𝐆𝐎𝐃 𝐎𝐅 𝐖𝐈𝐍𝐓𝐄𝐑 | Marvel

𝟏𝟐. 𝐖𝐄 𝐂𝐀𝐍 𝐁𝐄 𝐇𝐄𝐑𝐎𝐄𝐒

There's a moment in your bones when, when the fire takes over
Blood is running, heart is pumping as the battle gets closer.
ᴛʜᴇ sᴄᴏʀᴇ, ᴜɴsᴛᴏᴘᴘᴀʙʟᴇ

Steve Rogers era fermamente convinto che rimanere congelato nel ghiaccio per settant'anni e ritrovarsi catapultato in un nuovo mondo fosse ciò che di più folle potesse accadergli, ma si ricredette quando, alzando gli occhi azzurri al cielo, vide un'orda di alieni fare capolino da un grosso squarcio nel cielo.
Il soldato, mentre Romanoff e Barton lo seguivano a ruota, si precipitò fuori dal Quinjet da cui erano appena malamente precipitati.
Grida di paura circondavano le strade affollate di New York, dove la gente si stava riversando in massa in cerca di nascondigli e posti sicuri per proteggersi dai chitauri, esseri mostruosi dal volto ripugnante, dotati di armi aliene tecnologiche contro cui la beretta della vedova nera sarebbe servita a ben poco e le frecce del falco non avrebbero funzionato per molto.

Steve si chiese se Skadi fosse in mezzo a quel putiferio, se fosse al sicuro o se stesse cercando un modo per tornare, perché doveva ammetterlo: senza i suoi poteri sarebbe stata dura combattere quella schiera infinita di alieni.

D'un tratto, dall'enorme fenditura apparve una grossa massa metallica che sembrava occupare tutto lo spazio disponibile del portale. Un leviatano solcò il cielo di New York, mentre la gente in fuga si fermò a guardare, sbalordita, la creatura mastodontica colpire i grattacieli e abbattere tutti quelli che incontrava nel suo percorso.
Non potrebbe andare peggio di così, pensò tra sé e sé la vedova nera, che nella sua vita ne aveva viste di cose strane.

«Dobbiamo tornare lassù. Stark, l'hai visto?» domandò Steve, facendo riferimento all'enorme creatura di ferro, mentre si incamminava frettolosamente verso la Stark Tower, dove i due fratellastri asgardiani erano in preda ad una lotta all'ultimo sangue.
«Sì, ma ancora non ci credo. Skadi è già arrivata? Jarvis, trova un punto vulnerabile.» ordinò Iron Man all'intelligenza artificiale, facendo da ronda tra i cieli.

«Skadi?»

Nel frattempo, Loki aveva avuto la meglio su suo fratello, e stava fuggendo su una piccola navicella, seguito da alcuni chitauri che crearono scompiglio tra le vie di New York.
Altre urla, altre grida di gente impaurita e inconsapevole della catastrofe che si stava per schiantare tra le strade di Manhattan.

Gli Avengers a terra fecero del loro meglio per contrastare l'orda di alieni robotici, mettendo in salvo quanta più gente possibile e allontanandola dalle strade, mentre Stark attirò l'attenzione del leviatano sganciando dei mini razzi su di lui, ma si accorse che sarebbero serviti a ben poco.

Thor arrivò in loro soccorso, emanando fulmini e saette con il suo martello.
«L'energia intorno al cubo è impenetrabile.» avvisò gli altri. Si era creata una vera e propria barriera di pura energia attorno al cubo, e niente e nessuno avrebbe potuto fermarlo senza rimanerci secco.

«Thor ha ragione, dobbiamo combattere questi affari.» si fece sentire Iron Man, mentre annientava altri chitauri.

«E come lo facciamo?» domandò la rossa in costume nero, quasi ironicamente.

«Come una squadra.» rispose di rimando Steve, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Loro cinque, raggiunti da Banner che nel frattempo aveva ripreso le sembianze umane, avrebbero dovuto salvare il mondo da un esercito di alieni che sbucavano dal cielo come piccoli e numerosi insetti fastidiosi.

Cinque eroi, tanti punti di domanda, nessun piano ben organizzato in mente, migliaia di alieni inferociti tra le strade di New York e un leviatano che si stava avvicinando verso di loro. Come avrebbero potuto vincere?

D'un tratto, all'orizzonte, il cielo cominciò a farsi tetro, mentre piccoli puntini neri diventavano sempre più grandi e prendevano le sembianze di corvi neri che volavano confusamente in un subbuglio di ali e gracchii. Sbiadita, sul fondo della strada, una figura umana incappucciata si faceva largo tra gli uccelli, con un passo lento e imperturbabile dal frastuono che la circondava.