Parte 21

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Silenzio. Semplicemente silenzio.
Di sottofondo solo il rumore della pioggia forte che scende sempre più in picchiata. Vinnie non proferisce parola. Il suo sguardo è concentrato sulla strada con il volante saldo tra le mani,  mentre io guardo fuori dal finestrino cercando di decifrare invano il paesaggio all'esterno e allo stesso tempo di distrarmi.

È da circa dieci minuti che sto cercando di metabolizzare l'accaduto. È successo l'impossibile in così poco. Ho bisogno di sfogarmi.

<<Tu lurido pezzo di merda, riportami subito indietro>>

<<Non hai neanche le chiavi dove vuoi andare?>> controbatte continuando a fissare il sentiero.

<<Dovunque non ci sia tu. Dio ero così tranquilla, avevo una vita felice e normale fino a pochi mesi fa, arrivo al quarto anno e cambia tutto, o meglio, ARRIVI TU e cambi tutto. Da quando sei qui non fai altro che portarmi sfortuna, tutto sembra andare a rotoli e come se non bastasse, mi hai presa con la forza e mi stai portando non so dove.>>

<<Hai finito?>> domanda interrompendo il mio discorso

<<No! Inoltre da quando sei arrivato ti comporti come se tutto fosse tuo e che nessuna sappia resisterti. Hai provato altre volte ad abbagliarmi con il tuo fascino ma non ci sei riuscito e non ci riuscirai mai>>

Per la rabbia appoggio le mie scarpe ancora bagnate sul cruscotto noncurante.

<<Ehi giù i piedi da li>>

<<No>>

<<Questa macchina costa più di me e te messi insieme>>

<<Esagerato>> sbuffo alzando gli occhi al cielo

<<Senti tu mocciosa>> interrompe alzando il tono della voce.

<<O togli i piedi dal cruscotto oppure quelle scarpe te le faccio mangiare>>

Dopo alcuni secondi di silenzio lo vedo impaziente di sapere la mia prossima azione

<<Allora?>> domanda stizzito

<<È sempre no>> dico alzando gli occhi al cielo

<<Capisco che la parola rispetto non sia nel tuo dizionario>>

<<Oh si invece c'è, ma la applico solo con le persone che se lo meritano>>

<<E io non sono tra queste?>>

<<Mi sembra chiaro che no. Tu agisci con me senza che io ti dia un consenso ed io faccio lo stesso.>>

<<Comunque siamo arrivati>> risponde sviando l'argomento.

La casa non è poi così tanto grande, anche se l'ampio giardino che si pone davanti appena arrivi da quell'idea della classica villa da miliardario.

Una volta parcheggiata la macchina nel garage sul retro, seguo Vinnie che si dirige verso un ingresso che porta direttamente dentro la casa, da fuori sembra bella, ma una volta entrati si rimane incantati. È molto elegante e ha un non so che di chic.

<<Siamo soli>> dice mentre mi distrae dalla mia perlustrazione visiva.

Lo seguo in silenzio. Dopo di che entriamo in una stanza che sembra essere la sua. Appena entri sulla sinistra è presente un'enorme e coloratissima postazione gioco mentre le pareti nere con i vari poster e i led la rendono caratteristica.

Nel frattempo rovista nei cassetti del comò affianco al letto cercando dei vestiti.

<<Allora fammi vedere un po qui>> bisbiglia concentrato

Il migliore amico di mio fratello : Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora