Battei i pugni sul banco e poi chiesi di andare in bagno. Ero nel corridoio vuoto, c'era un bel silenzio. Ero da sola con i miei pensieri, non potevo essere arrabbiata con lui. Che mi aspettavo di essere la prima ragazza con cui va a letto? E poi non stavamo nemmeno insieme, poteva fare quello che voleva quanto voleva. Quando mi tranquillizzai tornai in classe. Per tutta la lezione Juliet cercò di provocarmi, ma io non le davo importanza. Dopo sei ore suonò l'ultima campanella e io uscii finalmente da quella classe infernale. Non mi ero mai resa conto quanto fossero pettegole le persone, parlavano senza sapere, ero sempre stata la ragazza ignorata da tutti e trovarmi improvvisamente al centro delle conversazioni di tutti era molto strano. Fuori scuola Brad era con i suoi amici, andai verso di lui e lo abbracciai da dietro, lui si girò e mi diede un bacio.
"hey ragazzina stavamo pensando di andare in discoteca stasera, ti va?" Era strano essere invitata da loro, era strano che loro fossero gentili con me.
"ma oggi è lunedì! Domani c'è scuola..." Tutti alzarono gli occhi al cielo e io li guardavo sperdutamente, sono sempre stata alle regole, non trasgredivo spesso, mio padre si fidava di me.
"ragazzi ma Jen è una brava ragazza non me la dovete portare sulla cattiva strada" Io tirai un piccolo pugno sulla spalla di Brad e poi tutti risero.
"hai ragione, è troppo buona per non stare alle regole" Disse Brendon in tono scherzoso.
"allora ragzzi passo anche io questa volta" Io lo guardai e poi dissi:
"se vuoi andare vai pure, mi fido di te" Blake disse: "fai male tesoro" I tre scoppiarono a ridere e anche io con loro e poi Brad mi rispose.
"resto con te stasera se ti va bene" Io lo guardai e annuii.
"bene allora 18:30 da me, così ceniamo insieme" Poi presi un bel po' di coraggio e feci una cosa che mai avrei pensato di fare in vita mia. "ragazzi se volete venire anche voi siete i benvenuti, tanto mio padre non c'è" Loro annuirono, pensavo che magari passando un po' di tempo con loro avrei capito perchè Brad ci tiene così tanto, volevo iniziare a vedere le cose dal suo punto di vista. Arrivata a casa chiamai Thomas per invitare anche lui, che accettò volentieri, dopo aver studiato iniziai ad apparecchiare e a rimettere un po' la casa. Suonarono il campanello e io aprii, era Thomas, ci mettemmo a parlare del più e del meno. Alcuni minuti dopo arrivarono abche gli altri tre. Chiamammo la pizzeria per farci portare le pizze e ci mettemmo in salotto sul divano. Parlammo della giornata che avevamo passato oggi, poi Blake disse:
"a te Jen invece com'è andata oggi?"
"è stato... strano, non sono abituata a ricevere così tante attenzioni, poi in classe Juliet non ha fatto altro che provocarmi" Brendon iniziò a ridere.
"non l'avrei mai detto, Juliet da quando Brad l'ha lasciata non fa altro che andargli dietro come un cagnolino e adesso che lui ha scelto te lei ti odia" Io rimasi scioccata, una ragazza non può perdere così la sua dignitá, era penosa, non avevo altre parole in mente per descriverla. Brad mi guardò e come per rassicurarmi disse:
"sì ma non ha capito che io non la sceglierò mai e poi siamo stati insieme solo una fottuta settimana" Io scoppiai a ridere dopo essermi scambiata uno sguardo con Thomas. Gli altri ci guardavano male, ma che ci potevamo fare? I migliori amici fanno così! La serata fu molto tranquilla, i ragazzi sono quasi simpatici quando non cercano di insultarmi o farmi stare male. Avevo perdonato Brad e perciò dovevo provare a perdonare anche loro. Ormai erano andati via tutti, mi stesi sul letto e feci un grande sospiro, questa giornata era finita, ma mi sentivo che il giorno successivo non mi riservava niente di buono. Nei miei pensieri mi addormentai. Il giorno dopo mi svegliai, mi preparai e uscii per andare a scuola. Quando arrivai andai a salutare gli altri, con mia enorme sorpresa Thomas era con loro, mi faceva piacere che andassero d'accordo, era fondamentale per me. Vederli scherzare insieme mi faceva stare bene, li raggiunsi e diedi un bacio nella guancia a tutti e poi diedi un bacio molto passionale a Brad. Si doveva abbassare per baciarmi, il che era molto divertente. La giornata passò velocemente, la gente scommetteva su quanto la nostra relazione potesse durare, questa cosa mi faceva innervosire ma cercai di ignorare questo tipo di commenti. All'uscita c'era Brad ad aspettarmi come sempre, tutte le volte che lo vedevo lì, mentre aspettava solo di vedermi e potermi toccare, mi saliva una felicitá immensa. Mentre ci stavamo avviando alla mia moto una voce ci gridò.
"quindi hai scelto lui eh?" C'era molta rabbia in lui, c'era da aspettarselo.
"Noah io-" Non mi fece neanche finire che ricominciò a parlare.
"io ti ho dato tutto, perchè hai scelto lui? Perchè scopa bene?" A quelle parole rimasi a bocca aperta, non ero quel tipo di ragazza e lui lo sapeva benissimo. Notai che Brad si stava agitando, stringeva i pugni.
"sei come le altre, ti interessa solo quanto sia lungo" Vederlo in questo stato, distrutto, sapendo che era per colpa mia era orrendo, mi sentivo in colpa. Brad non si trattenne più e appena sentì ciò che aveva detto Noah scattò verso di lui, stava per tirargli un pugno quando io mi misi davanti a lui e posai le mie mani sul suo petto.
"Brad guardami, GUARDAMI" Lui posò il suo sguardo sul mio e io con voce più bassa e calma aggiunsi: "devi calmarti ok? Calmati ti prego" Lui fece un respiro profondo e io lo presi per mano per portarlo via.
"wow il forte e violento Brad Wilson si fa calmare da un'insulsa troietta qualunque?" La sua voce era fredda e sarcastica, quelle parole mi colpirono al cuore. Brad non si trattenne più, si staccò da me e sferrò un pugno in faccia a Noah che cadde a terra. Il sangue aveva cominciato a scendergli sul viso, Brad mi prese e mi portò via. Arrivata al parcheggio gli urlai contro.
"Brad ti avevo detto di calmarti! È colpa mia se è ridotto così!" Le lacrime iniziarono a scendermi sul viso.
"non è colpa tua, non ha il diritto di insultarti in quel modo, quel che ho fatto lo rifarei infinite volte" Portò la sua mano sulla mia guancia asciugando le lacrime per poi baciarmi.
"ti va di venire a casa mia?" Lui annuì e entrambi prendemmo le nostre moto per andare a casa mia. Salimmo al piano suoeriore e andanmo in camera.
"scusami per quello che ho fatto, ma quando si parla di te non ragiono più" Mi misi a cavalcioni au di lui.
"quindi non ti sai controllare eh?" Lo iniziai a baciare sul collo togliendogli la maglia e scendendo sul petto, lo spinsi e sdraiò la schiena sul letto. Scesi sempre di più fino ad arrivare ai pantaloni, gli slacciai la cintura e iniziai a toccarlo molto lentamente.
"cazzo Jen non puoi fare così" Lui mi guardò in modo sensuale mordendosi il labbro.
"sei sicuro?" Gli tolsi anche i boxer e iniziai a fare su e giù con la mano. Lui stava gemendo, lo guardai e piano piano iniziai a leccarlo, e poi lo presi in bocca.
"porca puttana non puoi fare così" Mi prese la stesta e mi fece aumentare il ritmo. Ad un certo punto mi alzò la testa e mi asciugò le lacrime che avevo, poi si mise sopra di me e mi disse:
"adesso sta a me prendere il controllo"
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I LOVE MY ENEMY
Teen FictionDue ragazzi, nemici, o forse no. Jen torna a Londra, dove è nata e cresciuta, dopo la morte di sua madre. A scuola incontrerá il ragazzo che più l'ha fatta soffrire, ma anche quello che più la fará avvicinare a toccare il cielo. Sará una storia con...