Parte 7

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Mi guardo attorno per capire se quello che è appena successo sia stato notato da altre persone. Fortunatamente no, mi sono risparmiata una figura di merda colossale.

Guardo verso il mio tavolo invece e vedo Mary-Anne e Tracy che trattengono le risate, mentre James e Jade cercano di asciugarsi i vestiti.

Lo sguardo della ''superstar'' invece, è indifferente, continua a mangiare come se non fosse successo nulla. 

Inizio a diventare rossa in viso e a sudare molto, sono in preda al panico, non so cosa fare.

Prendo lo zaino e scappo tra i corridoi della scuola come una saetta. 

Per fortuna c'è un bagno. Non c'è nessuno a parte me. Lascio cadere lo zaino a terra, appoggio le mani al muro e abbasso la testa. Respiro a fatica per la corsa che ho appena fatto poco fa.  Ripenso alla figuraccia appena fatta in mensa e scoppio a ridere da sola. In un certo senso se lo è meritato.

Sento la porta aprirsi ma non presto particolare attenzione. Alzo la testa lentamente e vedo due grosse mani accanto le mie che sono minuscole in confronto.

Mi volto di scatto e non ci posso credere, ancora lui. Spero sia tutto un incubo.

Passo le mie mani più volte sul mio viso sperando che quando riaprirò gli occhi si polverizzi immediatamente.

Lui sorride ,sembra divertito, ma non sa che se continua gli spacco quel suo bel visino.

<<Che hai da ridere?>> domando irritata 

<<Oh niente niente>> ribatte lui mentre passa una mano tra i suoi capelli sistemandoseli.

Cerco in modo rapido di uscire dalle sue braccia, ma lui sembra spingere ancora di più le mani verso il muro

<<Che ci fai qui? Cosa vuoi>>

<<Oh tranquilla non ti mangio mica, volevo solo vedere se stessi bene dopo che hai sputato il tigri e l'Eufrate messi insieme>>

Involontariamente mi scappa una risatina, ma cerco di tornare subito seria.

<<Prima di tutto: non lo sai che se segui una persona diventi automaticamente uno stalker? Anche se... devo dire che è stato carino da parte tua. Ma non pensare che io voglia essere tua amica dato che il solo pensiero di averti tra i piedi mi stressa>>

<<E chi ha detto che io voglia essere tuo amico bellezza?>>

Data la mia pazienza paragonabile a quella dell'incredibile Hulk, stringo la sua maglietta bianca fino ad arricciarla.

<<Chiamami ancora bellezza e giuro che ti rompo il culo>>

<<Uhhh, suscettibile la ragazza, mi piace>>

<<Adesso lasciami andare, ho ben altro da fare!>> ribatto arrabbiata.

Questo sembra provocare però l'effetto contrario. Vedo che lentamente allarga le sue mani venose e cariche di anelli sul muro, come se non volesse lasciarmi andare. 

Giro la testa dall'altra parte, non ho intenzione di guardarlo in faccia.

Sento il suo respiro sul collo. 

<<Lasciami>> bisbiglio

Ritorno a guardarlo e vedo che le sue labbra sono a pochi millimetri dalle mie. Tutti i miei sensi vanno in allerta, insieme ai neuroni andati già a puttane. Sento il battito cardiaco aumentare. Provo comunque a calmarmi e cercare di reggere al gioco.

<<Ti prego lasciami>> sussurro con pochissima voce

<<Non potrai scappare in eterno piccola, mi avrai comunque attorno a te>> dice in modo che lo possa sentire solo io

Spero stia scherzando, perché altrimenti lo picchio.

<<Ma dico vuoi un ceffone come quello dell'altro giorno?>> 

Lui inizia a ridere, sto davvero perdendo la pazienza.

<<Se è come quello dell'altro giorno non mi dispiacerebbe averne un altro, non sei stata cosi tanto forte sai?>>

Ho la rabbia che sprizza da tutti i pori, mi sta arrivando il sangue in testa. 

E proprio quando stavo partendo con la mano diretta verso il suo viso, all'improvviso sento la campanella suonare e scappo via dalla sua presa passando sotto le sue braccia, lasciandolo li inerme.

Corro verso l'autobus che stavo quasi perdendo, e mi siedo all'unico sedile rimasto.

Ho bisogno di rilassarmi, negli ultimi 10 minuti è successo l'inimmaginabile.

Prendo il telefono dalla tasca e come un lampo mi ritorna in mente Mary-Anne che mi ha detto che mi avrebbe riaccompagnato lei a casa. 

Porca troia, sicuramente mi starà aspettando al parcheggio.

Decido di mandare un sms sia a lei che a Tracy dicendo che ho bisogno di incontrarle il prima possibile per raccontare quello che mi è successo.

Ora però preferisco pensare ad altro.

Apro spotify e avvio ''Paradise City'' dei Guns N' Roses a volume altissimo. Quando sono agitata sono solita ascoltare musica rock, non so perché aiuta a liberarmi di alcuni pesi che mi porto dentro. 

Finalmente arrivo a casa, e suono al campanello. Ad aprirmi è mio fratello Trevor, tornato dal college per il week-end. Mi fiondo come un fulmine ad abbracciarlo. Sono felicissima che sia tornato, mi era mancato molto.

<<Da quando sei qui Trevor>> domando euforica

<<Sono arrivato stamattina. il college chiuderà per qualche giorno. il preside ha avuto un grave lutto in famiglia.>>

<<Ah ok ho capito>> annuisco.

<<Cosa fai ancora li sulla porta? dai entra>> mi domanda lui ridendo

<<Se mi lasci passare magari>> contraccambio l'ironia

<<Oh egregia signorina Smith,  potrebbe farmi il piacere di accomodarsi in casa se non le dispiace>> dice spiritosamente

<<Oh certo signor Smith. Sarebbe lei così gentile da farmi passare? Grazie>> 

<<Hey voi due sbrigatevi, è pronto da mangiare>>

Le voci divertite dei nostri genitori ci chiamano per andare a tavola e finalmente entro in casa. 

Corro in camera mia per cambiarmi i vestiti e struccarmi.

Nel frattempo, controllo il cellulare e trovo le notifiche di Mary-Anne e Tracy preoccupate per ciò che dovrò dirgli. Replico con un semplice sms con scritto che sono invitate a casa mia alle quattro e che è molto importante.

Continua...

Il migliore amico di mio fratello : Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora