-"Perché ti ostini ancora a venire fuori quando facciamo sesso?" chiede brusca desdandomi dal torpore post coito.
L'ho presa appena si è svegliata e adesso è in piedi davanti al letto, nel suo accappatoio rosa confetto morbido, tutta bagnata dalla doccia appena fatta e in modalità bellicosa. La fisso serio mettendomi a sedere sul letto e poggiandomi alla testiera del letto.
-"Lo sai il perché Wanda" dico gelido. Lei sbuffa e mi tira dietro il pettine con cui si stava pettinando. Miracolosamente lo prendo al volo prima di ritrovarmelo in un occhio.
-"Siamo sposati da tre anni Pier e capisco che entrambi siamo troppo presi dalla carriera. A te non piacerebbe avere un figlio a cui un domani potrai insegnare delle cose?" chiede speranzosa. Mi ripete sempre le stesse cose e per fortuna faccio due calcoli più o meno sul suo periodo fertile e sono sempre attento.
-"No. Non lo voglio" dico brusco scendendo dal letto e avviandomi verso la cucina.Inizio a preparare la colazione per me ormai in modo meccanico. Lei nemmeno mangia più di tanto. Preferisce mangiare un frutto e bere una tazza di caffè prima di correre via a lavoro.
*******************
-"Dai Faith, stasera non puoi mancare alla serata dei Colours" mi dice per l'ennesima volta la mia migliore amica mentre cerchiamo di studiare chimica organica, una materia che odiamo entrambe. Sbuffo.
Non ho voglia di uscire anche stasera e soprattutto rimettere piede nello stesso locale dove mi sono avvinghiata la sera prima al corpo di uno sconosciuto. Un affascinante, imponente, muscoloso e virile sconosciuto, con i suoi occhi scuri e profondi come pozzi e la sua barba lunga ed in ordine.
-"Penso che stasera farò passo Ellen. Tra qualche giorno avremo la verifica di questa materia di merda e siamo già uscite tutte le sere" dico seria.
Se ripenso ancora allo sconosciuto che è stato al mio gioco, il corpo prende vita e si eccita all'istante. Anche se è stato abbastanza stronzo.
-"Non torneremo tardi, daiiiiiii" dice cantilenando e facendo gli occhi dolci, cosa a cui non so resistere ed acconsento ad uscire anche stasera.
E' una settimana che andiamo in giro per feste nelle case e locali. A tutto c'è una tregua.I miei dove sono??
Boh. Vorrei saperlo anch'io visto che non li vedo da sei mesi e li sento solo per lo stretto necessario. Sono due persone in carriera e non tengono minimamente a me. Non mi fanno mancare nulla in fatto materiale, visto che abito da sola dentro una villa gigante e con solo il personale, ossia la cuoca, la donna dei sevizi e la tata che mi ha cresciuta. Non ho fratelli e sorelle purtroppo, almeno avrei avuto la loro compagnia. Invece sono qui da sola in questa immensa casa, piena di confort, con la speranza che i miei mi diano un pò di affetto quando tornano, con la speranza di passare le feste insieme e il giorno del mio compleanno con loro.
-"Ottimoooo!" salta dal letto facendomi balzare per lo spavento. Batte le mani felicissima e poi torna a sedersi accanto a me per riprendere a studiare insieme.***************
Entro al Moon Club, nel pieno centro di Manchester, con la mano avvinghiata alla mano della mia amica e ci inoltriamo tra la folla accalcata, in attesa che il gruppo che piace a me inizi a suonare.
Ci dirigiamo verso il bar e noto due sgabelli vuoti. Subito ci balziamo sopra ed ordiniamo due birre.
-"Niente alcol a loro. Sono minorenni" tuona una voce imperiosa dietro di me e fin troppo vicina scuotendo tutti i miei sensi.
Il cuore ha una brusca accellerrata quando mi giro leggermente per ritrovarmelo affianco con il suo vestito impeccabile che mi scruta con le sue pozze scure profonde.E' vestito in modo elegante nel suo abito scuro di alta sartoria ed ha un buon profumo speziato che allerta ancora di più tutti i miei sensi ed i miei nervi.
-"Ancora qua? E per di più l'alcol ragazzina. Stai attenta" sussurra roco al mio orecchio tanto da farmi rabbrividire nel sentire il suo respiro caldo sul mio orecchio e sul mio collo.
-"Due birre!" urlo nervosa al barista.
-"Ehi Omar. No" dice ad alta voce stroncando delle domande da parte del suo dipendente. Fissa me poi in modo intenso.
-"Niente alcool. Siete minorenni e io non voglio problemi" dice brusco prima di prendere il telefono dalla tasca dei pantaloni e rispondere in maniera brusca.
-"Si. Appena mi libero" risponde duro e riattacca.
Il barman ci deposita due coca cole davanti agli occhi e sbuffiamo per la frustrazione. Lo sconosciuto rimane fermo vicino a noi.
-"Vi terrò d'occhio per tutta la sera bimbe. Non sgarrate" dice fissandoci severo prima di salutare il suo amicone a quanto pare. Lo sconosciuto numero due è molto alto, viso bello sbarbato, pelle olivastra, corpo possente e di una bellezza da copertina.
I due parlano e si sfottono dandoci le spalle davanti a noi.
-"Niente male direi..." lascia in sospeso Ellen succhiando la connuccia nel bicchiere della coca cola e facendo un sorrisetto malizioso.
I duei tipi continuano a parlare e ogni tanto lo sconosciuto numero uno si gira a controllarmi.
-"Direi che già mi ha dato noia un tipo dal vecchio stampo come lui" borbotto scendendo dallo sgabello insieme alla mia amica per avvicinarci alla pista mentre il gruppo rock sale sul palco.
Il cantante, David, è molto popolare e lo conosciamo benissimo io e la mia amica e quando è possibile lo seguiamo nei locali dove vanno a suonare. Sorpassiamo la coppia degli sconosciuti e ci mischiamo in mezzo alla folla.***********
-"Di nuovo lei..." dice Kos affianco a me indicandomi le due ragazze che si sono avviate al centro della pista. Sbuffo con le mani nelle tasche dei pantaloni del vestito. Appena l'ho vista mi si è inceppato il cervello ed incendiato il corpo.
-"Insisteva con l'alcol prima. Ho dovuto minacciare Omar. Le dobbiamo tenere d'occhio Kos, sono minorenni e potrebbero combinare guai" dico serio fissandolo e non ammettendo repliche. Il mio amico sghignazza e mi batte una mano sulla spalla.
-"Senti amico, vai se vuoi andare. Penso io qua" dice serio.
-"Si, beh grazie. Wanda già mi ha chiamato un paio di volte visto che ha rincasato presto stasera" dico sospirando.
-"Che palle quella donna. E' una palla al piede"dice scocciato. Sorrido ormai rassegnato.
-"E' mia moglie" dico guardando la pista e soffermandomi sulla ragazzina che canta e balla in mezzo agli altri.
-"Una rompicoglioni" sbraita scacciando via una mano di una ragazza.
-"Tieni d'occhio le minorenni" dico brusco prima di allontanarmi ed andare velocemente nel mio ufficio per prendere le mie cose.****************
-"Si amore, si" dice affannata mia moglie con le gambe serrate intorno ai miei fianchi mentre la scopo con violenza per terra sul tappeto del soggiorno. Mi aspettava già in vestaglia con sotto niente. Sono arrivato a casa già carico di frustrazione per tutto e per la minorenne che mi ha sfidato e ora mi sto sfogando con lei. Gli strizzo i seni pieni mentre la scopo con forza ed è ad occhi sgranati.
-"Si, Pier, si. Oooh Dio amore, si....continua così" dice affannata tra una spinta frenetica e profonda che le assesto e un'altra. Sento che sto per esplodere.
-"Inginocchiati e apri la bocca per me" dico brusco uscendo da lei ed alzandomi in piedi con il cazzo in mano e lo massaggio velocemente.
Wanda si mette in ginocchio a bocca aperta, tirando fuori la lingua appena in tempo per riversarmi tutto sulla sua lingua e addosso alle tette per come è forte l'orgasmo. Vedo il mio seme sulla sua lingua e su quelle labbra che sorridono. Grugnisco e mi allontano un pò aiutandola ad alzarsi e ci dirigiamo nella nostra camera da letto.
Wanda va in bagno a farsi la doccia mentre io mi corico a letto con la testa altrove.
Prendo il telefono che avevo poggiato in camera quando sono tornato e lo visiono ritrovandomi un messaggio da parte del mio amico.KOS: "Le tipe si divertono. Devi vedere come sculettano e cantano. Ti stai perdendo lo spettacolino e me lo sto godendo solo io amico. :)".
Sbuffo frustrato passandomi una mano tra i capelli. Bastardo di un amico. Lo fa apposta perché odia mia moglie e odia vedere la mia vita avvolta in una patina grigiastra visto che mi conosce bene e mi davo alla pazza gioia fino a tre anni fa, prima che mi sposassi. Sospiro e gli rispondo.
IO: "Buon divertimento allora!".
Spengo il telefono e mi allungo crollando subito qualche minuto dopo per la troppa stanchezza.
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SEI L'URAGANO
RomanceQuesta è la storia di Pier Francesco Savini, un uomo italiano, sposato, di ventotto anni e che vive una vita grigia, monotona tra lavoro e sua moglie, in una casa nella zona di lusso a Manchester. Gestisce un club insieme al suo socio greco Kostanti...