11. Peter

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C'era un uomo mezzo nudo nella stanza di Talia. Entrambi si spaventarono, ma Talia fu più veloce e con un gesto delle mani, comparirono dal terreno delle braccia scheletriche che immobilizzarono l'intruso; quest'ultimo cacciò un urlo poco mascolino.

"Chi sei? E cosa fai nella mia camera?" disse ad alta voce Talia con le mani davanti a sé, circondate da fumo nero, pronte ad attaccare.

"Oddio ma che cos'è questa roba?" urlò l'intruso spaventato guardando le braccia che lo inchiodavano al pavimento. Intanto, Tony e James entrarono nel corridoio preoccupati.

"Cosa succede?" chiese Tony.

"C'è un uomo in mutande in camera mia!" rispose Talia ancora fuori dalla porta della sua camera ma senza togliere gli occhi dall'uomo che si divincolava per liberarsi dalla presa. Tony si avvicinò e si affacciò nella camera, per poi scoppiare a ridere, seguito da James che lo imitò nella reazione.

"Cosa c'è? Lo conoscete?" chiese Talia confusa.

"Signor Stark mi aiuti la prego queste cose sono ripugnanti!" disse il ragazzo ancora immobilizzato davanti a lei. Tony appoggiò velocemente una mano sulla spalla di Talia prima di entrare nella stanza e avvicinarsi al ragazzo.

"Tranquilla Talia puoi liberarlo è dei nostri." Con un gesto rapido delle mani, le braccia scomparvero e il ragazzo sospirò. La ragazza si girò e al suo fianco aveva James che, a braccia conserte, si godeva la scena divertito.

"Questo non spiega cosa stesse facendo nella mia camera." Disse Talia entrando nella sua stanza guardando il ragazzo che in imbarazzo cercava di coprirsi il corpo mezzo nudo.

"Errore mio." Disse Tony alzando le braccia. "Questa è sempre stata sua, ma non ha mai vissuto qui stabilmente: oggi l'ho invitato per farti una sorpresa dato che Wanda è fuori a fare delle commissioni, così ti puoi allenare con lui e mi sono dimenticato di dirgli che ho spostato la sua tuta."

"Wanda è fuori?"

"Si, è andata a sbrigare alcune faccende con un nostro collega." La liquidò semplicemente Tony e lei tornò a guardare il ragazzo e, ora che lo guardava bene, avrà avuto sì e no 16 anni.

"E tu vuoi farmi allenare con lui?" chiese Talia indicando il ragazzo e Tony annuì "Okay." La ragazza si avvicinò e allungò la mano nella sua direzione. "Piacere di conoscerti, io sono Talia." Lui un po' in imbarazzo allungò una mano e usò l'altra per continuare a coprirsi.

"Io sono Peter, ma forse mi conosci meglio come Spiderman." Talia scosse leggermente la testa sorridendo.

"Bimbo ragno, cosa ne dici di metterti dei vestiti addosso?" disse James irritato e il ragazzo, che sembrava impaurito leggermente da lui, annuì con foga e uscì dalla stanza. Pranzarono tutti insieme e si unì a loro anche Sam: Peter era parecchio simpatico, forse un po' ingenuo, ma aveva occhi solo per Tony. Si vedeva che avevano un bellissimo rapporto, quasi come se Tony rappresentasse per lui una figura paterna e l'affetto era certamente corrisposto: il ragazzo, per la sua età era parecchio intelligente e Talia li osservò parlare per più di mezz'ora di un piccolo reattore che aveva costruito a scuola, che gli aveva permesso di prendere il massimo dei voti al progetto. Sam, di tanto in tanto, interveniva per prenderlo in giro, mentre James rimase tutto il pranzo in silenzio a guardarlo male. Quando finirono di pranzare Peter si assentò per andarsi a mettere la tuta e Tony le disse che oggi si sarebbero allenati fuori e, seguiti da James, si spostarono nel giardino esterno. Aspettarono a braccia incrociate che uscisse anche Peter e ad un certo punto una figura arrivò volteggiando in aria attaccato a dei fili e atterrò davanti a lei, aprendo la maschera automaticamente: il costume era molto simile all'armatura di Tony ma questa aderiva perfettamente al corpo del ragazzo ed era tinta di rosso e blu, con dei dettagli in oro e il tutto formava un ragno gigante sul suo petto.

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