CAPITOLO 2

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"Sono stordito dal niente che mi circonda."

POV KRISTEN

« Ma dico, qualcuno ti ha forse chiesto di commentare ?», esclamai scocciata. Il ragazzo dai tratti asiatici, probabilmente di origini medio orientali, si tacque, ma con un ghigno sul volto.

La classe cadde nel silenzio più assoluto, sentivo gli occhi di tutti puntati su di me, tra cui quelli di Marcel e di quel cretino moro, il quale inizialmente sgranò gli occhi ma poi si mise a ridacchiare compiaciuto. Ero entrata neanche dieci minuti prima e volevo già spaccare la testa a qualcuno, perfetto. Non mi ero data l'obiettivo di farmi nemici già dal primo giorno di scuola, ma se c'era una cosa che odiavo di più della mia incapacità a farmi gli affari miei, erano i bulli. E non perché avessi subito dei trascorsi di bullismo, affatto. Anzi, forse era proprio per questo che ero cresciuta con tale faccia tosta. Di sicuro non mi sarei sentita così intrepida, se solo fossi stata vittima di qualche vile crudeltà. 

«Allora la nuova non è solo una bomba sexy, ma è pure aggressiva !», il moro fece ridere tutta la classe tranne me e Marcel. Lui stava davvero andando incontro a una morte lenta e dolorosa. Mi stupii nell'accorgermi che il professore se ne stava zitto, immobile. Avrebbe dovuto reagire alle parole del ragazzo, eppure se ne stava lì impalato, quasi come se pure lui fosse intimidito dal moro. Patetico. Sperai che gli altri insegnanti non fossero come lui.

«E tu saresti ?», chiesi con disprezzo, ignorando le parole che aveva appena usato per descrivermi. Mi girai nella sua direzione, ovvero alla mia sinistra. Fu a quel punto che ebbi la certezza di essere osservata dall'intera classe. Mi sentivo osservata, squadrata, giudicata. Sperai positivamente, ma sembrava che chiunque dovesse prima incrociare lo sguardo del moro per decidere cosa pensare.

«Malik, Zayn Malik, dolcezza. La migliore e peggiore cosa che ti possa capitare.», rispose tutto fiero.

Lo osservai. Era un ragazzo davvero bello, questo dovetti ammetterlo, aveva la pelle ambrata che lo differenziava dal resto della classe, e due occhi stupendi, color pece. Aveva un sorriso ampio, dei denti bianchi perfetti. L'alone di puzza che lo circondava però mi fece immediatamente capire che probabilmente era un fumatore. Strano che avesse dei denti così. Sembrava essere appena uscito da una tipica commedia americana : giacca di pelle, jeans scuri strappati e un paio di catene d'oro al collo. Insomma, il classico bullo figlio di papà. Finalmente, dopo la mia attenta analisi, non mi sembrò nemmeno più troppo grave il suo comportamento irritante. Non ero solita a giudicare dalle apparenze, ma Zayn Malik era palesemente una persona con ben poco da raccontare.

«Bene Malik, se non vuoi avere problemi, ti consiglio di lasciare in pace Marcel. Io ho trovato il suo compito molto profondo e interessante, eppure ho educatamente tenuto il mio giudizio per me. La prossima volta cercare di fare lo stesso.»

Il silenzio regnante sulla classe fu ben presto sostituito da tutta una serie di applausi, accompagnata da un sorriso fiero del professore. Il rumore improvviso che invase la stanza mi fece sobbalzare. Mi sentii stranita, e anche un lievemente sconvolta. Cosa avevano da applaudire ? Avevo solo difeso un compagno. Ma in che diamine di liceo mi sono iscritta ? E che cavolo di professore mi ero beccata ? Un docente incapace di difendere uno studente non si dovrebbe vedere. Malik mi guardò con aria di vendetta, ma lo ignorai. Non avevo paura di lui. O forse sì, ma mi promisi di non ammetterlo mai. Sapevo che se fossi rimasta zitta non mi sarei creata dei problemi, ma per qualche strano motivo, ancora una volta, sono brillantemente riuscita a cacciarmi nei guai.

Mi girai verso Marcel, che nel frattempo mi guardava in modo incomprensibile, e non seppi come giustificare la sua reazione. Non mi pareva aver fatto nulla di male, anzi, lo avevo pure aiutato. Se non avessi detto qualcosa tutto la classe avrebbe continuato a ridere di lui, probabilmente sotto gli occhi divertiti del professore. Tutto ad un tratto, mi sentii in colpa per essere intervenuta : forse lui preferiva cavarsela da solo. Dopo tutto, non conoscevo molti ragazzi a cui piacesse farsi difendere da una ragazza. Ma se cavarsela da solo significava ignorare le prese in giro, che razza di soluzione era ?

Fake || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora