Capitolo 13

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Anche oggi mi sono svegliato con il sorriso, ultimamente succede spesso. E il merito è solo suo.
Ieri sera abbiamo parlato tramite messaggi per tre ore. È così dolce. Per la prima volta mi sono addormentato con una felicità immensa. Solo lui riesce a farmi questo effetto.

Ora sono davanti all'entrata della scuola, aspettando che arrivi. Per incontrarci senza che nessuno dei nostri amici ci veda, abbiamo deciso di venire in anticipo. Per me non è un problema visto che arrivo sempre prima degli altri. Ma Piadina è solito a fare tardi.

Ieri mi ha anche detto che gli sono mancato e non vede l'ora di passare il pomeriggio con me. In effetti...non ho smesso di pensare a lui nemmeno per un minuto. 
Con Tommy mi sono trovato bene e ci siamo divertiti, ma nella mia testa c'era lui, volevo scrivergli io per primo, ma non ho avuto l'occasione.
Comunque il mio amico mi è sembrato parecchio gentile ieri, non so, forse perché voleva farmi sorridere dopo la mattinata cominciata male.

Ad interrompere i miei pensieri sono delle labbra morbidi che si appoggiano dolcemente sul mio collo. I miei capelli vengono spostati, essendo troppo lunghi, lasciando scoperta ancora di più la mia pelle. Un brivido mi percorre e un sorriso si crea automaticamente.
Poi un sussurro, uno di quelli che piacciono a me, uno di quelli provenienti dalla sua bocca.

Piadina: Mi sei mancato piccolo.

Farfalle...troppe farfalle, ho uno sciame enorme che svolazza nella mia pancia. E a fargli compagnia è il cuore che prende a battere più velocemente appena mi circonda con le sue braccia e mi stringe a sé, appoggiando il mento nell'incavo tra la spalla e il collo.

Paga: A-Anche tu...
Piadina: Il tuo cuore batte forte. E sono contento che lo faccia per me.
Paga: Bhe, non che io sia tanto corteggiato.
Piadina: Secondo me, ti guardano tutti ma nessuno ha il coraggio di parlare con un angelo come te.
Paga: Non stai esagerando un po'? 
Piadina: Io dico solo la verità. 

Lo sento lasciare la presa, le sue braccia si stanno allontanando...perché? Non voglio.
Passa davanti a me e mi guarda sorridendo e io non posso evitare di ricambiare.
Avvicina una mano al mio viso, per poi accarezzare con il pollice la mia pelle. È così delicato e dolce anche quando mi tocca.
Sposta la stessa mano su i miei capelli per poi prenderne una ciocca e guardarla. Non è che i miei capelli non gli piacciono!?

Paga: Va tutto bene?
Piadina: Si, ma...
Paga: Non ti piacciono i capelli vero? Li posso cambiare, li taglio. E se vuoi posso anche farli di un colore differente, per me non c'è problema anz-
Piadina: Sei bellissimo. 
Paga: Come...?
Piadina: Non devi cambiare niente di te. Sei bellissimo così come sei. E i capelli...li adoro.
Paga: D-davvero?
Piadina: Si. Non tagliarli, mi piacciono lunghi, ti stanno bene.
Paga: G-grazie. Ma sei troppo gentile con me.
Piadina: Perché ti amo.

Ecco, un'altra volta questa sensazione. Perché quando me lo dice sento un calore su tutto il corpo e divento rosso?
Penso che lui lo sappia...sa cosa mi succede quando mi dice "Ti amo".
Però io non so spiegarmelo.

Piadina: Ti va se oggi vieni da me?
Paga: Da te? Non lo so...
Piadina: O se preferisci andiamo da te.
Paga: Ecco...non credo che sia un problema.
Piadina: Quindi da te?
Paga: Ok.

La sua mano si sposta di nuovo sul mio viso e due dita mi alzano il mento, per poterlo guardare. È così bello.
Il suo pollice passa sulle mie labbra ripetutamente, giocandoci dolcemente. E io sembro sempre di più un cane che fissa l'osso sbavando. Voglio che mi baci, voglio le sue labbra morbide sulle mie.
Distacco leggermente le mie labbra, mentre lui si avvicina, è sempre più lento, penso che gli piaccia vedermi soffrire in questo modo.
Sposto lo sguardo dai suo occhi alle sue labbra continuamente, perché si è fermato?

Perché fai così se mi ami? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora