-" Stai bene amore? Sei pallidissima" chiedo preoccupato fissando mia moglie seduta nel mio ufficio con Francesco in braccio. Sono passati a salutarmi prima che inizi la serata, come fanno ormai ogni sera. Casa è quasi pronta ed è passato un mese da quando ci siamo sposati.
Un mese pieno d'amore e con una moglie favolosa.
Una moglie dedita a suo marito e a suo figlio.
Una donna meravigliosa, bellissima e sempre eccitante, che è stata impegnata ad organizzare il matrimonio insieme alla sua migliore amica Ellen, che si sposerà insieme al mio migliore amico tra un mese.
Mike Burn è sparito dalla circolazione, come la spia che mi teneva sott'occhio.
-"Non credo di sentirmi tanto bene in effetti" dice facendo una smorfia. Mi siedo accanto a lei sempre più preoccupato.
-"Che hai? Vuoi che ti porti in ospedale?" dico teso. Faith sorride appena.
-"Non lo so. Mi sento stordita e mi viene da vomitare. Forse mi avrà fatto male qualcosa a pranzo" dice pensierosa. Oggi abbiamo pranzato in un piccolo ristorante a base di pesce, però io sto bene. Forse a lei avrà fatto male qualcosa.
-"Ti porto in ospedale?" chiedo di nuovo.
-"No amore. Mi passerà. Ora io e Francesco torniamo a casa" mi dice dolcemente.
-"Torno anch'io. Non vi lascio da soli" dico serio alzandomi e prendendo nostro figlio in braccio. Faith si porta una mano sulla bocca e si alza di scatto correndo in bagno.
Sta vomitando.
-"Adesso stai seduto buono qui amore. Vado dalla mamma" dico a mio figlio poggiandolo sul divano con il suo giocattolo in mano e vado da mia moglie. La trovo in ginocchio a terra mentre vomita nel water. Mi avvicino reggendole i capelli e resisto alle sue spinte mentre mi dice di uscire.
-"Non vado da nessuna parte. Stai male e io resto accanto a te" dico serio.
Faith continua a vomitare a lungo. Quando smette la aiuto ad alzarsi e mentre si lava la bocca butto un occhio a Francesco che gioca tranquillamente, ignaro dello stato in cui si trova sua madre.
Faith ha un sobbalzo e si gira di nuovo piegandosi verso il water per vomitare di nuovo.
-"È il caso di chiamare un dottore o andare in ospedale" dico preoccupato.
Odio vederla star male.
-"No" dice ansante mentre respira a fatica e si pulisce la bocca con un pezzo di carta per poi lavarsi nuovamente la bocca.
Mi guarda con occhi lucidi e vedo portarsi la mano sul ventre piatto.
Sgrano gli occhi al pensiero che mi passa in testa e lei sorride appena, annuendo.
-"Sei sicura?" chiedo con il cuore che batte come fosse impazzito, ad una velocità assurda.
-"Non lo so, ma con Francesco mi sono sentita così" dice con un filo di voce.
-"Dio, amore. Spero proprio che tu lo sia. Non vedo l'ora di poter vivere questo sogno insieme a te" dico emozionato stringendola fortissimo a me. Faith mi stringe e la sento piangere, tanto da farmi pizzicare gli occhi anche a me.
-"Lo spero anch'io Pier. Lo spero tantissimo" dice piangendo. Alla fine piango anch'io per l'emozione, non riuscendo più a trattenermi e le do tanti piccoli baci sulla testa. Guardo con amore nostro figlio che ci fissa e gli sorrido, pensando che presto avrà compagnia.
-"Cosa sono questi pianti? Avete litigato?" entra Kostantin nel mio ufficio, sorprendendoci. Ci stacchiamo sorridendo.
-"Niente affatto. Siamo talmente innamorati che piangiamo per la troppa felicità, amico mio" dico sorridendo lasciando andare mia moglie che torna a sedersi accanto a Francesco.
-"Perché non ve ne tornate a casa? Qui la serata è organizzata ed è tutto tranquillo. Non devi preoccuparti, lo sai" dice stringendomi la spalla con un gesto d'affetto. Gli do un leggera pacca sul braccio ricambiando l'affetto che nutro nei suoi confronti.
-"Si lo so e sono tranquillissimo. Infatti è proprio quello che faremo" dico prendendo le mie cose e infilandomi la giacca del completo.
-"Andiamo amore?" dico a Faith mentre prendo Francesco in braccio. Il passeggino è al piano di sotto, nella stanza del personale.
-"Andiamo a casa, miei uomini" dice alzandosi dal divano.********
Ho un ritardo. Un forte ritardo e già da questa mattina ho iniziato a sentirmi strana di stomaco e a resistere alla nausea che si presentava ad ogni odore.
Ho lasciato correre mentre nei giorni scorsi ho iniziato a sentirmi debole e sempre stanca e ad avere sempre sonno.
Tutti sintomi di una possibile gravidanza.
Tutti sintomi che ho avuto anche con Francesco e che avevo ignorato, dando la colpa alla stanchezza da viaggio e a tutto lo stress che stavo vivendo.
-"Uno è positivo" dico a mio marito, fissando uno dei test che abbiamo comprato passando in farmacia prima di tornare a casa.
-"E l'altro?" chiede teso e curioso tenendo Francesco in braccio mentre siamo riuniti tutti e tre nel bagno della mia camera da letto.
-"Negativo" dico confusa guardandolo. Mi guarda confuso anche lui.
-"E cosa significa?" chiede interdetto. Alzo le spalle interdetta anch'io.
-"Non lo so amore. Potrebbe essere un falso positivo o un falso negativo" dico seria guardando i due test poggiati sul piano del lavandino di marmo.
-"Domani andiamo da un dottore" dice serio.
-"Va bene. Mando un messaggio alla mia ginecologa" gli dico buttando i test nel cestino dell'immondizia e poi uscendo dal bagno seguita da loro due. Prendo il telefono e mando un messaggio alla dottoressa per prendere appuntamento.
-"Sono sicura di avere tutti i sintomi di una gravidanza" dico a mio marito sedendomi sul letto.
-"Ne sapremo di più alla visita amore mio, stai tranquilla ora" dice sedendosi accanto a me. Francesco allunga le braccia verso di me e lo prendo in braccio, odorando il suo profumo di buono e chiudendo gli occhi mentre immagino un nuovo bambino in arrivo.********
Reggo la mano di mia moglie mentre è allungata sul lettino da visita e la ginecologa la sta visitando, dopo averle fatto un interrogatorio infinito sulla sua vagina, la sua gravidanza precedente e i rapporti che abbiamo avuto.
Prima di entrare nello studio, Faith ha fatto un prelievo di sangue e fatto l'urina, per i soliti esami di routine.
La dottoressa Travis con la sonda gira e rigira in cerca di qualcosa, guardando in modo serio e scrupoloso lo schermo dell'ecografo.
Faith è tesissima proprio come me e lancio un'occhiata a Francesco che è seduto nel passeggino e gioca con il suo pupazzo.
-"Eccolo qui. Si fa rincorrere il piccolo" dice sorridendo la dottoressa, indicando un piccolo puntino. Faith si porta una mano sulla bocca e scoppia a piangere mentre fissa lo schermo. Piango anch'io emozionato da morire, con il cuore che batte impazzito, sentendomi quasi al collasso. Bacio la testa di Faith mentre ci fissiamo per un attimo e torniamo subito a fissare lo schermo.
-"Come sta?" chiedo preoccupato.
-"Sta bene. Entrambi stanno bene. È tutto nella norma e tutto regolare" dice sorridendo la dottoressa Travis. Tiro un sospiro di sollievo e noto che lo fa anche mia moglie, rilassandosi ora.
-"Come sai Faith, ora dovrai assumere acido folico e vitamine per la crescita del bambino. Ti segno già le prossime visite che dovrai fare prossimamente. Puoi rivestirti cara" le dice con cortesia la dottoressa alzandosi e poi andando dietro la sua scrivania.
Faith inizia a rivestirsi mentre io torno da nostro figlio e mi siedo sulla sedia.Finita la visita in ospedale, usciamo fuori ritrovandoci davanti Mike, con la sua espressione seria e glaciale.
Sia io che Faith ci blocchiamo mentre Francesco gorgoglia felice vedendo suo nonno.
-"No- nonno" dice allegro. Mike sorride a suo nipote e fa per avvicinarsi e istintivamente tiro indietro il passeggino e mi metto davanti a mia moglie e a nostro figlio.
-"Cosa ci fai qui?" dico in modo glaciale. Mike sorride in modo beffardo.
-"Sono qui per fare una visita. Gli ospedali servono a questi, no? Voi, cosa ci fate qui?" chiede serio squadrandoci.
-"A fare una visita. Gli ospedali servono a questi no? E tu sei sempre in giro per il mondo. Perché proprio qui? In questo ospedale?" chiedo fissandolo.
-"Perché uno dei migliori dottori di si trova qui" dice freddo congedandosi ed entrando dentro. Fisso sbalordito mia moglie, che mi fissa a sua volta sorpresa ed arrabbiata. Le passo un braccio intorno alle spalle e le bacio la tempia.
-"Stai tranquilla amore mio. Ignoralo. Devi stare solo tranquilla ora" le dico serio prima di riprendere il passeggino e avviarci verso la macchina.********
Un auto arriva a tutto spiano verso di noi prima di salire in macchina e due uomini incappucciati scendono da un'Audi nera e prendendomi per le braccia.
Urlo disperata mentre vengo trasportata di forza verso la loro auto.
Pier urla e mi raggiunge picchiando uno dei due uomini e poi aggredisce anche l'altro uomo, con mosse di karate. Rimango sbalordita e fisso i due uomini a terra mentre sento le sirene avvicinarsi a noi.
Mio marito mi prende tra le braccia mentre tremo fortissimo come una foglia e piango spaventata a morte e torniamo da nostro figlio seduto in macchina che piange disperato.
Pier lo prende in braccio e ci stringe fortissimo a lui.
-"Non vi succederà nulla. Vi proteggerò sempre amori miei" dice con voce tremante. Piango disperata insieme a mio figlio mentre la polizia raccoglie le nostre testimonianze e poi vedo mio padre uscire dall'ospedale, guardare verso di noi e fare un gesto di stizza e si allontana velocemente, una cosa che mi fa fortemente insospettire.
Tornati a casa, dopo le deposizioni nella stazione di polizia, racconto cosa ho visto a Pier che avverte subito le autorità.
-"Dobbiamo andarcene Faith. Almeno per il momento. Lo so che è tutto assurdo ed improvviso, ma se è vero l'intuizione che hai avuto, non voglio correre nessun rischio con voi, soprattutto ora che aspettiamo un altro figlio" dice preoccupato e serio. Annuisco tirando sù con il naso.
-"Dove andremo?" chiedo preoccupata da morire.
-"Non lo so. Forse potremmo andare per un periodo in Italia" dice pensando e camminando avanti ed indietro.
Francesco dorme nella sua cameretta dopo la mattinata movimentata. Anche lui ha i nervi a fior di pelle come noi.
-"Andiamocene Pier. Portaci lontano" dico piangendo disperata. Mio marito si avvicina sedendosi accanto a me e mi stringe fortissimo tra le sue braccia.
-"Andiamo. Prepariamo le valige. Lo stretto necessario e le cose di Francesco. Il resto potremmo comprarle quando saremo in Italia" dice baciandomi la bocca.
STAI LEGGENDO
SEI L'URAGANO
RomanceQuesta è la storia di Pier Francesco Savini, un uomo italiano, sposato, di ventotto anni e che vive una vita grigia, monotona tra lavoro e sua moglie, in una casa nella zona di lusso a Manchester. Gestisce un club insieme al suo socio greco Kostanti...