CAPITOLO 9

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E' passato un mese da quella sera in cui sono andata al Moon Club l'ultima volta. Ho preferito andare altrove con Ellen e gli altri amici. Nel frattempo non ho fatto altro che impegnarmi nello studio anche se mi sono data anche alla pazza gioia andando nei locali e facendo feste a casa mia. Diciamo che in questo mese ho fatto nuove amicizie e anche le ragazze mi apprezzano di più ora che organizzo mega feste nella villa Burn.
Gli incubi li ho ogni tanto, come i mal di testa ma per fortuna sto andando avanti e non penso più a quella maledetta sera, però in compenso penso a qualcun altro che ossessiona la mia mente, i miei sogni erotici molto spinti da quando l'ho visto scopare quella sera al locale come un selvaggio la moglie piegata sulla scrivania. A vederli a primo impatto mi ha causato una gelosia allucinante, tanto che volevo entrare e prendere a pugni la moglie, ma poi sono rimasta fuori la porta a fissarli come un'idiota con il cuore a mille ed eccitata da morire. Poi sono scappata via morendo di vergogna quando Lui mi ha beccata a spiarli sulla porta e ghignava divertito come per dirmi che lui si stava divertendo a scoparsi la moglie e che solo lei può scoparselo e lui può scoparsela perchè è sua moglie.
La sua fottutissima moglie.
Mi ha mandato dei semplici messaggi per chiedermi come stavo ma non ho mai risposto preferendo ignorarlo e andare avanti con la mia vita anche se è maledettamente difficile quando una persona ti entra sotto pelle e ne sei innamorata follemente.

Si, accidenti. Innamorata follemente.

Ho saputo che la moglie ha fatto una mostra nella sua galleria d'arte e che ha sbancato con la serata.
Vedo spesso Kostantin perchè quando Ellen va via la passa a prendere lui e rimaniamo a parlare e a scherzare, altre volte andiamo tutti e tre a bere qualcosa o a mangiare. Li vedo molto presi. Mi fa strano vedere un Kostantin così serio con Ellen e che le dedica tutte le attenzioni.

*************

-"E allora non lo so Pier! Che diavolo ne so?! Ho un ritardo e non mi è mai successo!" grida mia moglie scocciata all'ennesima mia domanda. Sono teso, nervoso, frustrato, incazzato nero. Solo una volta, due le sono venuto dentro ma era nel perido non fertile. Lo so per certo perchè sto attento e porto bene i suoi conti. Già sono irrequieto da un mese a questa parte, la vita più grigia di prima e questa notizia non mi fa stare per niente tranquillo.
-"Ok, stiamo calmi" dico camminando aventi ed indietro per l'ufficio.
-"Io sono calma, sei tu che sei agitato" dice acida.
-"Urli, non sei calma. Cazzo. penso sia normale essere agitati, tu che dici?" sbotto furioso.
-"E cazzo Pier, urlo perchè mi stai tartassando di domande da mezz'ora e con le stesse domande come se lo sapessi!" continua ad urlare. La fulmino.
-"Vedi? Non si può parlare con voi donne. Urlate soltanto" dico spazientito.
-"Ma se sei tu che continui ad urlare e non capire. Che diavolo vuoi da me?" sbotta mettendosi le mani sui fianchi. La guardo con sguardo assassino.

-"Hai un ritardo di una settimana. E' tanto?" chiedo preoccupato con l'ansia che mi divora.

-"Senti Pier non lo so. Non so niente. Domani mattina farò il test e vedremo" sbotta acida prima di prendere borsa e cappotto e andandosene come una furia, così com'è venuta lasciandomi sconvolto. Mi passo le mani in faccia e tra i capelli in modo nervoso.
Che periodo di merda!
Ho passato un mese infernale con la testa altrove, a Faith che mi ossessiona la testa e rivivo perennemente la scena di lei che fissa me mentre scopo mia moglie e ogni volta sto a cazzo duro, cioè sempre.
Mi sono scopato tutte le sere Wanda in modo ossessivo con la speranza di togliermela dalla testa, ma è stato tutto vano perchè ormai mi è entrata sotto pelle e vive in qualsiasi parte del mio corpo e della mia mente. Continuo ad esser eccitato di brutto e continuo a scopare di brutto Wanda e adesso sono qui in ansia per le conseguenze.

Chissà cosa starà facendo....

Non mi hai mai risposto ai messaggi che le ho mandato, anche se so che sta bene tramite Kos. So anche che ha iniziato ad organizzare feste alla sua villa e la cosa non mi piace tanto.
Mi manca. Mi manca da morire tanto da sentire un peso opprimente sul petto fino a togliermi quasi il respiro.
Lei è il colore nella mia vita e sono ripiombato nell'oscurità della mia vita.
Mi avvicino alla finestra oscurata che da sulla sala del locale e guardo una massa di gente muoversi e divertirsi per la serata della Pink Night dove tutti sono vestiti di rosa o fucsia e suonano diversi deejay della zona. Sbuffo irrequieto con le mani in tasca continuando a fissare il caos al piano di sotto. Vado al mobile dei liquori e mi attacco direttamente alla bottiglia del bourbon bevendo un lunghissimo sorso facendomi bruciare tutto l'esofago e lo stomaco. Butto fuori l'aria e poggio la bottiglia sulla scrivania tornando a fissare la folla senza fissarla veramente e immerso nei miei lucubri pensieri.
Guardo lato bar e vedo sugli sgabelli Kos, Ellen e Lei.
La mia ragazza preferita. La mia ossessione.
Senza pensarci due volte esco dall'ufficio e scendo velocemente le scale per poi attraversare con molta difficoltà la sala per arrivare al bar. Quando arrivo al bar rimango spiazzato, abbagliato per meglio dire dalla bellezza di Faith fasciata nel suo abito fucsia fin troppo corpo ed attillato che le fascia il corpo in modo perfetto e dei sandali neri con tacco vertiginoso. Il mio uccello sussulta. Lei sgrana gli occhi e le si colorano le guance di rosso girandosi per darmi le spalle. Sorrido divertito mentre Kos ghigna ed Ellen è nel suo dolce mondo distratta.
Mi avvicino a Faith la blocco contro il bancone con il mio corpo a sfiorare il suo e le mani poggiate sul piano del bancone. Respiro il suo dolce profumo fruttato che mi piace da morire e avvicino la bocca al suo orecchio. Vedo il suo corpo ricoperto da brividi.
-"Chi si rivede...inutile che ti giri o ti nascondi. Ti troverò sempre perchè ti sento ancor prima di vederti" sussurro roco con il cuore che batte velocemente. Lei rimane ferma, immobile, trattenendo il respiro. Mi sposto di fianco a lei appoggiando il braccio intorno al piccolo schienale dello sgabello e la giro verso di me. Sorrido divertito mentre lei è paonazza.
-"Ciao" dice timidamente guardandomi per un attimo e poi guardandosi attorno pur di evitare il mio sguardo. La fisso incapace di distogliere lo sguardo, fisso quelle labbra carnose che vengono morse per il nervoso e vorrei tanto morderle io.
-"Vieni un attimo con me" dico porgendole la mano. Lei mi guarda dubbiosa.
-"Che vuoi Pier?" dice seria.
-"Vieni un attimo con me, devo parlarti" dico serio. Lei alza gli occhi al cielo ma non prende la mia mano. Si alza ed aspetta.
-"Nel mio ufficio" le spiego prima di avviarmi. Mi giro per controllare se mi segue ma la calca di gente rallenta il nostro cammino. Le prendo la mano e la tiro con me fino alle scale e poi nel mio ufficio che chiudo bene a chiave.
-"Ok, dimmi che vuoi" dice spazientita come se si volesse togliere subito il pensiero. Mi avvicino a lei senza toccarla, con le mani in tasca per evitare di prenderla tra le braccia.
-"Ti è piaciuto lo spettacolo l'altra volta Faith?" le chiedo con voce bassa e calda fissando intensamente quegli occhi verdi cupi. Arrossisce di colpo e non risponde distogliendo lo sguardo. Mi avvicino di più quasi a sfiorarla con il mio corpo ma ancora non la tocco.
