43 - It was the end

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POV KRISTEN

« Kris, cos'è successo ? », quella voce. Harry si precipitò verso di me. Cercai di smettere di piangere per non farmi vedere in quello stato, ma era tutto inutile. Mi sentivo uno straccio. Erano stati mesi pesanti, quelli che avevo da poco vissuto. E quando finalmente mi era sembrato di scorgere la luce al fondo del tunnel, ecco che mi capitava qualche altro disastro. Il ritorno di mio padre non era in alcun modo una lieta notizia. Lo volevo fuori da casa mia, fuori dalla mia vita e quella di mia madre. Per me era solo uno sconosciuto, e volevo che le cose rimanessero così.

« Piccola, ti prego parla con me. », mi alzò il viso con un dito, e il suo guardo mi fece capire con assoluta certezza quanto fosse turbato dal mio stato d'animo. Non volevo che mi vedesse così, mi vergognavo da morire. Ma non potevo farci niente, in quel momento avrei potuto piangere come una disperata per ore e ore.

« Ti ho mai raccontato di mio padre ? » sussurrai tra le lacrime. Parlare mi faceva male, avrei preferito restare solo in silenzio, ma sapevo che il mio ragazzo meritava una spiegazione.

« Quando mamma mi ha raccontato di come morì mio padre, rimasi senza fiato. E' successo il giorno della mia nascita. Lo so, è incredibile come un giorno così bello sia stato anche il peggiore per mia madre. Mio padre non era riuscito ad assistere al parto, perché la mia nascita non era stata prevista con due settimane di anticipo. Mamma lo aveva chiamato immediatamente, e lui si era precipitato in macchina in direzione dell'ospedale. Era buio, c'era traffico, casino, ma lui voleva solo vedermi. I miei genitori sono rimasti al telefono per tutto il tempo. Mia madre mi descriveva, e mio padre ascoltava. Successe tutto in fretta. Mamma sentì un tonfo dall'altra parte del telefono, un rumore di clacson, e infine un urlo. Poi il silenzio più assoluto. Un'auto era andata a sbandare contro quella di mio padre. L'impatto era stato troppo forte. », sentii la mia voce mozzarsi. In quel momento mi sembrava di raccontare una storia che non mi apparteneva nemmeno. Sì, perchè era tutta una bugia. Ed io ero stata ingannata senza nessun apparente motivo, era stato deciso che io dovessi crescere senza un padre.

« Non ha mai potuto vedermi, capisci ? È morto senza poter vedere sua figlia, ed io sono nata senza poter abbracciare il mio papà. Gli anni che seguirono furono un lutto continuo. Mamma non mi parlava mai di lui, eppure pretendeva che lo piangessi comunque. Ma io non ho mai avuto l'opportunità di conoscerlo, non ho mai poututo sapere se fosse una brava persona. », sussurrai.

« Mi dispiace Kris, mi dispiace così tanto io... », Harry mi abbracciò, non sapendo cos'altro potermi dire. Lo ringraziai mentalmente per il suo gesto, in quel momento l'ultima cosa di cui avevo bisogno era compassione. Avevo bisogno di sentirmi al sicuro.

« Lui non è morto, Harry. », le mie parole fecero bloccare il riccio.

« C-cosa ? »

« Poco fa si è presentato un uomo a casa, e continua a dire di essere mio padre. Non è possibile, so che non lo è. Mio padre è morto. Ma se solo sapessi in che stato è mia madre in questo momento...se solo la guardassi negli occhi, allora ti ricrederesti. Lui è vivo, Haz. E ora pretende che tutto torni come prima, come se non si fosse perso diciotto anni della mia vita. », singhiozzai. Perché fingere di essere morto ? Mia madre mi aveva parlato di lui come una persona fantastica, un eroe. Allora perché quest'uomo sembrava tutto il contrario ?

« Kris quelli che mi stai dicendo è assurdo. Non so chi sia questo sconosciuto, ma mi sembra un grandissimo figlio di puttana. Tutta questa storia non ha senso, piccola. Ci deve essere una spiegazione. », disse guardando nel vuoto. Sembrava sconvolto quanto me dalle mie parole, ma anche dubbioso. Mi rendevo conto di quanto folle fosse quella situazione, ma io cosa potevo fare ?

« Vuoi fermarti da me ? », mi chiese poco dopo, aiutandomi ad alzarmi. Feci segno di no con la testa, in quel momento avevo bisogno di un unica cosa : spiegazioni. Volevo sapere le motivazioni di quell'uomo per avere fatto quello che aveva fatto. Avevo bisogno di saperlo.

« Torneresti a casa con me ? Da sola non ce la faccio. »,

« Ma certo. », mi sussurrò dolcemente. Finalmente avevo smesso di piangere. Ci avviamo in direzione di casa mia. Il tragitto non durò a lungo, quando scorsi l'abitazione con tutte le luci all'interno accese, mi tornò il senso di nausea. Feci un respiro. Prima che potessimo però entrare, una sagoma uscì per prima, seguita da quella di mia madre.

« Non...è possibile. », Harry sbiancò.

« Buonasera, figlio mio. », gli disse l'uomo.

***

NOTA AUTRICE

INVOCO LA VOSTRA PIETÀ NONCHÉ IL VOSTRO PERDONO, ho aggiornato in ritardo e il capitolo oltre a fare schifo è pure corto. Ma spero vi sia comunque piaciuto, votate e commentate ! 

A presto, vi ringrazio per il sostegno che mi state dando, siete fantastiche ❤️

Fake || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora