7.

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Ci sediamo in un angolo tranquillo. Mi sento un po' sulle difensive in questo momento, quel commento di Chris non mi è piaciuto neanche un po'. Credo di dover mettere una cosa in chiaro ancora prima di cominciare a mangiare.
-Non verrò a letto con te- sbotto. Lui alza gli occhi dalla lista e mi fissa a bocca aperta.
-Non voglio essere un'altra delle tue conquiste- gli scocco un'occhiataccia.
-Hai sentito- mormora.
-Ho sentito purtroppo- Appoggia la lista sul tavolo e sospira.
-Senti Evelyn, purtroppo la mia fama di farfallone mi precede- mi confessa con una smorfia.
-L'avevo intuito- dico acida.
-Non nascondo che avrei voluto portarti a letto dalla prima volta che ti ho vista- I suoi occhi fissi sui miei mi mettono a disagio.
-Io non sono quel genere di donna- farfuglio.
Le mie mani stanno torturando la lista delle pizze. Non riesco a stare ferma, sono nervosa.
-Mi piaci davvero molto Evelyn-
Che calore al viso! Non dipende dal caldo afoso di luglio o dal forno del pizzaiolo. Non oso immaginare di che colore sia la mia faccia.
Devo cambiare argomento.
-Da quanto lavori al supermercato?- chiedo.
Evito il suo sguardo. Sembra essersi rassegnato al fatto che non può avere da me quello che vuole. Credo abbia detto qualcosa del tipo "Mi farai diventare pazzo", ma non ne sono sicura. L'ha detto talmente piano che non so nemmeno se ho capito giusto. Capisco perché le donne cadono ai suoi piedi. La sua bocca è così invitante. Deve essersi accorto che la sto fissando e si curva in un sorriso. Distolgo immediatamente lo sguardo e torno a giocare con la lista.
-Lavoro lì già da un po'- mi risponde alla fine.
-Non ti avevo mai visto- ammetto.
Gli do un'occhiata di sfuggita.
-Nemmeno io ti avevo vista prima di ieri. Da quanto vivi qui?- domanda curioso.
Le sue braccia sono molto vicine alle mie, le nostre ginocchia si sfiorano sotto al tavolo. Da dove diavolo arriva quel brivido?
-Un paio di mesi. Non conosco ancora nessuno- arriccio il naso.
Sono una persona riservata e non faccio amicizia facilmente. Sembra una cosa triste, lo so, ma in fin dei conti sto bene lo stesso.
-Ora conosci me- ammicca nella mia direzione.
Sorrido. È uscito da solo, lo giuro.
-Finalmente sono riuscito a farti sorridere-
Gli brillano gli occhi.
-Adesso devi riuscire a farmi ridere però- dico prendendolo in giro.
-Vale lo stesso se ti racconto una barzelletta?- domanda fingendosi pensieroso.
-No!- mi viene da ridere, ma mi trattengo. Non posso rendergliela così facile.
-Stavi per ridere!- mi indica con il dito con aria minacciosa.
-Non penserai mica di cavartela così facilmente?-
Incrocio le braccia al petto, gli occhi ridotti a due fessure. Lui mi guarda negli occhi, ed io mantengo il contatto visivo. Due minuti dopo arriva Chris con le nostre pizze.
-Cosa state combinando voi due?- domanda corrugando la fronte.
Lo guardiamo entrambi in modo strano, torniamo a guardarci un attimo dopo e scoppiamo tutti e due a ridere come degli scemi.
-Sei ancora più bella quando ridi-
Sicuramente il mio viso è paonazzo in questo momento. Mangiamo la nostra pizza in silenzio. Ogni tanto ci lanciamo degli sguardi, e lui mi sorride spesso. La pizza è davvero ottima, dovevo venire a provarla prima.

Ecco perché ti amo - Tom FeltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora