Cosimo
Non potevo crederci. Due fottuti anni che non la vedevo, un anno e mezzo a cercarla ovunque e poi? Me la ritrovavo davanti così, per caso. E che faceva? Scappava da me. L'avevo riconosciuta subito, anche se cercava di nascondersi. Come potevo non riconoscerla? Cazzo, mi stava quasi scoppiando il cuore fuori dal petto talmente quanto ne ero felice. Vederla dal vivo, incontrare finalmente i suoi occhi e sentire il suo profumo nell'aria lo sognavo da quando se n'era andata. Avrei voluto sentire la sua voce, ma sembrava non volermi accontentare.
Mi rigirai nel letto, non riuscendo a chiudere occhio. Come potevo farlo? Ancora sentivo l'adrenalina scorrermi in tutto il corpo, il mio cervello rivederla in quell'abito troppo stretto per lei, con i piedi nudi e le scarpe tra le mani. Sorrisi appena, ripensando al lampo di curiosità che le era passato negli occhi mentre mi osservava anche lei. E poi il mio sorriso morì quando ricordai il modo in cui aveva indietreggiato per allontanarsi da me. Merda, perché aveva paura di me? Speravo davvero di poterla vedere ancora, che sarebbe venuta qui per parlare con me.
Mi misi seduto, accendendo la luce, capendo che ormai non avrei dormito più. Guardai l'orologio che segnava le tre del mattino e corrugai la fronte quando il mio cellulare prese a vibrare sul comodino. Non riconobbi il numero, ma lo portai all'orecchio."Pronto?" chiesi curioso di sapere chi fosse. Silenzio. Merda, forse qualche fan era riuscito ad avere il mio numero?
"Cosimo" il suo sussurrò mi mise sull'attenti, facendomi alzare velocemente in piedi.
"Alex" provai a non sembrare contento di sentirla, finalmente. Dovevo restare calmo.
"Stavi dormendo?" chiese.
"No" risposi velocemente, per capire dove volesse arrivare.
"Bene, nemmeno io. Forse dovremmo parlare" il sospiro che seguì, sembrava davvero molto stanco.
"Non per telefono, dove sei? Ti raggiungo" incastrai il cellulare tra spalla e orecchio, infilandomi dei bermuda larghi. Mi guardai intorno in cerca della maglia "Alex?" la richiamai non sentendola più. Guardai in direzione della porta, quando sentì bussare. Oh avanti, sul serio? Era venuta qui? L'unico posto in cui non avrei preferito averla. Quanto potevo resistere alla voglia di prenderla e scoparmela sull'enorme letto? Cristo, solo il pensiero me lo fece diventare duro. Con un sospiro stanco, aprì la porta trovandola davanti. La guardai attentamente notando che si era cambiata mettendo dei semplici pantaloncini della tuta larghi e una canottiera, i capelli raccolti in una coda disordinata. Mi leccai le labbra, quando mi accorsi che non aveva il reggiseno. Calma, devi stare lontano da lei. Dovete parlare. Respira ed ispira. Non pensare a lei in quel modo ed andrà tutto ben.. il mio occhio cadde sul suo culo, perfettamente fasciato da quei pantaloncini che ora mi sembravano troppo corti e troppo stretti. Deglutì con fatica, richiudendo la porta e poggiandomici contro. Ora non poteva uscire, sarebbe rimasta qui fin quando lo avrei deciso io. E forse se ne rese conto, perché mi guardò per un attimo terrorizzata dall'idea di essere in una camera d'hotel con me. Per giunta mezzi nudi.
"Forse non è stata una buona idea" sibilò frustrata, incrociando le braccia come a volersi coprire "andiamo da qualche parte?" chiese guardandomi negli occhi. Scossi la testa.
"Ormai ci siamo, parliamo e basta" incrociai anche io le braccia, restando nella stessa posizione.
"Bene" si mise più dritta.
"Perché sei andata via in quel modo? Avresti potuto parlarmene" subito mi feci avanti. Se avevo imparato una cosa in questi due anni era che dovevo parlare. Era questo che voleva, no? Le dava fastidio il mio tenetemi dentro le cose, cominicandole con gli occhi. Ora ero prontissimo a dare voce a tutti i miei pensieri.
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Discovered - Guè Pequeno
RomanceSeguito di Hidden. Alex era fuggita a Cuba, per schiarirsi le idee e riflettere su ciò che voleva per il suo futuro. Cosimo aveva realizzato di non poter vivere senza di lei, che forse avrebbe dovuto fermarla. Da quel giorno, sono passati due anni...