LA MAMMA SAREBBE FIERA DI NOI

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Avrei voluto solo che ci fosse stata lei. Era sempre stata la mia ancora e sempre lo sará. Lei ci sará sempre, ci osserva da lassù e mi aiuta sempre nei momenti difficili. Questa idea era l'unica cosa che mi aveva fatto andare avanti dopo la sua morte. La serata passò molto bene, i signori Wilson erano molto simpatici e mi piaceva parlare con loro. Abby era felice per suo figlio, le si poteva leggere in faccia, quando si fece tardi io e papá tornammo a casa e io mi misi sul letto. Non riuscii a prendere sonno, non sapevo che fare. Mi misi un po' al cellulare, ma poi mi stancai, provai a leggere un libro, ma anche questo non mi aiutò. Poi mi venne in mente la soffitta. In soffitta c'erano tutti gli oggetti di mia mamma da giovane. Facendo molto piano, in punta di piedi, per non svegliare mio padre, mi recai in soffitta. C'era molta polvere, presi due o tre scatole e le portai in camera. Aprii la prima e c'erano delle foto, iniziai a sfogliarle, c'era lei con i suoi amici o con papá. Era sempre così felice, con quel sorriso magnifico sul viso, quel sorriso che mi svegliava la mattina e mi dava la buonanotte la sera, quel sorriso che appena lo vedevi ti cambiava la giornata. Poi vidi una foto con me appena nata e mio padre vicino che piangeva di gioia, era così spensierata. Sarei voluta essere anche solo la metá fantastica di quanto fosse lei, presi la seconda scatola, c'erano dei diari di quando era giovane. Ne aprii uno e mi stesi sul letto, ci scriveva qualunque cosa le succedesse, bella o brutta. Scriveva molto bene, c'era ogni singolo pensiero, ogni singola cosa che pensava delle persone. Mentre stavo leggendo il sonno mi assalì e io mi addormentai immersa nei pensieri. La mattina mi svegliò la voce di mio papá, era lì sul pavimento a fare quello che io avevo fatto durante la notte, era grazie a loro che credevo nel vero amore, il modo in cui lui guardava le sue foto diceva tutto. Aveva un mezzo sorriso sulle labbra e lacrime agli occhi.
"buongiorno..." Dissi con tono basso e tranquillo, voleva essere forte per me, ma non ce ne era bisogno. Io sapevo che uomo era lui e sicuramente un pianto per la mancanza della donna che amava non mi avrebbe fatto cambiare idea.
"hey piccola, spero di non averti svegliata... adesso io vado..." Si alzò in piedi e si avvicinò alla porta, ma prima che se ne potesse andare gli dissi:
"manca anche a me" Avevo la voce tremolante. "resta ti prego" Lui si avvicinò a me e si mise sul letto, prese i diari della mamma che il giorno prima non avevo letto e ci mettemmo a sfogliarli tutti. Fu un momento bellissimo, era da tanto che non passavamo del tempo tra noi. Mi piaceva stare con lui, era un uomo dolce e sensibile, anche se cercava di nasconderlo.
"la mamma sarebbe fiera di noi" Gli sorrisi e lui fece lo stesso. "papá io ho ancora sonno, puoi rimanere con me?" Lui annuii e io posai la mia testa sul suo petto e in pochi secondi mi addormentai. Verso 12:00 mi svegliai, mio papá era ancora lì vicino a me, stava dormendo, i suoi lineamenti erano morbidi e nel suo viso si poteva leggere la tranquillitá che stava provando in quel momento. Mi alzai piano piano per andare a preparare la colazione e poi glie la portai a letto, lui mi ringraziò e dopo andò a fare la spesa mentre io ero a studiare. Mi arrivò un messaggio da Brendon, diceva se stasera mi andava di andare ad una festa a casa sua, gli dissi che dovevo chiedere a mio papá, ma a me avrebbe fatto molto piacere. Pochi minuti dopo mi chiamò Brad.
"hey Jen" Disse con voce profonda, si poteva capire che si era appena svegliato, era così sensuale.
"hey dimmi tutto" Sapevo giá che voleva chiedermi se fossi andata alla festa.
"quindi ci sei stasera alla festa?" Io risi leggermente, era un ragazzo imprevedibile, ma alcune volte era così facile dire ciò che avrebbe fatto.
"ho giá detto a Brendon che devo chiedere a mio padre prima" Lui sbuffò lievemente, avrei scommesso qualunque cosa che lui avesse alzato gli occhi al cielo, lo faceva spesso.
"devi dire a Kole che ci sono anche io e vedrai che ti manderá"
"ti conoscerá anche da una vita, gli starai anche simpatico, ma sa che non sei un tipo tranquillo e affidabile eh" Risi e poi gli buttai un bacio.
"così però spezzi il mio povero cuoricino" Lo disse con voce dolce e docile, sicuramente gli piaceva ancora prendermi in giro e lo faceva molto spesso.
"ohh ma sta zitto idiota! Adesso devo studiare ci sentiamo dopo"
"sei sicura che non ti serve aiuto?" La sua voce era molto provocante e sapevo perfettamente dove voleva andare a parare e per quanto avessi voluto dovevo davvero studiare, lunedì avevo l'interrogazione di storia ed ero veramente indietro col programma.
"no grazie, so che con te non studierei" Mi morsi il labbro al solo pensiero, mio Dio quel ragazzo mi aveva letteralmente stregata, ne ero dipendente.
"non studieresti perchè non mi sai resistere ragazzina... ci vediamo" Io attaccai e poi mi buttai sul letto, mi dava ancora noia essere chiamata ragazzina e lui lo sapeva fin troppo bene. Iniziai a studiare, appena arrivò mio papá lo aiutai a svuotare le buste della spesa, poi approfittai di quel momento per parlargli.
"papá un mio amico oggi fa una festa... ci posso andare perfavore" Feci gli occhioni dolci, so che non riusciva a resistermi, diciamo che ero la tipica principessina di papá, ero la cosa più importante per lui e farmi felice eratutto ciò che voleva.
"hai studiato? Sei in pari con tutto?"
"sì papá, sai che mi so organizzare" Poggiò la mano sul tavolo posando il peso del corpo su di essa, poi mi guardò e chiese:
"ci sono anche Brad e Thomas?"
"certo papá! Sai che Thomas non perde una festa e il ragazzo che organizza la festa è uno dei migliori amici di Brad" Lui annuii leggermente e io lo abbracciai forte. "grazie grazie grazie! Sei il migliore!" Lui sorrise e poi mi scompigliò i capelli e io corsi in camera per scrivere agli altri che io ci sarei stata. Verso le 18:00 iniziai a prepararmi, indossai un vestito bordeaux attillato con la schiena scoperta, delle calze color carne, degli stivaletti neri, un rossetto abbinato al vestito, mi feci l'eye-liner e una crocchia disordinata. Prima di uscire presi il mio giubbottino di pelle nero, fuori casa mia c'era Thomas ad aspettarmi in macchina.
"mi raccomando non fare cavolate e non bere troppo!" Io annuii e gli diedi un bacino sulla guancia, aprii lo sportello della macchina e entrai.
"ma ciao mio chaffeur, mi hai salvato la vita sai? Non avrei potuto farmi la crocchia se avessi dovuto mettermi il casco" Lo salutai e lo abbracciai e poi gli sorrisi.
"beh salvarti la vita è la mia specialitá tesoro" Io risi e gli tirai una piccola spinta e poi partimmo. Lui era diventato amico di Brad, Blake e Brendon, ma capivo che non si fidava ancora del tutto di lui, però non lo faceva vedere. Voleva che fossi felice e questo lo apprezzavo molto, moltissimo. Arrivammo in questa casa enorme, perchè non sapevo che Brendon era ricco!? Sgranai gli occhi nel vedere quante persone c'erano. Non c'erano solo i ragazzi della nostra scuola, entrai tenendo il braccio a Thomas per non perderlo di vista. Molte ragazze lo salutavano, e chi le biasimava? Era oggettivamente un bel ragazzo e il suo carattere era a dir poco meraviglioso.

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