𝘏𝘰𝘮𝘦𝘴𝘪𝘤𝘬.
𝘈𝘯𝘥 𝘯𝘰𝘵 𝘴𝘶𝘳𝘦 𝘸𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘮𝘺 𝘩𝘰𝘮𝘦 𝘪𝘴.
ᴛʜᴇ ᴡᴀɴᴅᴇʀᴇʀNon c'è agonia più grande che portare dentro se stessi una storia non raccontata.
Questo è ciò che pensava più e più volte Skadi se provava a fare un passo indietro nel suo passato, scoprendo nient'altro che fossili di storia che nessuno aveva mai potuto mostrarle. Continuava così a ripetersi che una volta realizzato che il suo passato fosse solo una storia, questo non avrebbe potuto avere più influenza sul suo presente.
Eppure le sembrava così strano non conoscere le sue origini, non poter rispondere all'ingenua domanda: "chi sei?". Skadi non lo sapeva chi fosse, e probabilmente non lo avrebbe mai scoperto, perché l'unica persona che l'aveva accolta a sé quando ancora non poteva reggersi in piedi era Margaret, un'anziana e tenera signora che un gelido venerdì sera di 21 anni prima aveva trovato davanti alla porta di casa sua una cesta con un contenuto alquanto insolito: una bambina, o meglio, una neonata, strillante e infreddolita, avvolta in delle semplici coperte. La bambina aveva con sé un ciondolo, da cui era ben visibile la luce riflessa dallo zaffiro incatenato ad esso. Ciò che forse inquietò più Margaret di quell'accaduto fu che quando la bambina aprì gli occhi al mondo, essi erano di un vivo color zaffiro, belli da mozzare il fiato quanto fragili, e dello stesso colore dello zaffiro del ciondolo che teneva stretto a sé con le piccole e tozze mani, racchiudendo un po' ciò che era davvero Skadi: un fenomeno della natura, raro e inaspettato.Questa, più o meno, era la storia di Skadi. Da che ne aveva memoria aveva passato la sua vita in compagnia di Margaret, a scuola se la cavava anche piuttosto bene, tant'è che Margaret le ripeteva sempre che sarebbe diventata importante un giorno, perché la sua genialità prometteva bene e non andava nascosta. Per questo aveva deciso di volersi diplomare in ingegneria e fisica. Skadi passava le giornate a leggere, mangiava fiumi e fiumi di libri e le piaceva stare ore e ore a fare ricerche sulle nuove scoperte nel mondo della fisica e della matematica. Era una ragazza molto atletica pur avendo un corpo apparentemente asciutto, frequentava un corso di arti marziali da quanto aveva nove anni, perché voleva padroneggiare il suo corpo e perché voleva poter difendersi se fosse necessario, e difendere anche Margaret, che era l'unica costante della sua vita. A volte si soffermava a guardarla, di sera, quando si dava un attimo di pace e lasciava i libri e la metidazione per rilassarsi davanti al camino e con una tazza di cioccolata calda fumante, che Margaret si preoccupava di prepararle ogni sera. "Non posso comprare la felicità, ma posso comprare tanta cioccolata, e a me sembra un buon compromesso" le ripeteva spesso. Il suo volto era ormai segnato dalle rughe della vecchiaia, eppure la stupiva sempre per la grande agilità che dimostrava di avere, mai stanca di lavorare, tenere su la loro piccola casa, e ciò che amava chiamare famiglia. Margaret era sempre stata una donna solare, era difficile vederla afflitta, e questo le piaceva, perché le trasmetteva una quiete e una serenità assolute. Prima del suo arrivo era sposata con un uomo, si chiamava Richard, ed era difficile dimenticarselo perché ne parlava spesso e volentieri, raccontandole di come si fossero conosciuti nel bel mezzo della guerra, e di come si fossero amati nonostante Richard dovette andare in guerra e tornare molti anni dopo, con un braccio rotto e la tortura degli incubi sui giorni e le notti passate al fronte, ad accompagnarlo come un'ombra fino alla morte. Non avevano avuto figli, benché ci avessero provato, per questo quando la donna si ritrovò a dover accudire una neonata, figlia di nessuno, aveva accettato di buon grado, convinta che quello potesse essere un omaggio da qualcuno che la guardava dall'alto. Era ormai anziana quando aveva trovato Skadi davanti la porta di casa, ma questo non l'aveva fermata dal provvedere ad un'altra creatura. Dentro la cesta della bambina, a parte il ciondolo, aveva trovato un piccolo foglio di carta, un po' stracciato, "Il suo nome è Skadi". Cinque parole, nient'altro che potesse ricondurre alla sua famiglia, o al motivo per cui avevano scelto proprio lei. Lo avevano fatto a caso? Avevano lasciato una bambina davanti una casa qualunque sperando che chi ci fosse dentro se ne sarebbe preso cura? Sperava che in un certo senso così non fosse, e che davvero qualcuno aveva ascoltato le sue preghiere e avesse voluto donarle un figlio, seppur non suo biologicamente.
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𝐆𝐎𝐃 𝐎𝐅 𝐖𝐈𝐍𝐓𝐄𝐑 | Marvel
FanficNew York, anno 2012. Un inaspettato nemico tenta di minacciare la sicurezza della Terra e di piegare gli umani al suo volere con un esercito di mostri alieni robotici, pur di appropriarsi del Tesseract, un antico oggetto misterioso che è in grado di...