Cosimo
Entrai in auto aspettando che la tipa con me facesse lo stesso. Le guardai le gambe troppo scoperte e misi in moto l'auto. Il profumo troppo forte mi stordì peggio dell'alcol e quasi mi venne da vomitare. Feci retromarcia e mi fermai all'improvviso, prima di uscire dal parcheggio. Come sarebbe andata via Alex? Forse avrei dovuto darle quel passaggio. E se, per la sua stupida testardaggine, fosse andata via a piedi? Se le succedesse qualcosa, sarebbe stata sicuramente colpa mia. Merda, che avrei dovuto fare? Ero convinto che, se l'avessi fatta salire nella mia auto, sarei finito per scoparmela. Non riuscivo a resistere, anche se mi ero imposto di farlo. Lei era il mio punto debole, era palese per tutti ormai. E poi il modo in cui aveva già fatto amicizia con Marc, ballato con lui in modo allegro e spensierato. L'avevo osservata per tutta la sera, trattenendomi per non spaccare ogni cosa che avevo davanti. Avrei voluto avvicinarmi, spostare il mio amico e baciarla lì, in mezzo a tutti, per far capire a chiunque la stesse guardando che era roba mia. Ma no, avevo mantenuto la calma dimostrando che potevo starle lontano. Fabio non aveva fatto altro che tenermi d'occhio e, in realtà, uscendo con un'altra donna dal locale, gli avevo mandato un'occhiata ammiccante per dimostrare anche a lui quanto fossi calmo. Ma potevo prendere in giro gli altri, non me stesso. Vederla sola, fuori, al freddo aveva smosso qualcosa dentro di me che per tutta la serata avevo cercato di opprimere. Non potevo restare ad ammirare troppo i suoi lineamenti perfetti, ma quel poco mi era bastato per capire quanto fosse rimasta male al mio rifiuto. Aveva fatto male anche a me, in realtà. Più di quanto potessi immaginare. Ed ora, mi accorsi di essere davvero pentito di aver rifiutato di aiutarla perché ero in pensiero per lei. Il mio cervello mi diceva di essere forte, andare a casa e scopare selvaggiamente con questa ragazza al mio fianco. Il mio cuore mi urlava di fottermene se fossi finito per essere di nuovo investito dalla chimica tra me ed Alex, di andare a prenderla ed accompagnarla a casa. Mi mancava terribilmente dormire al suo fianco. E se questa notte, avessi fatto un'eccezione? Sarei stato con lei, sì. L'avrei baciata subito, senza pensarci oltre. Avremmo fatto l'amore sul suo enorme letto e le avrei fatto urlare il mio nome ancora ed ancora. Il solo pensiero, mi mandò completamente il cervello a puttane. Solo per stasera avrei seppellito l'ascia di guerra, per stare insieme come ci piaceva. Domani sarebbe tornato tutto come prima. Era assurda come cosa, ma lo avevamo fatto fino a poche tempo fa, cosa sarebbe cambiato per un giorno in più?
"Ci sei?" la voce stridula della ragazza in auto con me, mi risvegliò dai miei pensieri. Mi accorsi di essere eccitato e di respirare con affanno e forse anche lei doveva averlo notato, perché sorrise maliziosamente mettendomi una mano sulla coscia "se vuoi possiamo farlo qui, nel parcheggio" avvicinò le sue labbra al mio orecchio ed io mi scansai subito.
"Scendi" le ordinai. Mi guardò confusa "ti ho detto di scendere" ripetei duramente. Aprì subito lo sportello, scendendo frettolosamente.
"Stronzo" urlò mentre sgasavo via con l'auto. Aprì i finestrini per far andare via quel suo profumo orrendo e passai nella strada davanti il locale. Guidai piano, cercando di vedere dove fosse. Merda, forse aveva davvero pensato di andare via a piedi? Oppure il taxi era passato già a prenderla? Mi fermai accanto al marciapiede fuori l'entrata.
"Ehi amico!" richiamai l'attenzione del buttafuori che, senza storie, si avvicinò subito all'auto "c'era una ragazza bruna qui, poco fa. Hai visto dov'è andata?" chiesi allungandogli una banconota per ringraziarlo.
"Signor Fini, buonasera. Sì, ho solo visto che camminava da quella parte" indicò la strada davanti a me "ma poi è entrata in un auto nera" fece spallucce. Merda, con chi era andata via?
"Grazie" sussurrai ed accelerai per andare a cercarla subito a casa sua.
Alex
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Discovered - Guè Pequeno
RomanceSeguito di Hidden. Alex era fuggita a Cuba, per schiarirsi le idee e riflettere su ciò che voleva per il suo futuro. Cosimo aveva realizzato di non poter vivere senza di lei, che forse avrebbe dovuto fermarla. Da quel giorno, sono passati due anni...