-"Guardami Faith. Dimmi, ti è piaciuto? Ti sei eccitata vedermi sbattere come un animale mia moglie mentre pensavo a te? Penso sempre a te. Sei la mia ossessione cazzo e non faccio altro che eccitarmi in continuazione ripensando a te che mi spii mentre scopo mia moglie. Dimmi, ti eccita?" dico roco prendendo alla fine il suo viso bollente costringendola a guardarmi. Lei respira affannata ed annuisce.
-"Rispondimi. Voglio sentire la tua dolce ed eccitata voce" dico sfiorando le sue labbra e fissando le sue pozze verdi torbide.
-"Si" sospira alzando e abbassando velocemente il petto. La bacio con impeto. La sua lingua si avvinghia subito alla mia e avvinghio il suo corpo al mio facendole sentire quanto la desidero da impazzire. Torno finalmente a respirare ossigeno per la mia grigia vita.
-"Mi sei mancata da morire cazzo. Mi è mancato tutto di te, il tuo corpo stupendo, le tue labbra piccola, il tuo profumo buonissimo e il tuo sapore dolce" dico roco sulla sua bocca fissandola. Ansima nella mia bocca tra un bacio profondo e l'altro mentre le tolgo velocemente il vestitino e lei mi toglie la camicia e sbottona i miei pantaloni.
Mi spoglio velocemente rimanendo nudo con l'uccello grosso, dritto e violaceo alla punta. Prendo i suoi seni in bocca e li torturo leccandoli e mordendoli fino a lasciarle i segni. Le abbasso il perizoma di pizzo fucsia e poi passo la mia mano sulla sua intimità liscia e bagnata.
La conduco sulla scrivania facendola sedere sul bordo e allargandole le gambe. Mi inginocchio ed inizio a leccare la sua piccola fighetta, stimolando con la lingua il suo clitoride e con due dita entrando dentro di lei fino a farla impazzire di piacere. Mi rimetto in piedi e la bacio con irruenza avvicinando il mio pene grosso al suo ingresso.
-"Aspetta.." ansima staccandosi dalla mia bocca.
-"Shhh, va tutto bene piccola, faccio piano" le dico accarezzandole la guancia per poi tornarla a baciare con passione senza darle nemmeno modo di pensare e la sento rilassata mentre la penetro piano piano allargandola tutta ed arrivando fino in fondo.
Mi fermo respirando a fatica mentre Faith ha le unghia conficcate nelle miei chiappe. Inizio a muovermi piano godendomi dopo troppo tempo la bellissima sensazione di stare di nuovo dentro di lei, avvolto nel suo calore, dai suoi muscoli stretti e di esser tornato a casa. Continuo a divorarla di baci profondi mentre aumento il ritmo e grugnisco nella sua bocca affamata di baci tempestosi come la mia.
-"Oh cazzo!" dice quasi gridando mentre si stringe forte intorno a me e bevo le sue urla di piacere ed esplodo anch'io, riversandomi tutto dentro di lei, riempiendola con i miei sentimenti ed urlando e baciando la sua bocca. Entrambi i corpi sono rivestiti da un lieve strato di sudore e da brividi. Faith cerca di togliermi di dosso quando sembra di esser tornata sul pianeta terra.
-"Che succede?" chiedo serio.
-"Mi sei venuto dentro" risponde irritata. La guardo confuso. Non capisco.
-"Ti sono sempre venuto dentro" ribatto confuso rimanendo ancora dentro di lei e sul suo corpo.
-"Ti stavo fermando prima per dirti che non sto prendendo la pillola" dice seria. Mi gelo all'improvviso mettendomi dritto ed uscendo da lei.

SEI L'URAGANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora