CAPITOLO 3

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E' una settimana che non la vedo.
E' sparita nel nulla, ma nella mia mente no.
E' sempre presente.
Lavoro come un pazzo, cioè come sempre e anzi, inizio a tornare anche più tardi a casa visto che quando mi butto nel lavoro non bado neanche al tempo che passa.
Wanda infatti ha iniziato un pò a lamentarsi, visto che l'ho scopata solo due volte questa settimana. Io preso dal lavoro e dalle mie distrazioni mentali e lei presa dalla prossima mostra.
La serata dell'arte con tanto di musica jazz alla fine è andata bene e mia moglie mi ha ricompensato con un ottimo pompino in ufficio. Ha fatto la sua bella figura come sempre in mezzo alla gente.

Sono al bar che parlo con i fornitori man mano che vengono a scaricare le cose e controllo se hanno portato tutto.
Tra poco inizia la serata e ci sarà un via vai di gente, anche se non ci sarà nessuna serata organizzata ma sarà una serata tranquilla.
Wanda è partita per una settimana in Italia, impegnata con la mostra e questa mattina l'ho appena salutata visto che andava di fretta.
-"Il gin è poco cazzo! Non ci basta fino a dopodomani!" sbraito con il fornitore. I miei occhi catturano una ragazza che entra insieme ad un'altra ragazza ma non ascolto quello che mi sta dicendo il fornitore. Ho solo il cervello altrove e anche gli occhi e le orecchie.
E' fasciata con dei jeans chiari ed un top nero scollato.
-"Signor Savini?" mi richiama il fornitore. Lo guardo.
-"Basta con le stronzate! Domani voglio il gin qui, tutto quello che ho ordinato e in più ci aggiungi questi che ti segno" sbraito annotando sull'ordine le bottiglie in più da aggiugere. Il fornitore annuisce e va via poco dopo. Io sono frustrato come sempre ed eccitato nel rivederla.
-"Ehi amico, Burn sta tornando a Manchester. Vuole una cena a casa sua domani sera. Vieni?" dice il mio amico sedendosi affianco a me.
-"Certo, si può fare" dico pensando al Mike Burn a cui ho affidato i miei soldi visto che è un broker molto famoso e stimato ed ha una catena di banche.

**************

Ho messo di nuovo piede al Moon Club questa sera, a distanza di una settimana. Avevo varie interrogazioni e quindi niente distrazioni, anche se c'è l'ho avuta una perenne distrazione.
Lui.
Lo sconosciuto e proprietario di questo locale.

Ora siamo sedute ad un tavolo in sala per esser servite. La cameriera ci ha appena preso l'ordine e questa volta non me ne frega niente, mi sono presa una bella bottiglia di birra e così anche Ellen.
Il tipo mi ha fissato all'inizio appena che siamo entrate e l'ho sentito sbraitare con un ragazzo con delle casse, penso un fornitore. Ora sta parlando con il suo amico e stanno bevendo qualche super alcolico visto dal bicchiere in cui lo bevono.
-"Tesoro sai che bevo questa birra al volo e poi devo scappare via"
-"Si lo so El, non ti preoccupare" le dico sorridendole visto che tra poco la verrà a prendere un giocatore di football che gioca nella squadra della nostra scuola. Ci esce da qualche giorno e li vedo belli affiatati. Invece io ho sempre Jamie alle calcagna che mi perseguita dalla mattina fino alla sera.
Le birre arrivano e beviamo parlando del più e del meno. Le racconto che nel pomeriggio ho ricevuto una telefonata da parte dell'assistente di mio padre e mi ha informata che domani torna a casa per qualche giorno.
Non mi ha chiamato nemmeno lui. No, mi ha fatto chiamare dalla sua assistente.
Mia madre non so dov'è. Sarà da qualche parte del mondo a gestire anche lei soldi di gente importante. Con mio padre sembra una separazione consensuale a tutti gli effetti. Viviamo tutti e tre in parti del mondo differenti e distanti.
Me la scolo quasi tutta d'un fiato la birra quando parlo dei miei. Purtroppo è una cosa su cui non riesco a passarci sopra.

Greg arriva a prendere Ellen e i due vanno via poco dopo, pagando anche la nostra consumazione. Io rimango da sola a scorrere lo schermo del telefono. Rispondo a Jamie, a uno dei mille messaggi che mi manda ogni santo giorno.
Vedo arrivare Jamie poco dopo e mi innervosisco subito. E' un bel ragazzo, biondino, occhi azzurri e fisico ben allenato visto che è il capitano di football, ma è troppo pressante, mi mette ansia quando mi sta con il fiato sul collo così.
-"Ehi dolcezza. Allora sei rimasta sola. Hai bisogno di compagnia" dice sedendosi affianco a me, un pò troppo vicino e mettendo un braccio intorno alla mia sedia. Io sono a braccia conserte e guardo lo sconosciuto avanzare verso di me tutto serio.
-"Non sono sola. Ho il mio fidanzato qui" dico indicando con il mento lo sconosciuto che arriva al nostro tavolo e si avvicina tendendomi la sua mano che io accetto molto volentieri.
-"Scusa amore, stavo parlando con Kos. Ora sono tutto tuo" mi dice fissandomi, mentre sono tra le sue braccia forti. Mi abbraccia stretta dopo avermi dato un bacio sulla guancia. Mi sento piccolissima tra queste braccia possenti. Respiro il suo profumo speziato e sento la sua erezione che preme sul mio ventre. Il cuore galoppa velocemente. Poi mi stacca leggermente.
-"Tranquillo amore, sono qui" dico allegra fissandolo. Lui fa un ghigno e poi fissa Jamie che è ancora seduto al tavolo che ci fissa.
-"Ancora tu tra i piedi?" dice rude. Gli poggio una mano sul torace, sulla sua camicia inamidata e sento il suo cuore battere forte.
-"Ero nei paraggi e siccome Faith era sola sono entrato per farle compagnia" risponde con un sorrisino ironico.
-"Beh, come vedi non è sola. Sta con me. Vieni amore, andiamo in ufficio" mi dice prendendomi per mano e trascinandomi con lui verso le scale e poi dentro il suo ufficio.
Chiude la porta lasciandomi andare e mi sento in imbarazzo totale.
-"Ragazzina bada alla gente che frequenti. Il tipo non mi ispira fiducia, ti sta sempre intorno. Non posso sempre correre a salvarti ogni volta che è nei paraggi. E poi cazzo, stasera hai bevuto anche una birra, cosa che non dovevi fare" dice severo. Io annuisco fissandolo mentre cammina avanti e indietro passandosi le mani sul collo e poi in faccia.
-"Senti lascia stare la birra. Non bevo così tanto da alcolizzarmi. Comunque grazie" gli dico a bassa voce imbarazzata.
Si ferma fissandomi intensamente con quegli occhi scuri e poi me lo ritrovo addosso, con i palmi delle sue mani che prendono la mia faccia e mi bacia rudemente. Sono sorpresa e rimango un attimo interdetta sul da farsi, poi apro la bocca e rispondo a quel bacio vorace anch'io avvinghiando le mie braccia intorno al suo collo e le mani tra i suoi capelli. Mi fa arretrare verso la parete, dove mi imprigiona con il corpo e mi fa sentire la sua erezione.
-"Guarda come cazzo vai vestita.Poi gli uomini ti vanno molestando" grugnisce sulla mia bocca prima di tornare a saccheggiarla mentre con le mani mi strizza il seno e il culo.
Sono eccitata da morire. Mi apre i jeans e ficca una mano dentro le mie mutandine esplorando la mia vagina bella bagnata e tutta liscia. Grugnisce nella mia bocca mentre continua l'assalto e ficca un dito dentro di me, facendomi sussultare un attimo per il dolore e la sorpresa. Ansimo nella sua bocca mentre mi bacia e muove il dito dentro e fuori di me e con il pollice stimola il mio punto più sensibile.
-"Cazzo come sei bagnata piccola" ansima fissandomi e poi iniziando a baciare il mio collo per arrivare fino al seno, che scopre abilmente con la mano libera. Prende il mio capezzolo in bocca e succhia e morde avidamente. Sono tesissima.
-"Fermami, ti prego. Sei minorenne e non voglio finire in prigione per questo" dice serio staccandosi dalla mia bocca. Gli tiro la testa verso la mia ed inizio a sbottonare i suoi pantaloni, infilando così la mano dentro e tasto l'enorme erezione contenuta a stento dentro le sue mutande.
-"Non ti fermare"dico affannata. Grugnisce e torna a divorarmi con la bocca.
-"Non ti prenderò. Sei troppo piccola. Hai bisogno di adattarti intorno al mio cazzo grosso e non c'è la fai a prenderlo dentro" dice serio lasciandomi senza parole.
-"Ora tesoro, ti farò venire come nessuno ha fatto mai e poi andrai a casa e finirà qui" mi dice serio continuando a muovere il dito e a stimolarmi.

Ti farò venire come nessuno ha fatto mai.... Come se fosse vero.
Io non ho avuto rapporti con nessuno e non ho nemmeno pomiciato, tranne i baci e qualche palpatina fugace.

-"Fammi tua" ansimo inebriata dalle sensazioni che sto provando.
-"Non posso tesoro, sono troppo grosso per te, in tutti i sensi" dice ridacchiando e mordicchiandomi il mento mentre continua a pompare con il dito e allora sento qualcosa di strano ma forte agitarsi dentro di me, una sensazione forte che cresce mano a mano, di secondo in secondo e poi esplodo. Esplodo in un orgasmo che mi scuote tutta e le mie grida vengono attutide dal bacio focoso che mi da mentre tremo tra le sue braccia. Sogghigna soddisfatto.
-"E' bellissimo vederti venire" sussurra sulle mie labbra indolenzite e arrossisco violentemente. Lui ridacchia.
Io gli tasto l'uccello grosso da sopra le mutande ma mi allontana la mano con un sorriso. Toglie la mano da dento di me e poi si porta il medio in bocca, leccandolo e succhiandolo, facendomi rimanere a bocca aperta.
-"Buonissima" sussurra fissandomi intensamente prima di richiudersi i pantaloni. Si scosta un pò.
-"Rivestiti che ti accompagno all'ingresso. Chiamo un taxi per farti accompagnare a casa" mi dice serio allontanandosi e risistemandosi. Io mi sistemo meccanicamente, con la testa ancora annebbiata per il forte orgasmo.
-"Aspetta" lo blocco un attimo. Lui si ferma e mi guarda interrogativo.
-"Cos'era questo? Perchè l'hai fatto?" dico ancora confusa.
-"Perchè lo volevi anche tu. Comunque dimentica quello che è appena successo. Cancellalo dalla tua testolina bimba, perchè non si ripeterà più. E' stato un errore madornale mettere le mani addosso ad una minorenne" dice rabbioso.
-"Errore eh? Ma che cazzo dici?! Sei stato tu ad iniziare tutto. Io non ci ho nemmeno provato" sbraito ad alta voce.
-"Tu nemmeno ti sei rifiutata però. Non ci hai provato ma ronzi sempre dentro questo locale. Ti devo ricordare io che tu sei stata la prima ad incollarsi al mio corpo recitando la scenetta per scrollarti di dosso quello sfigato del tuo amico?" dice severo. Stringo le mani a pugni, giro sui tacchi ed esco furiosa dal suo ufficio.

Razza di bastardo!

*******************

Mi passo le mani in faccia super frustrato e super eccitato. Sento ancora l'odore di lei sulle dita della mia mano. Ha un sapore così buono, dolce.

Che cavolo ho combinato?

Ho toccato una minorenne e l'ho fatta godere. Sto proprio fuori di testa. Non ne ho potuto fare a meno.
E' la mia ossessione.
Dovevo baciarla, dovevo assaggiarla e credo che d'ora in poi la cosa si farà più difficile visto che dopo averla assaggiata voglio di più da lei.
Le ho detto di cancellare quello che è successo, ma il problema è che io non riuscirò a cancellare quello che le ho appena fatto.
Sono ancora a cazzo duro e cerco di trovare una posizione comoda stando seduto sulla mia poltrona.
Fisso la mia mano sinistra spoglia della fede che oggi mi sono dimenticato di rimetterla dopo aver fatto pesi a casa e quella che è stata a contatto con la sua passera liscia ed innocente.
Kostantin entra nel mio ufficio poco dopo con un sorrisetto.
-"Alla fine te la sei portata di sopra" dice allegro sedendosi. Sbuffo.
-"Lasciamo stare. L'ho portata di sopra solo per salvarla dal suo amico sfigato, per la seconda volta, come ben sai" dico scocciato. Lui mi scruta attentamente.
-"E non avete fatto niente...."
-"E' minorenne Kos..."
-"Però l'hai fatta infuriare perchè è uscita dal locale tutta incavolata e di fretta, come se avesse il diavolo alle calcagna" dice con un ghigno. Mi passo per l'ennesima volta le mani in faccia. Stanco di tutto.
-"Solita discussione su alcol ed età" gli dico con indifferenza iniziando a sistemare le scartoffie che sono sulla scrivania.
-"A te piace quella ragazzina Pier. Si vede"
-"Non dire stronzate" rispondo severo fissandolo. Lui alza le mani con un sorrisino.
-"E' piccola. Sono sposato. E poi non dire assurdità" sbraito nervoso.
-"Ok amico, come non detto" dice alzandosi dalla poltroncina di fronte a me ed uscire poco dopo chiudendo la porta.
Mi affloscio sulla mia poltrona, depresso e con l'umore a terra. Ho bisogno di sfogarmi. Peccato mia moglie non sia qui, almeno l'avrei scopata forte. Ho le palle che mi fanno malissimo e ho un nervoso addosso.
Mi alzo, vado in bagno e mi tiro l'uccello fuori. Devo in qualche modo allentare la tensione che ho addosso.

SEI L'URAGANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora