Dopo cena mi misi a letto e mi addormentai. La mattina mi svegliai e mi preparai, misi una maglietta rosso fuoco corta e attillata con le maniche di pizzo, dei jeans neri e le Jordan. Sapevo che avrei avuto tutti gli occhi su di me e volevo fare bella figura, se dovevo fare scalpore lo dovevo fare per bene, no? Mi misi un lip gloss rosso e l'eyeliner con un po' di mascara. Mi feci una crocchia disordinata e misi un giubbottino di pelle, salutai mio papá e presi lo zaino per poi uscire di casa. Non presi la mia moto, venne a prendermi Brad e salii sulla sua, arrivati davanti a scuola si girò e mi sussurrò: "pronta ragazzina?"
Annuii e scesi dalla motto, togliemmo i caschi e senza darmi il tempo di rendermi conto di dove fossimo o cosa stessimo facendo mi baciò appassionatamente. Le sue mani percorrevano le mie curve e le mie braccia erano intorno al suo collo. Si staccò poggiando la sua fronte sulla mia e poi sorridemmo entrambi. Mi mise un braccio intorno alle spalle e poi ci avviammo verso l'entrata della scuola tra i sussurri e i commenti degli altri ragazzi. Suonò la campanella e mi diressi in classe, dove ovviamente mi aspettava quella vipera di Juliet, alla mia entrata mi sorrise con tutte le sue leccapiedi dietro.
"vedo che la tua pausa dai ragazzi è finita" Sghignazzò insieme alle sue amiche. "sì, è finita grazie a te in un certo senso, se non fossi andata in punizione non avrei mai chiarito con Brad, quindi grazie Juliet" Tutte rimasero in silenzio, era palesemente shockata dalla mia risposta.
"infondo lo sappiamo, chi nasce troia non cambia, dillo che lo hai fatto solo perchè scopa bene" Sbuffai mentre posavo i libri sul banco mettendomi a sedere. "non cederò alle tue tentazioni, non un'altra volta" Rise e se ne andò, ero tentata dall'alzarmi e tirarle un'altro schiaffo, molto più forte del primo. Fortunatamente iniziarono le lezioni e io iniziai a prendere appunti, durante la spiegazione della terza ora vidi dei messaggi, era Brad che mi diceva di chiedere alla prof di andare in bagno. Piuttosto dubbiosa feci ciò che aveva chiesto, non appena uscii dalla classe andai verso il corridoio principale e mi guardai attorno. Non c'era anima viva, assolutamente nessuno.
"Brad adesso basta giochetti, sto perdendo delle ore di spiegazione" Qualcuno mi sorprese abbracciandomi da dietro. "non credevo che le lezioni fossero migliori di me" Sorrisi. "infatti non lo sono stupido, adesso dimmi perchè dovevo venire qui?" Mi girò facendomi sbattere agli armadietti e poi mi baciò. "seguimi" Mi prese il polso e mi portò alla soffitta della scuola, non credevo nemmeno esistesse. Era pieno di scatole e di vecchi libri, ci sedemmo davanti a questa enorme finestra.
"wow Brad, è davvero bello qui..." In tutta la stranezza di quel posto c'era tantissima riservatezza, era un posto solo nostro. Tirò fuori un coltellino e io lo guardai stranita. "mi vuoi ammazzare?" Dissi scherzando, lui scosse la testa ridendo. "per quanto mi piacerebbe farlo ho un'altra idea in mente" Prese il coltellino e incise sul legno dell'enorme finestra il suo nome e poi mi passò il coltellino. "adesso sta a te" Lo presi, anche se sapevo che non era legale questa cosa, incisi il mio nome e poi feci un cuore, lo guardai e mi baciò, era tutto così dannatamente perfetto, finalmente il lieto fine che volevamo si stava avverando. Guardai l'orologio e sgranai gli occhi, mi alzai di scatto e il ragazzo si mise a ridere, gli lanciai uno sguardo mortale e tornai in classe, appena entrai la prof mi guardò piuttosto scocciata."signorina vedo che ha avuto problemi nel trovare il bagno" Abbassai lo sguardo e tornai a posto. "sa io al suo posto mi farei una lista di prioritá, non so se vuole un lavoro decente o preferisce lavare i WC ai bagni delle discoteche dopo le feste" La classe rise alla battuta e io sprofondai nella sedia. Finita la giornata Brad mi riaccompagnò a casa, entrai e vidi mio padre guardarmi.
"è successo qualcosa?" Dissi preoccupata mentre poggiavo lo zaino a terra. "oh non saprei, mi devi dire qualcosa?" Mi accigliai pensando alla marea di cose che avevo fatto in questi ultimi mesi a sua insaputa. "tipo cosa?" Mentre metteva il cibo a tavola si fermò per guardarmi negli occhi. "tipo il perchè eri sulla moto di Brad Wilson" Risi in modo nervoso grattandomi il braccio. "mi ha solo accompagnata a scuola papá" Alzò gli occhi al cielo mentre si mise a sedere. "quindi non c'è nient'altro sotto" Scossi la testa e mi sedetti pure io, finito di mangiare mi misi a fare i compiti.
Mi sarei vista con Thomas verso le 18:00 per un aperitivo, così almeno avremmo passato un po' di tempo insieme. Feci i miei compiti e poi, dopo aver salutato papá, uscii di casa. Mi incontrai con il mio amico ad un bar, ci salutammo e ci sedemmo ad un tavolino."allora... non mi vuoi dire niente?" Dissi io aspettandomi la predica, che ancora non mi aveva fatto. "con te ho perso il fiato ormai, sono felice per voi" Lo guardai con un sopracciglio alzato sorridendo ed annuendo. "stai bene? È successo qualcosa con Evie?" Lui scuotendo la testa disse: "no, con Evie tutto bene, anzi benissimo, e io sto bene, solo che non mi ascolti mai quindi è inutile sprecare fiato"
Effettivamente non aveva tutti i torti, non lo ascoltavo mai, ma non era colpa mia. Tutte le volte che credevo o volevo andare avanti Brad tornava e io come una scema ci ricadevo.Quel ragazzo aveva qualcosa che mi piaceva, forse il modo in cui mi faceva sentire, o forse il fatto che lo amassi più di qualunque altra persona. "beh hai ragione... scusami" Lui rise leggermente, menomale! Credevo che ce l'avesse con me. "tranquilla non ti devi scusare con me, ma con la tua dignitá sì"
Rimasi a bocca aperta, lui rideva come un matto e io lo guardavo impietrita, presi un pezzo del pane che c'era sul tavolo e glielo lanciai addosso, lui fece lo stesso e continuammo fino a che un barista ci buttò fuori. Uscimmo ridendo come dei pazzi, eravamo a braccetto per le strade di Londra e sembravamo davvero ubriachi. Andammo a casa mia e salimmo in camera, ci buttammo sul letto e facemmo dei respiri profondi per non scoppiare a ridere ancora una volta."quindi tra te e Evie va tutto bene" Dissi mentre girai la testa per guardarlo e lui fece lo stesso mentre mi rispose. "oh si tutto benissimo, lei è fantastica e poi a letto beh" Fece un sorrisino malizioso e io gli tirai una pacca sulla spalla. "e bravo il mio Thomas" Parlammo fino a tardi e poi ci addormentammo insieme, questi erano i momenti che preferivo, quei momenti spensierati con la persona che ti capisce al 100% e con la quale parleresti tutto il tempo tutti i giorni.
La mattina ci svegliammo grazie alla sveglia che suonò, c'era scuola, ci preparammo super velocemente e andammo a scuola con la mia moto. Arrivati andammo dai nostri amici e iniziammo a parlare, era solo martedì e io ero giá distrutta.
Dopo qualche minuto sentii il rumore della sua moto e mi girai verso di lui, ovviamente c'erano Brendon e Blake con lui, appena mi vide sorrise e venne verso di me, mi prese per i fianchi avvicinandomi al suo corpo e poi mi baciò, era così teatrale certe volte. Ovviamente non potevano mancare gli occhi curiosi degli studenti, si stavano sicuramente chiedendo a quanto tempo saremmo durati questa volta, e me lo chiedevo anche io. Mentre ci stavamo baciando suonò la campanella, così salutai tutti e mi recai in classe per la lezione di spagnolo. Anche se sembrò durare un'eternitá quel giorno di lezioni finì e io uscii dalla scuola per andare alla mia moto e tornare a casa. Proprio mentre stavo per mettermi il casco una voce profonda attirò la mia attenzione.
"venerdì non ci sono i miei a pranzo quindi vieni" Sorrisi e annuii. "certo, ma cosa dico a papá?" Lui sordise a sua volta, aveva giá un piano, di certo non potevo dirgli:'hey papá mi sono messa per la trecentesima volta con Brad e quindi vado a casa sua a mangiare, però sono sicura che questa volta dureremo più di tre mesi'
Il ragazzo mi rispose. "digli chr sei andata a mangiare da Evie, poi chiedi alla tua amica di reggerti il gioco, almeno si rende utile in qualcosa" Sbuffai ridendo. "certo che quanto vuoi sei proprio stronzo" Si avvicinò a me e poi sussurrò: "lo so benissimo, è per questo che ti faccio impazzire ragazzina" Mi prese il viso e mi baciò. "ti odio!" Dissi mentre si allontanava, in risposa si girò e mi fece l'occhiolino, misi il casco e tornai a casa.
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I LOVE MY ENEMY
Teen FictionDue ragazzi, nemici, o forse no. Jen torna a Londra, dove è nata e cresciuta, dopo la morte di sua madre. A scuola incontrerá il ragazzo che più l'ha fatta soffrire, ma anche quello che più la fará avvicinare a toccare il cielo. Sará una storia con...