Capitolo 10

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Cosimo

"Quindi?" chiesi guardando il foglio sul tavolo, impaziente.

"Quindi niente, questo è un matrimonio validissimo" mi indicò un punto preciso "le uniche soluzioni possibile sono la separazione o il divorzio" mi guardò facendo spallucce.

"Annullamento?" sperai in una risposta positiva, ma scosse la testa "merda" gemetti frustrato passandomi una mano tra i capelli.

"Non è come tutti credono. Un matrimonio a Las Vegas è a tutti gli effetti un vero e proprio matrimonio" mi spiegò gesticolando.

"Quanto mi costerà?" chiesi poggiandomi allo schienale della sedia girevole.

"Il divorzio? Non ho una cifra precisa, dipende da tanti fattori: se lei è d'accordo, se ci sono in mezzo proprietà, figli, conti in banca.." elencò tutto toccandosi le dita una per volta.

"Merda, io credevo ci fossero casi speciali in cui si potesse annullare tutto" sospirai stancamente.

"Bè a volte, sì. Tipo se il matrimonio non è stato consumato per almeno una settimana dopo la dat-" fu interrotto dalla risata di Fabio, che fino a questo momento era stato in silenzio a smanettare con il suo cellulare.

"Peccato che Cosimo non se lo sia tenuto nei pantaloni manco per due minuti dopo essersela sposata" sbuffò divertito e lo guardai male.

"Ero ubriaco" mi giustificai.

"Mentre te la sposavi, certo. Ma dopo?" mi fulminò con gli occhi.

"Mi sento esattamente allo stesso modo quando me la ritrovo davanti" incrociai le braccia.

"Penso che.."il mio amico avvocato provò a fermare questa conversazione assurda.

"E allora non divorziare. Avete anche un bambino insieme" Fabio mi guardò seriamente negli occhi "perché non pensi minimamente alla possibilità di poter essere felice in quel modo?" chiese. Il ritmo del mio cuore aumentò, sostenni il suo sguardo assottigliando gli occhi.

"Ah, quindi c'è anche un figlio in mezzo?" l'avvocato sembrò imbarazzato.

"Coglione, credi che non ci abbia pensato? Ma non è così che doveva andare. Mi ha nascosto persino di aver avuto un figlio" mi alzai di scatto andando incontro al mio migliore amico "e poi lei meriterebbe qualcosa di meglio di un matrimonio a Las Vegas dimenticato per colpa dell'alcol!" gli puntai un dito contro. Per un attimo sembrò stupito, ma si riprese subito alzandosi dalla sedia per essere alla mia stessa altezza.

"Non è a me che dovresti dirlo" disse semplicemente posandomi una mano sulla spalla "smettila di fare stronzate, davvero" sospirò uscendo dalla stanza. Strinsi i pugni preso dalla rabbia.

"Ehm.. forse possiamo fare qualcosa se lei ti ha nascosto un figlio" la voce dell'avvocato mi riportò alla realtà "ma penso sia una cosa un po' spietata e.." prima che potesse continuare, lo fermai scuotendo la testa e risedendomi alla sedia.

"Voglio ascoltare tutto ciò che potrebbe essermi utile" lo intimai a continuare. Mi misi sull'attenti per ascoltare l'avvocato che mi spiegava ogni minima cosa che poteva essere fatta per risolvere il tutto. Annuì attentamente, memorizzando ogni cosa.
E avevo ancora tre giorni per decidere cosa fare, sia con lei che con il bambino.
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Presi la penna e cancellai una rima che non mi piaceva, per poi riscriverne un'altra più adatta alla canzone a cui stavo lavorando.

Discovered - Guè PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora