-"Oh si,continua così Pier. Oddio quanto sei grosso" dice affannata tra una spinta lenta e profonda ed un'altra. Spingo in profondità rimandendo fermo qualche secondo per poi ritrarmi e rientrare dentro di lei in profondità ad allargarla tutta. Sento tutti i suoi muscoli interni tesi, lisci, caldi.
-"Piccola ci sono quasi. Non so per quanto potrò resistere" dico con il fiato corto sulla sua bocca.
-"Ci sono quasi anch'io" sussurra mentre spingo di nuovo ed aumento la velocità e poi esplode gridando e spremendomi tutto. Esplodo anch'io tutto dentro di lei fino a riempirla tutta, urlando e rimango immerso dentro di lei mentre la bacio in modo rude.
-"Cazzo...sei uno spettacolo piccola" dico con il fiato corto. Guardo l'ora sulla sua sveglia e vedo che sono le sei. Mi sono svegliato un'ora fa quando Faith era bella sveglia e me lo stava massaggiando.
La guardo e le sorrido.
-"Adesso mi viene in mente qualcosa visto che abbiamo altro tempo prima che arrivano le donne" dico con un ghigno. Mi alzo dal letto e la prendo per mano.
-"Vieni, ho voglia di scoparti sopra le scale" le dico trascinandomela sulle scale.
Mi siedo sul primo gradino e faccio accomodare Faith a cavalcioni sopra di me. La bacio con passione e profondità e con le mani ci tocchiamo, esploriamo il corpo dell'altro. Lei si muove, struscia la sua fighetta bagnata e con il mio sperma che le fuoriesce sul mio uccello di nuovo bello sveglio. La faccio alzare leggermente per poi entrarle di colpo fino in fondo facendola urlare forte, tanto che rimbomba per tutta la casa vuota.
-"Pier...piano" dice sconvolta e affannata. Ghigno divertito e inizio a farla muovere sopra e sotto la mia asta a ritmo costante, alla giusta velocità. Mi strappa quasi i capelli e mi ficca le unghia nella carne mentre ansima.
-"Piccola dobbiamo accellerare. Non vorrei farci beccare mentre scopiamo sulle scale" dico con un sorrisetto. Lei sorride ed aumenta la velocità divorandomi la bocca.
-"Oddio....oddio....oddio...ecco....oddioooooooo Pierrrrr...cazzooo!" urla venendo sul mio pene e vengo anch'io urlando insieme a lei e stringendo forte i suoi glutei e tenendola ferma sopra il mio cazzo che continua a contrarsi.
-"Aspetta..." dico affannato ed incapace di muovermi.
-"Non ti muovere" sussurro sulla sua bocca rossa dai baci focosi.
-"Aspetta sennò sporchi a terra" dico prima di alzarmi a fatica con lei addosso e reggendola fin dentro la doccia del suo bagno privato. Apro l'acqua e quando è calda entriamo dentro. Ognuno ci laviamo con la testa immersa nei propri pensieri.
-"Faith, la cosa ci sta sfuggendo di mano e non va bene. Questa sera torna mia moglie a casa e la dobbiamo finire qui" dico serio e all'improvviso gelandola.
Lei sgrana i suoi occhi belli e poi leggo solo dolore. Sospiro affranto e mi avvicino per abbracciarla ma mi scansa.
-"Non toccarmi" dice gelida.
-"Faith sapevi che ero sposato e che tutto questo non ci avrebbe portato da nessuna parte. Io ho la mia vita e mi dispiace per quello che non potremmo vivere realmente noi due insieme" dico davvero dispiaciuto con un nodo allo stomaco ed un dolore al petto.
-"Va via, sparisci" dice brusca chiudendo l'acqua e poi uscendo dalla doccia, infilando l'accappatoio e uscendo dal bagno.
Sospiro ed esco dalla doccia. Mi asciugo velocemente e poi vado in camera a vestirmi.
-"Faith non incazzarti per favore" dico dispiaciuto. Lei mi fissa truce.
-"Non devo incazzarmi? E perchè non dovrei?" dice ad alta voce furiosa.
-"Perchè stiamo litigando per una cosa che già si sapeva come sarebbe andata a finire. Credimi, sono davvero dispiaciuto e non voglio vederti soffrire per me. Io non sono adatto a te piccola. Trovati un bravo ragazzo" dico serio e con un groppo in gola.
Lei mi fissa con occhi lucidi e vedo scorrere due lacrime lungo le sue guance. Mi fa male vederla soffrire.
-"Vai al diavolo!" urla furibonda lanciandomi l'asciugamano che aveva in testa.Esco dalla sua camera affranto, con il morale a terra. Scendo lentamente le scale, disattivo l'allarme ed esco da quella casa, lasciandomi dietro di me la ragazza che finora non ha fatto altro che colorare la mia vita, che ha reso caotica la mia vita e che mi ha fatto perdere la testa. Stringo forte le mani a pugni mentre fisso la casa della mia piccola donna.
******************
Razza di bastardo!
Mi ha solo scopata, usata. Forse non ha sentito quello che ho sentito io ogni volta che lo abbiamo fatto, non ha sentito quel qualcosa di forte che ci univa, che ci legava fino in fondo all'anima. Continuo a piangere come una disperata mentre la testa inizia di nuovo a martellarmi. Sento la porta dell'ingresso aprirsi e chiudersi poco dopo e poi le voci delle donne che lavorano in casa.
Sprofondo di nuovo nel letto continuando a buttare giù lacrime fino ad addormentarmi.
Mi sveglia Belle ad una certa ora, preoccupata non vedendomi, con la colazione a letto e le pastiglie per il mal di testa.
-"Come stai tesoro?" chiede Belle seduta ai piedi del mio letto e con il sorriso materno.
-"Meglio, grazie" dico sorridendole. E' vero mi sento meglio anche se la testa fa male ancora un pò.
-"Bene. Ora fai colazione, prendi le pillole e poi torna a dormire. Vedrai che ti farà bene" dice alzandosi. Mangio tutto con fame e poi prendo le mie pillole. Belle passa a ritirare il vassoio poco dopo che mi sono sdraiata e va via chiudendo la porta e lasciandomi con i miei pensieri tristi e complicati.
Nessuno vuole starmi accanto. Nessuno prova ad avere un pò di affetto per me, a parte Ellen che è la mia migliore amica ed è come una sorella e Belle che mi ha cresciuta finora.
Ricomincio a piangere come un fiume in piena. Sento arrivarmi un messaggio sul telefono ma lo ignoro, preferendo piangere.
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SEI L'URAGANO
RomanceQuesta è la storia di Pier Francesco Savini, un uomo italiano, sposato, di ventotto anni e che vive una vita grigia, monotona tra lavoro e sua moglie, in una casa nella zona di lusso a Manchester. Gestisce un club insieme al suo socio greco Kostanti...