12.

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-Se sei stanca andiamo-
Annuisco.
L'appartamento non è molto lontano da dove abbiamo lasciato la macchina. C'è un piccolo angolo cottura, un salottino con un divano, una vecchia TV e un tavolo, un bagno e una camera con un letto a due piazze. Si vede che non viene usato da un po'. A quanto pare lui si rende conto che sto osservando tutto con occhio critico.
-La donna delle pulizie si è licenziata anni fa- dice aprendo le finestre per far passare un po' di aria.
-La mia è in ferie da una vita- affermo.
Mi guarda appoggiato al davanzale della sala, le sopracciglia aggrottate.
-Non hai mai visto il mio appartamento, non puoi capire- faccio una smorfia.
C'è anche un piccolo terrazzo, da lì si vede il mare. Mi siedo su una vecchia seggiola e chiudo gli occhi. Com'è rilassante questo posto. -Sembri felice- commenta al mio fianco.
-Lo sono-
Mi godo quella pace, ma mi sto quasi addormentando. Tom ora è davanti a me e mi sta osservando. È così bello da togliermi il respiro, sto arrossendo di nuovo. Distoglie lo sguardo e scuote la testa. Il suo sorriso distintivo stampato in viso. -Che c'è?- gli chiedo aggrottando la fronte.
-Niente-
Quel suo niente vuole dire tante cose. Lo percepisco dal tono della voce, dal suo sguardo.
Se continua così sarà dura resistergli.
-Hai qualcosa che posso mettermi per dormire?- domando abbassando lo sguardo.
-Io un'idea ce l'avrei, ma non credo ti piacerebbe- ammicca.
-Dormi sul divano stanotte, vero?- lo guardo di traverso e sorride.
-Se è questo quello che vuoi-
Ha capito che non otterrà niente stasera. Andrò a dormire vestita, così almeno non si potrà fare illusioni.
-Buonanotte Tom-
-Notte Evelyn-
Mi incammino verso la camera e mi stendo sul letto. Sono talmente stanca che credo crollerò in un attimo. Venti minuti dopo ho ancora gli occhi spalancati. Fa un caldo assurdo qui dentro. Non riesco a dormire vestita. Mi spoglio e rimango in mutande e reggiseno. Così va molto meglio. Mi stavo quasi addormentando quando sento dei rumori alla porta.
-Stai dormendo?- sussurra Tom.
-Ci stavo provando- borbotto.
Per fortuna è buio, e non vede che sono mezza svestita.
-Il divano mi sta massacrando la schiena- piagnucola.
-Mi dispiace-
-Posso farti compagnia? Prometto di non sfiorarti nemmeno con un dito- m'implora.
Ci penso su un attimo. Sinceramente non mi dispiacerebbe averlo qui con me. Sospiro.
-Guarda che me l'hai promesso-
Si sdraia accanto a me, gli volto le spalle. Lo sento vicino, troppo vicino. Riesco a sentire il suo respiro sul mio collo, e qualcos'altro sulla mia coscia attraverso i boxer. Oh mio Dio!
-È quello che penso io?- chiedo vergognandomi tremendamente.
-Credo di sì- risponde lui.
Mi bacia la spalla nuda. No, no, non va bene così.
-Non so se dovrei sentirmi offesa o lusingata- farfuglio nervosa.
-Spero la seconda-
Mi passa un dito lungo la spina dorsale, facendomi venire voglia di girarmi e saltargli addosso.
-Tom! Smettila o te ne torni sul divano- lo ammonisco.
-Scusami-
Mi bacia sulla nuca e si gira dall'altra parte per non cadere di nuovo in tentazione.
-Ne ho ventisei comunque- gli dico dopo minuti d'imbarazzante silenzio.
-No, non sono mai stato innamorato fino in fondo-
Mi giro a guardarlo, e si volta anche lui, i nostri sguardi si incontrano.
-Non ho mai amato nessuna donna con la quale sia stato- Mi sfiora le labbra con le dita.
-Non avevo ancora conosciuto te- aggiunge.
-Le tue tecniche da seduttore seriale non funzionano con me- gli faccio notare.
Funzionano eccome, ma non gliela darò questa soddisfazione.
-Me ne sono accorto- sospira.
Quanto vorrei passare la notte con lui. Sto facendo una fatica tremenda a trattenermi. È troppo presto, quasi non lo conosco. Mi rimetto su un fianco e sospiro. -Dormi bene Evelyn- mormora.
Mi sfiora il collo con le labbra e si gira anche lui.
Credo di averci impiegato due secondi ad addormentarmi con lui accanto. Mi mancava avere un uomo nel mio letto, anche se non abbiamo combinato niente.

Ecco perché ti amo - Tom FeltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora