Alex
Una volta andati via, strinsi a me Rob e lo guardai con un sorriso ma che lui non aveva ricambiato incantato a guardare la porta appena chiusa.
"Cosa c'è, amore?" chiesi riprendendo a mangiare i miei cereali, tenendolo stretto a me. Allungò la mano verso la porta, poi guardò la bottiglia d'acqua poggiata sul tavolo e mise il musetto.
"Pa-pa" sbuffò.
"Hai già fatto la pappa" afferrai ciò che stava guardando e gliela mostrai "hai sete?" ma scosse la testa innervosendosi perchè non riuscivo a capirlo. Mi ricordava qualcuno.
"Pa-pa" insistette alzando nuovamente la mano verso la porta. Aggrottai le sopracciglia ed una lampadina si accese dentro di me.
"Papà?" chiesi titubante, in un sussurro. I suoi occhi brillarono felici.
"Tì, pa-pa via" mise il labbro in fuori ed il mio cuore cominciò a battere fortissimo. Aveva appena detto davvero quello?
"Papà è andato via, sì" gli dissi un po' in trance "Chi è tuo papà?" chiesi. Sembrò rifletterci e poi mi guardò con le sopracciglia alzate, come per dirmi quanto fossi stupida a fargli quella domanda visto che lo sapevo. Ma volevo davvero godermi questo momento.
"Imo" alzò le mani muovendole verso il cielo.
"Cosimo?" lo aiutai.
"Tì, imo" mi fece il verso.
"Ho il figlio più intelligente del mondo" esultai, abbracciandolo di più e facendolo girare insieme a me. Rise di gusto "dobbiamo assolutamente condividere ciò che hai imparato con la nonna Michela!" mi guardai in cerca del mio cellulare "andiamo a vedere dove l'ho messo" sussurrai tra me, camminando per tutte le stanze ma con scarsi risultati "aspetta un attimo qui, amore.. torno subito" avvisai Rob mentre lo poggiavo nel suo box giochi, per cercare meglio ciò che mi serviva. Dopo quasi mezz'ora, sospirai arresa al fatto che avessi perso il cellulare. Forse il giorno prima all'evento? Mi passai una mano tra i capelli rattristita dall'idea di aver perso tutte le foto a cui ero affezzionata e poi, portandomi dietro Rob, che giocava nel mentre, mi preparai per affrontare una nuova giornata.
___
Coprì meglio il passeggino con il tettuccio, mentre con l'altra mano aggiustavo il berretto. Non avevo il cellulare con me, ma non mi era difficile immaginare quanto stessero parlando di me e Cosimo e di tutto il casino con Emiliano. Attraverso le lenti scure degli occhiali da sole, ogni persona che mi passava accanto, mi sembrava pronta a fotografarmi o chiedermi qualcosa. Mi morsi il labbro, concentrata a camminare il più velocemente possibile presa quasi dal terrore. Tutto questo solo perchè senza cellulare non potevo chiamare nessuno, nemmeno un'autista. Un auto avrebbe mascherato meglio la mia identità. Invece no, mi toccava muovermi a piedi e sperare di non incotrare nessuno. Abbassai di più la testa passando accanto ad un gruppo di ragazzine intento a parlare di qualcosa a cui non diedi peso. Roberto cominciò a muoversi irrequento, facendo agitare anche me perchè casa di Michela era ancora un po' lontana e non volevo che piangesse attirando troppo l'attenzione dei passanti."Amore, resisti.. siamo quasi arrivati da nonna" lo pregai fermandomi al semaforo insieme ad altra gente. Ne approfittai per abbassarmi verso di lui e farmi vedere, gli feci un sorriso di conforto ma sembrò spaventarsi di più nel trovarmi troppo coperta. Fece una smorfia che significava solo una cosa "no, no, no.. sono io, la mamma" gemetti piano, guardandomi intorno e mettendogli una mano sul piccolo braccio. La luce verde attirò la mia attenzione, facendomi sollevare e spingendo il passeggino dall'altra parte della strada. Mi spostai in un punto in cui non avrei dato fastidio ai passanti e sbottonai la cintura di sicurezza di Rob "vieni con me" si tirò indietro quando porsi le mie mani verso di lui e cominciò a lamentarsi spaventato. Mi guardai velocemente intorno, notando che ognuno era intento a farsi i fatti suoi e ne approfittai per togliermi gli occhiali ed il berretto "guarda, sono la mamma" sorrisi amorevolmente e sembrò calmarsi.
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Discovered - Guè Pequeno
RomanceSeguito di Hidden. Alex era fuggita a Cuba, per schiarirsi le idee e riflettere su ciò che voleva per il suo futuro. Cosimo aveva realizzato di non poter vivere senza di lei, che forse avrebbe dovuto fermarla. Da quel giorno, sono passati due anni...