stessa. Durante la festa ci siamo divertite tantissimo, eravamo felicissime, abbiamo ballato tutto il tempo.>>

Sorrido mentre piango al ricordo di me e lei quella sera.

<<al ritorno guidava sempre lei, noi continuavamo a ridere e cantavano come due scene. Urlavamo quanto ci volevamo bene e che non avremmo voluto una vita diversa. "Una vita sempre in due" era il nostro motto da sempre">>

Giovanni allunga la mano e mi asciuga una lacrima.

<<si era girata a guardami per un solo secondo e non ha fatto in tempo a schivare il camion che ci stava venendo contro, ho visto le luci dei fari puntati addosso e ho urlato, lei si era girata a guardare la strada ma era troppo tardi, siamo state scaraventate dall'altra parte della strada.
Lei aveva perso i sensi a causa dell'impatto, io ero sveglia. Ero stordita, mi girava la testa, il sangue colava dappertutto. Sono scesa dalla macchina e con fatica ho cacciato Chiara, cercavo di farla tornare cosciente, avevo tutto il sangue sulle mani, un po' mio e un po' suo. La testa mi girava ma l'unica cosa a cui pensavo era quella di rianimare la mia migliore amica, piano piano ha riaperto gli occhi e nel frattempo ho chiamato i soccorsi. Le tenevo stretta la mano e piangevo>>

Enula mi abbraccia.

<<io continuavo a ripeterle che non sarebbe morta, le continuavo a dire che era forte e che saremmo riuscite a coronare insieme il nostro sogno, ma più il tempo passava e più diventava debole.
Ricordo ancora le sue ultime parole:
"Ti voglio un mondo di bene, ricordalo sempre. Sei l'unica con cui ho condiviso sogni e segreti, con cui ho condiviso la vita da quando sono nata.
Ti voglio e ti vorrò sempre bene, non ho provato per nessuno il bene che provo per te. Promettimi che non ti farai abbattere da questa cosa, promettimi che andrai avanti e che ti rifarai una vita, che realizzerai il tuo sogno senza di me. Ti prego, promettimelo. Devi farlo.">>

Con la voce spezzata dal pianto continuo a parlare, nessuno mi interrompe, si limitano ad accarezzarmi o ad asciugarmi le lacrime che cadono.

<<io continuavo a dirle che le volevo bene e che non sarebbe morta, ma lei ne era convinta e quindi me lo fece promettere. Dopo un po' arrivò l'ambulanza e ci caricò, lei era sdraiata io seduta al suo fianco che le stringevo la mano. Mi disse ancora una volta quanto mi volesse bene e.. e.. mi disse addio. Socchiuse gli occhi e dopo poco morì>>

Piango a singhiozzi e non riesco più a fermarmi.

<<non eravamo ancora arrivate in ospedale quando è morta>>

Guardo gli altri, anche loro piangono con me, l'unico che non piange è Giovanni, come se volesse essere forte per me.

<<mi sentivo terribilmente in colpa per essere sopravvissuta al suo posto. Mi continuavo a ripetere che sarei dovuta morire io quella sera.
È a causa di questo senso di colpa ho cominciato a tagliarmi, volevo uccidermi ma non ci sono mai riuscita. C'era sempre qualcosa a bloccarmi... Dovevo morire io non lei, lei non se lo meritava.
Non meritava questa fine. Meritava di essere qui a vivere il suo sogno. Mi faccio schifo! Non dovrei neanche essere qui, sono venuta solo perché i genitori di Chiara mi hanno spinta a venire qui perché lei avrebbe voluto così. Avevamo fatto i casting insieme e siamo state prese entrambe ma ci sono arrivata solo io.>>

<<Giulia, se sei qui un motivo c'è, no? Dovresti continuare a vivere e a sorridere proprio come stai facendo adesso, per entrambe. Devi continuare ad essere quella Giulia che eri prima perché sei bellissima quando sei "bambina". Ti stai facendo del male e non penso che a Chiara sarebbe piaciuto vederti così>>
Giovanni mi accarezzò il viso.

<<è complicato>>
<<non lo è>>
<<si invece! Pensa a cosa si prova ad avere una persona così importante nella tua vita e pensa che con questa persona avevi tantissimi progetti insieme. Immagina che vorresti questa persona per sempre al tuo fianco in ogni momento. Immagina di volerle così bene o di amarla così tanto da non poterne fare a meno. Questa persona diventa il tuo tutto, è come l'aria che respiri:
Essenziale per la tua vita.
Questa persona è il tuo ossigeno, è cieli che ti tiene in vita e ti fa ridere e incazzare nello stesso momento. È una persona che per te donerebbe tutto anche se non ha niente.
Questa persona diventa un elemento fondamentale delle tue giornate, non ti lascia mai solo, è sempre pronta ad aiutarti in qualunque cose ed è sempre pronta a perdonare ogni tua cazzata. Tu ami quella persona ed è proprio in quel momento che il mondo te la strappa via.
Strappa tutte le radici che questa persona ha innescato nel tuo cuore. Strappa via tutti i momenti belli, gli abbracci, le risate, i pianti, i baci, le litigate e mille altri momenti che avete condivisao o che potevate condividere. Toglie tutto, e a te cosa resta?
Nulla. Solo un cuore spezzato in cerca di qualcuno o qualcosa che lo ripari, ma niente e nessuno è in grado di farlo, solo quella persona.
Ma lei non c'è più, e allora cerchi di fare di tutto per poter raggiungerla.
E allora cominci a non mangiare, a tagliarti e a cercare un modo per poter morire. E allora entri in una depressione che ti porta a vivere in questo stato per due mesi. Come ne esci? Non puoi.

Neanche la danza è riuscita ad alzarmi l'umore, come pensi che possa farcela da sola?>>

Piango e lo guardo fisso negli occhi.

<<infatti non sei sola, non sarai mai sola. Ne usciremo insieme, è una promessa>> Giovanni mi prese la mano e me la strinse forte.
Guardai gli altri che stavano annuendo tra le lacrime.
<<Grazie>>
Vennero tutti da me e mi strinsero in un abbraccio.
<<raga così mi spezzate>> scherzai con loro e cominciammo a ridere.

Poco dopo tornammo tutti dentro.
Tutti tornarono nelle camere e restai da sola con Giovanni.
<<grazie di tutto Giò>> lo abbracciai forte.
<<ma di che!>> mi strinse a sé.
<<tieni>>

Mi allontano dalle sue braccia e gli ridò il giubbotto.
<<sei proprio bella, buonanotte>> mi lasciò un bacio sulla fronte ed entro in camera.

Buonanotte Giovanni.

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Giulia ha rivelato a tutti la cosa che la fa stare più male, fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo.
Come sempre vi invito a lasciare qualche commento per:
consigli, se magari volete vedere qualche scena in particolare, per correggermi qualunque cosa.
E con questo se vi va lasciate una stellina💘

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