GIULIA
<<Giulia! Giulia alzati! È tardi, dobbiamo ancora fare colazione>>
<<cinque minuti>> bofonchiai girandomi dall'altro lato.
<<no, è tardi>> Enula mi prese per il braccio e cominciò a tirarmi, poco dopo lasciò la presa e la manica del pigiama si alzò scoprendo le bende.
<<che hai fatto?>> chiese allarmata.
<<mi sono ferita danzando>> mi alzai di corsa, andai verso l'armadio e presi le prime cose che mi trovavo davanti.
<<mi potresti mettere le cose di classico nel borsone?>>
<<certo>> Enula prese le cose e cominciò a metterle nel borsone.
<<grazie>> andai in bagno e mi preparai.Non potevo mica dirle la verità, mi avrebbe dato della strana.
O magari avrebbe preso le distanze da me.Uscì dal bagno e presi le mie cose.
<<gli altri sono già di sotto>> Enula aprì la porta e si trovo Alessandro e Giovanni davanti.
<<che fate?>> chiese.
<<Alessandro vi stava aspettando e mi ha chiesto di farli compagnia>> Giovanni diede una pacca sulla spalla ad Alessandro.
<<oh, ok>> Enula uscì dalla stanza seguita da me.Camminiamo per i corridoi, Enula e Alessandro avanti e Io e Giovanni dietro.
<<come stai?>> chiese Giovanni guardandomi
<<bene>>
<<mi stai mentendo?>>
<<no, perché dovrei?>>
<<già...>>
Non sembrava molto convinto della mia risposta, ma ci passò sopra.
Guardo il pavimento e mi immergo nei miei pensieri, non mi rendo neanche conto quando arriviamo in mensa.
<<buongiorno giugiulola>> Leonardo scostò la sedia al suo fianco e ci picchiettò sopra.
<<buongiorno>> mi sedetti.
<<giugiu che?>> Giovanni si sedette al mio fianco.
<<giugiulola, è il suo nome su instagram, ti ho iniziata a seguire>>
<<come lo hai scoperto?>>
<<ho fatto qualche ricerca>> Leonardo fece spallucce.
<<devi sapere che Leo è lo stalker del gruppo, sa tutto di tutti, anche quello che non vuoi raccontargli>> Giovanni rise.Una strana sensazione si fece largo dentro di me, non avevo mai sentito una sensazione così. Era come se il mio corpo fosse pieno di bollicine.
Com'è possibile che un suo sorriso mi abbia provocato questo? Io che non perdo mai la testa per nessuno mi ritrovo qui, ad avere una cotta per un ragazzo che conosco da neanche un giorno.
<<vuoi un cornetto?>> Giovanni mi porse un piatto pieno di cornetti.
<<no, grazie>>
<<dai, facciamo a metà. Ti prego>> insistette.
<<ok, facciamo a metà>>
<<sii>> lui mi guardò e sorrise.
Le bollicine tornarono nel mio corpo.
<<come mai ti chiami giugiulola su instagram?>>
<<giugiu per Giulia e Lola perché è il mio secondo nome>>
<<che carino il nome lola>> Martina si intromise nella conversazione.
<<sei proprio bella quando sorridi, dovresti farlo più spesso>> un ragazzo, Samuele, si mise difronte a me e mi parlò con tono premuroso.
<<ti si illumina il viso>> continuò.
Sorrisi al pensiero che qualcuno poteva trovarmi bella nonostante le mie condizioni, nonostante le mie occhiaie e il mio viso magro.<<che lezione hai adesso?>> Chiese Enula.
<<un'ora di canto del professore Rendine>> dissi guardando l'orario.
<<ah bene, allora sei con quasi tutti noi>> continuò.
Finimmo di mangiare e andammo subito in classe, mi misi seduta vicino a Giovanni poiché era l'unico posto libero.
Mi sfiorò il braccio per sbaglio e mi scostai.
<<scusa, non l'ho fatto apposta>> si affrettò a dire.
<<tranquillo, scusami tu, non amo molto il contatto fisico>>
<<io sono una persona affettuosa, mi piace il contatto fisico, sono felice che tu me lo abbia detto così magari eviterò di abbracciarti in futuro>>
<<prima ero anche io così, amavo molto il contatto fisico, amavo abbracciare più di ogni altra cosa al mondo. Poi è successa una cosa che mi ha totalmente cambiato la vita e con essa sono cambiata anche io, prima ridevo per ogni cosa, ero affettuosa e stupida>>
<<mi sarebbe piaciuto conoscere la vecchia Lola>> Giovanni mi sorrise e per la prima volta feci anche io un sorriso sincero.<<ha ragione Samuele quando dice che devi sorridere un po' più spesso, ti si illumina davvero il viso>>
Un altro sorriso si fece largo sul mio volto.
<<mi trovo davvero bene con te, sei un ragazzo troppo dolce>>
Che ho detto? Adesso scoprirà che ho una cotta per lui, cazzo Giulia stai un po' zitta.<<come sei carina>> mi accarezzò il braccio ma ritrasse subito la mano, lo guardai spaventata.
<<dimenticavo che non ami il contatto fisico>>
Poco dopo entrò il professore:
Un uomo sulla cinquantina con molti capelli bianchi.
Fece riferimento alla mia storia senza entrare nei particolari, non mi andava di farlo sapere agli altri, non mi va che sappiamo, non voglio essere giudicata, non voglio rovinare tutto il primo giorno.Tra una lezione e l'altra abbiamo sempre 15 minuti di pausa, è bellissima questa cosa.
Io e il resto del gruppo andiamo sulle scale antincendio per fumare.
<<non fumi?>> Giovanni si siede sullo scalino sopra al mio.
Faccio cenno di no con la testa.
<<meglio, io neanche.. A cosa si riferiva il prof in classe?>>
<<a nulla di importante>>
<<che lezione hai adesso?>> Serena si intromette cambiando discorso, non so come ringraziarla.
<<Classico>> rispondo.
<<ah perfetto! Sei con me, Alessandro e Tommaso>> Disse entusiasta.<<è meglio se andiamo a cambiarci, sennò chi se la sente a quella>> Tommaso si alza e si avvicina alla porta seguito da Alessandro.
<<dai andiamo>> Serena si alza e mi porge la mano, la afferrò e mi alzo.
<<ci vediamo dopo?>> Giovanni mi accarezza il braccio.
Annuisco guardandolo.
<<a dopo, ciao Lola>> mi sorrise.
<<ciao sangius>> sorrisi anche io ed entrai.Andai nello spogliatoio e mi cambiai lontana dalla vista di Serena, purtroppo devo indossare il body e non è possibile coprire le fasciature, che faccio ora?
Non posso saltare una lezione, sono nella merda.
È se mi mettessi una magliettana color carne sotto?
E se non andasse bene?Comincio ad avere la tachicardia e a sudare freddo.
Giulia respira, sta calma, non è nulla.
Respira e inspira.
Respira... Inspira.
Respira... Inspira.Molto lentamente riesco a regolarizzare il respiro e i battiti.
Esco con le bende allo scoperto e dico che mi sono fatta male.
Ma a chi voglio prendere in giro?
Pensi che siano stupidi?
Basta, mi metto la maglietta sotto.<<Giulia hai fatto?>> Serena bussò alla porta.
<<eccomi>> uscii poco dopo.
Arrivammo in sala e Alessandro e Tommaso continuavano ripetutamente a guardare il mio fisico:
Guardavano i fianchi, la pancia, le gambe e le braccia.
E si lanciavano sguardi complici.Questi vestiti sono troppo aderenti, li odio.
Poco dopo entrò la professoressa che ci fece subito mettere alla sbarra a fare gli esercizi.
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Questo capitolo doveva avere anche un capitolo dal punto di vista di Sangiovanni, l'ho tolto perché sennò sarei arrivata oltre le 2000 parole e magari scocciava un po'.
Mi scuso ancora se sono parecchio assente ma mancano più o meno 3 settimane alla fine della scuola e ho molto da fare, spero capiate.P.S. Mi scuso per eventuali errori grammaticali o di punteggiatura ma l'ho scritto di getto e in fretta.
Spero vi piaccia.
-M.🌺

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Sei Così Bambina
FanficDopo la morte di qualcuno che amiamo non sempre avvertiamo subito il dolore. Possono passare dei giorni o anche dei mesi prima che l'ondata di sofferenza ci travolga. Nei momenti successivi alla perdita, in particolar modo se questa è improvvisa, si...