14. Il Soldato d'Inverno

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"Bene, cominciamo." Disse la voce di Ade alle spalle di Talia. "Ora parlerò direttamente a te e in modo che solo tu possa sentirmi." La ragazza annuì e la voce di suo padre risuonò nella sua testa "Devi distrarlo, non deve aspettarselo, usa le ombre, crea una nube e delle illusioni con dei cloni." I suoi occhi divennero neri e James le sorrise in segno di sfida, quando provò ad avvicinarsi a lei una nube nera occupò tutto il ring e Talia era sparita. James non riusciva più a vedere ad un palmo del suo naso e ad un certo punto almeno dieci copie di Talia lo circondavano sorridendo: lui le guardò tutte confuso e provò ad attaccarne una, che però si dissolse in fumo nero.

"Mancata." Canzonò la voce di Talia.

"Bene, mi sembra abbastanza confuso." Disse la voce del padre che le risuonava in testa. "Prendi il controllo, come ti ho spiegato." Lei annuì e mentre usò gli altri cloni come distrazione lei si avvicinò a James alle sue spalle. Lui si girò, ma era troppo tardi, lei aveva le mani circondate di fumo nero intorno alle sue tempie e i suoi occhi azzurri divennero lentamente neri come quelli di Talia. "Bene ora mantieni la concentrazione e indietreggia." Lei seguì le istruzioni del padre mentre la nube nera occupava ancora tutto il ring si restrinse leggermente. Mentre indietreggiava, Talia stava facendo levitare una sfera di ombre tra le sue mani e guardava James immobile al centro del ring. "Perfetto tesoro, ora scava. Cosa percepisci?" le chiese la voce e lei si concentrò e quasi le mancò un battito. "Che succede?" le chiese la voce del padre.

"C'è troppo." Disse Talia confusa non sapendo nemmeno spiegare a parole quello che stava vivendo.

"Okay allora parti con la superficie, parti con le ombre che stanno in superficie, quelle più semplici da controllare."

"E sarebbero?" era completamente sovrastata da tutte quelle brutte emozioni che percepiva.

"Insicurezze." Talia annuì e si concentrò, andando alla ricerca delle insicurezze di James. Un uomo alto e biondo stava sorridendo ad un James con i capelli e la barba leggermente incolti: l'uomo biondo aveva una strana tuta colorata addosso.

"Penso di averla trovata." Disse Talia.

"Bene, crea un illusione usando quella." Disse la voce del padre nella sua testa, lei era titubante, ma James le aveva detto che andava bene. La nube scura tornò dal pavimento, ma più leggera e Talia spinse la sfera in un punto vicino a James e ne venne fuori la figura dell'uomo biondo. James lo riconobbe sicuramente perché sbiancò alla vista.

"Steve?" quando James pronunciò il nome, Talia si ricordò di quello che le aveva detto Sam e avrebbe voluto chiudere immediatamente tutto quello che stava facendo ma il padre la stava incitando ad andare avanti. Le sue mani, circondate da fumo nero, si muovevano e plasmarono al meglio l'illusione. James provò ad avvicinarsi all'uomo sull'orlo delle lacrime, ma quando provò a toccarlo la sua mano gli passò attraverso facendolo indietreggiare. "Ho bisogno di te." Disse James con la voce rotta in un sussurro. "Io non sono in grado di riuscirci da solo."

"Mi dispiace, devo andare. Ti rimetterai, ne sono sicuro." Disse la voce di Steve, un po' ovattata: le mani di Talia lo fecero indietreggiare lentamente e lentamente la sua figura si dissolse, sapeva che per tornare alla realtà, sarebbe dovuta andare per gradi non poteva interrompere immediatamente l'illusione.

"No!" disse James andando verso la figura di Steve che si stava dissolvendo. Lentamente Talia riprese il controllo della sfera, rimpicciolendola sempre di più tra le sue mani e guardando un James ansimante che lentamente ritornava alla realtà.

"Stai bene?" le chiese in un sussurro, i suoi occhi stavano lentamente ritornando azzurri, mentre si guardava in torno.

"Loro possono vedere quello che sto vedendo io?" chiese James con il fiato corto indicando Sam e Wanda.

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