19.

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Alle otto sono davanti all'ingresso della libreria. Anche questa volta sono passata da dietro per evitare incontri non desiderati. Qualche minuto dopo arriva una ragazza poco più che ventenne, mora, occhi scuri e un paio di occhiali dalla montatura grande.
-Sei Evelyn ?- mi chiede scrutandomi. Annuisco.
-Mi chiamo Jessica- si presenta.
-Piacere di conoscerti- le dico.
Apre la porta con il suo mazzo di chiavi ed entriamo.
-Enrico è mio nonno- mi spiega -Lavora anche mio cugino con noi. Dovrebbe essere qui da un momento all'altro-
Accende tutte le luci e l'insegna.
-Ciao Jessica!- saluta una voce maschile alle mie spalle.
-Si parla del diavolo- dice allegra.
Non può essere vero! Il rompiscatole del treno no!
-Ma guarda chi si rivede!- il suo sguardo s'illumina all'improvviso.
Sembra davvero felice di vedermi, io un tantino meno.
-Vi conoscete già?- chiede Jessica sorpresa.
-Ci siamo conosciuti in treno l'altro giorno- risponde senza togliermi gli occhi di dosso.
"Purtroppo", dico tra me e me. La sfiga ci vede bene a volte.
-Evelyn , giusto?-
-Giusto- mi mostro cortese.
-Ho pensato spesso a te in questi giorni- ammette maliziosamente.
Ma è normale?
-Non avevi altro di meglio da fare?- sbotto acida. Questo ragazzo riesce a irritarmi.
-Era la cosa migliore potessi fare- mi sorride raggiante.
Non è un brutto ragazzo, capelli scuri corti, occhi verdi, potrei essere lusingata dalla sua pseudo corte, ma sinceramente ne posso fare volentieri a meno. Ho qualcun altro impresso nella mia mente.
-Lasciala stare Davide, non vorrai farla scappare via ancora prima di iniziare, vero?- lo rimprovera suo nonno.
È arrivato Enrico ed è venuto immediatamente in mio soccorso. Lo ringrazio con lo sguardo.
-Vieni che ti faccio vedere un po' di cose- dice facendomi segno di seguirlo. Mi sento ancora gli occhi di Davide puntati addosso.
Enrico mi fa vedere dove si trovano le varie cose, come sono ordinati i libri. Mi spiega come devono essere sistemati e tutto quello che devo sapere per cominciare.
-Se hai bisogno di qualsiasi cosa, chiedi pure ai quei due- indica i suoi nipoti con un cenno del capo.
-Grazie mille- gli dico.
Jessica mi raggiunge dopo una ventina di minuti, sto riordinando dei libri di cucina appena arrivati.
-Mio cugino non fa altro che guardarti. Mi sa che è cotto di te- m'informa a bassa voce. Mi dà una mano a tirare fuori i libri dallo scatolone.
-Non sono interessata- le faccio notare. -Hai un ragazzo?- chiede curiosa.
-Nessun ragazzo- penso un attimo alla risposta da darle, ma alla fine questa è l'unica possibile. Alla fin fine Tom non è mai stato il mio ragazzo.
-Che fine ha fatto il tuo amico?-
Davide ci ha raggiunto e non mi ero accorta della sua presenza.
-Non sono affari tuoi- rispondo dandogli le spalle per prendere un altro scatolone. Pesa tremendamente e non riesco a sollevarlo.
-Aspetta che ti aiuto- arriva in mio soccorso e alza lo scatolone come se fosse vuoto. -Grazie- gli dico.
-Figurati- mi sorride e mi sposta una ciocca di capelli dagli occhi. Questo gesto mi ha colto impreparata -Se hai ancora bisogno di aiuto, sono in magazzino- -Evelyn , posso dirti una cosa? È proprio cotto-
Jessica ha seguito tutta la scena ridendosela sotto i baffi.
La guardo in cagnesco.
-A me non ha mai dato una mano con gli scatoloni. Non me l'avrebbe data neanche se glielo avessi chiesto in ginocchio!- borbotta.
La giornata scorre veloce. Mi diverto a curiosare tra i vari volumi, chiacchiero molto con Jessica, è davvero una ragazza in gamba e molto simpatica, credo andremo d'accordo. Davide ha continuato a darmi una mano quando ne avevo bisogno, è stato gentile e non mi ha dato più di tanto fastidio.

Ecco perché ti amo - Tom FeltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora