Parte 13

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<<Chi ti ha detto che puoi entrare nella mia stanza?>> ringhio

<<Calma piccola... voglio solo parlarti>>

<<Devo preoccuparmi?>> domando ironica

<<Non eccessivamente>> dice mentre gira curiosando.

Ma che fa? Non sto capendo.

<<E così ti chiami Lisa?>>

<<Si e purtroppo sono nella tua stessa scuola. Tu sei Vincent Hacker e questo l'ho capito benissimo>>

<<Sai sono rimasto sconvolto quando ho capito che eri la sorella di Trevor...>>

<<Perché che ti aspettavi?>> domando infastidita 

<<Oh non mi aspettavo nulla... Io invece mi domando tu cosa ti aspetti>>

<<In che senso scusa?>>

<<Ti spiego... Se tu ti aspetti che ti dia la soddisfazione di scappare da me, beh devi sapere che non sarà facile, come ti ho già detto mi avrai sempre attorno a te..>>

Rido spudoratamente mentre sbatto una mano sul letto. Che bella battuta che ha fatto, perché si da il caso che era una battuta vero?

<<Perché ridi scusa?>>

<<No è solamente che mi hai fatto troppo ridere per questa bellissima stronzata che hai detto... Tu davvero credi che io possa cadere nelle tue grinfie? Mai, non sono così debole come pensi... e poi mi stai anche sul cazzo>> dico seria.

<<Vedo che non ti intimorisci facilmente... Lisa Smith>> dice mentre prende il mio diario dalla scrivania.

Adesso mi sto incazzando. Se prova solo ad aprire il mio diario me lo mangio.

<<Ehi leva quelle mani da li>> dico minacciosa

<<Calma piccola... non racconterò i tuoi segreti a nessuno>> risponde mentre inizia ad aprirlo.

<<Adesso ti ammazzo>> dico furiosa.

Mi dirigo verso di lui e d'impeto alza le braccia cariche di vene che pulsano, e passa il diario da una mano all'altra come se fosse una palla. Cretino ha più valore del tuo cervello. 

In quel diario ci sono cose che non dico neanche a Mary-Anne e Tracy. È un posto in cui scrivo pensieri e cose che ho paura che gli altri non capiscano oppure se lo riescono a capire non fino in fondo. E tu, uscito dal nulla, solo perché sei amico di mio fratello, ti prendi la briga di trattarmi così e di farti i cazzi miei? Ma vaffanculo.

<<Dai, prova a prenderlo nanetta>> Dice ridendo e mordendosi il labbro.

<<Come mi hai chiamata scusa?>> 

Davvero mi ha chiamata così? Non ci credo. Adesso vede chi sono veramente. 

Inizio a saltare per arrivare alle sue mani ma invano, dio mio è troppo alto. E mentre continuiamo questa specie di gioco inutile, inciampo su una delle scarpe che avevo buttato per terra prima. Butto tutto il peso del mio corpo sul suo che si scaraventa automaticamente sul mio letto. Sento immediatamente una delle sue mani dietro la mia schiena, per evitare di farmi cadere come una stupida. Ci ritroviamo sul letto, improvvisamente vedo il suo volto tornare serio e concentrato nel fissarmi attentamente.

Lascia cadere il mio diario a terra e con l'altra mano sposta una ciocca dei miei capelli. I suoi occhi scuri sono fissi sui miei. Dentro me inizia a scatenarsi un'apocalisse di emozioni. Cavolo, ogni volta che incrociamo i nostri sguardi succede sempre così e non capisco perché, proprio non me ne capacito. Anche se devo dire che mi piace. Ovviamente non lo ammetterò mai, orgogliosa come sono. 

Il migliore amico di mio fratello : Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora