24 - Sono tua, Harry

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POV HARRY

Kristen ?

Mi feci avanti spingendo un paio di ragazzi e arrivai ai piedi del cubo. Non era dunque l'alcol a giocarmi brutti scherzi : si trattava proprio di lei. Mi ero lasciato sedurre così facilmente, era bastato un ballo innocente per farmi perdere la testa. Dannazione.

« Stewart, scendi immediatamente da lì ! », le urlai. Sembrava che ad aver perso la testa non fossi stato solo io. Kristen sembrava fuori di sé, si capiva da un miglio di distanza che era ubriaca fradicia. Non mi aspettavo di vederla, anzi mi ero ben assicurato di chiedere a Niall se fosse sicuro che non sarebbe venuta. Poteva sembrare infantile, ma non c'era nulla di infantile nei miei pensieri in quel momento, anzi.

Appena si accorse di me, la rossa incrociò il suo sguardo con il mio. Fu una visione struggente : i suoi occhi erano vitrei, sembravano vuoti. Sembrava quasi che il fatto che fossimo a un metro di distanza l'uno dall'altra non la sfiorasse minimamente. In lei intravidi qualcosa di diverso : sconfitta, rabbia, tristezza. Rimasi per vari secondi impalato, incerto su cosa fare. Non vedevo Kristen da quando le avevo sbattuto la porta in faccia, e sapevo di averle spezzato il cuore. Ma in quel momento, mi pareva quasi che non mi riconoscesse. Ero disarmato. Mentre ero ancora intento a fissarla sconcertato, la ragazza davanti a me scoppiò a ridere e scese con fatica dal cubo. Riusciva a malapena a reggersi in piedi.

« Styles, giusto te stavo aspettando. Perché non sali ? », disse con tono di sfida e allo stesso tempo con divertimento. Si stava prendendo gioco di me ? Quasi mi avesse letto nel pensiero, risalì sul cubo. Strinsi le mani per la rabbia : non c'era un ragazzo che non si fosse accorto di lei. E la cosa mi fece imbestialire. No, lei non poteva essere mia, ma non sarebbe nemmeno stata di qualcun altro. Non lo avrei permesso. Dovevo portarla via di lì.

« Scendi subito ! », insistetti. Lei fece come le avevo detto e si buttò su di me. Fortunatamente riuscii ad afferrarla, ringraziandola mentalmente per essere gracile e leggera. Non mi aspettavo che sarebbe stato così facile convincerla a venire con me.

Uscii dalla villa frettolosamente, facendo attenzione a non fare cadere Kristen, e mi avviai verso la mia macchina. Sapevo che quella sera serviva a Gemma, che doveva andare a Londra per una cena con delle amiche, ma sinceramente non me ne fregava niente. Da quando avevo litigato con Kristen la vedevo di rado. Non credo approvasse il mio nuovo modo di fare, ma a parte non rivolgermi la parola non aveva provato a fare altro. Appoggiai la rossa sul sedile accanto al mio, e poi salii in macchina.

« Dove mi porti, Harvy ? », chiese lei mentre stavo guidando. Non mi ero accorto che mi stesse fissando. Mi sentii stranamente a disagio.

« Uno, sono Harry, due, ti porto a casa mia. Sei in uno stato pietoso. »

« Uffa però. Io volevo ancora ballare. Se eri geloso non avevi che da dirlo. », replicò, facendo il broncio. La guardai sconvolto. Ma che diamine !

« Io non sono geloso ! », ribattei alzando il tono di voce.

« Invece sì che lo sei, schiocchino.», ridacchiò. Sbuffai. Non era geloso. Mi aveva solo dato un po' fastidio che avesse ballato davanti a tutti quei ragazzi. Il mio era un piccolo, insignificante, quasi nullo, fastidio, chi aveva parlato di gelosia ? Insomma, qualsiasi ragazzo un minimo responsabile avrebbe deciso di portarla via da quella situazione.

« Quanti bicchieri hai bevuto ? », chiesi cercando di deviare la conversazione.

« Credo quattro-cinque shot, o forse un po' di più. Non so. Non reggo molto bene comunque. Fai domande noiose, Harvy. »

« Ma che cazzo Kris ! Perché hai bevuto così tanto ? », esclamai arrabbiato.

« Volevo dimenticare un ragazzo. Un cattivo ragazzo che mi ha fatto tanto tanto soffrire. Non ricordo il suo nome però. », biascicò. Strinsi la presa sul volante e mi paralizzai. Era di me che stava parlando. Non immaginavo che Kristen si sarebbe ripiegata sull'alcol per dimenticarmi, e la cosa mi terrorizzò. Non volevo che si distruggesse così. Perché lei non era così. Io non conoscevo questa nuova Kristen. Conoscevo quella sorridente, innocente, sempre pronta ad aiutare qualcuno in difficoltà. Purtroppo però, non era riuscita ad aiutarmi come sperava, ma mi aveva mortificato. Scacciai quel pensiero, cosciente del fatto che più ci avrei pensato, e più la collera contro Kristen avrebbe avuto la meglio. In quel momento lei aveva bisogno del mio aiuto.

Fake || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora