Svegliarmi con il dolce suono dei cinguettii degli uccellini mi è sempre piaciuto, anche quando la mia vita era uno schifo, ma oggi...mi rendono solo più triste.
Sapere che tra solo due giorni non mi sveglierò più nel mio letto e non vedrò più la solita luce entrare dalla mia finestra, mi mette già nostalgia.Come farò senza la colazione preparata con tanto amore da mia madre? E come potrò consolarmi senza gli abbracci di Marco? Mi basterà sentire solo la sua voce? E le battute squallide di Tommy...mi faranno ridere senza senso anche tramite un telefono? Ma soprattutto...potrò mai vivere senza di lui?
Già, oggi è il mio ultimo giorno che passo qui...a casa mia. La mia partenza è prevista domani per le 10:00 del mattino. Perché così presto? Bhe, per arrivare fino alla scuola ci metterò due ore e le chiavi per le stanze, di chi all'oggerà nel dormitorio collegato alla scuola, verranno date verso l'una del pomeriggio.
Mi hanno già detto che sono stanze condivise...chi sarà il mio compagno? In ogni caso l'importante è che ci vada d'accordo, altrimenti non sarà servito a nulla cambiare scuola.Ma ora non è questo il mio problema più grande. Innanzitutto domani parto e io non ho ancora preparato le valige e poi...mi serve coraggio per poter affrontare l'arrivederci che dovrò dare a tutti e qualcosa mi dice che si piangerà.
Però prima di pensare al domani dovrei alzarmi dal letto e iniziare a prendere i vestiti invernali.Apro l'armadio e prendo le scatole con all'interno i miei vestiti, li tiro fuori uno dopo l'altro cercando di scegliere solo quelli che so di usare, e mi ritengo soddisfatto di quello che ho selezionato solo dopo dieci minuti. In effetti uso sempre le stesse cose...
Oltre agli indumenti invernali prendo anche qualche maglietta a maniche corte e dei pantaloni più leggeri per quando inizierà di nuovo il caldo.
Manca solo mettere il tutto nelle borse, ma penso che lo farò dopo pranzo visto che ormai è ora.Scendo le scale e già sento i fornelli accessi con l'acqua nella pentola che bolle, mi dirigo verso la cucina e lì trovo mio padre che cerca di aprire una confezione di pasta. Rimango ad osservare la scena per un po', il tanto che basta per resistere e non scoppiare a ridere, ma alla fine non riesco a trattenermi e credo sia la cosa più divertente che accadrà oggi.
Papà: Invece di ridere perché non mi aiuti? Guarda con che plastica fanno questi pacchetti, nemmeno le forbici riescono a tagliarla.
Paga: Ahahah certo che sei proprio invecchiato eh papà.
Papà: Come ti permetti?! Io sono ancora nel fiore degli anni. E poi cosa c'entra ora?
Paga: Sisi certo ahah. Dammi, ci penso io.
Papà: Allora...sei pronto?
Paga: Non proprio...
Papà: Sei sicuro di volerci andare? Puoi ancora cambiare idea se non te la senti.
Paga: No, voglio andarci ma...non so se riuscirò a stare davvero lontano da voi. E comunque non è vero che posso cambiare idea, ormai è stato deciso tutto.
Papà: Bhe sono disposto a prendermi una ramanzina per mio figlio, anzi... farei di tutto per te.
Paga: Grazie.
Papà: Piadina come l'ha presa?
Paga: Normale...
Papà: Che vuol dire?
Paga: Niente, è solo che l'ha presa come tutti voi.
Papà: Quindi male.
Paga: Diciamo...
Papà: Paga per chi lo stai facendo? Se ti fa così male andartene allora perché ti vuoi allontanare da qui?
Paga: Lo faccio per me papà. Qui non sto bene...
Papà: Perché?
Paga: Senti...a scuola non ho amici oltre a quelli che conosci e non penso di piacere agli altri.
Papà: E questo che significa? A te non deve importare cosa pensano gli altri, hai i tuoi amici...non ti bastano?
Paga: Certo che si! Ma...mi prendevano in giro ok?
Papà: Chi? E perché scusa, con quale coraggio attaccano un ragazzo come te, che motivo hanno!?
Paga: Tutti, fin dalla prima superiore mi hanno preso in giro chiamandomi frocetto solo perché pensavano che a me piacessero i ragazzi...bhe, alla fine uno mi piace, ma solo lui.
Papà: Che maleducati...dovrebbero almeno accettare le tue scelte anche se non gli piace, chi sono loro per dirti cosa devi o non devi fare?
Paga: Papà non ti ascolterebbero mai, è per questo che voglio andarmene, perché so che non cambierà nulla stando qui.
Papà: E non sarà lo stesso nell'altra scuola?
Paga: No, perché nessuno saprà quello che è successo nel mio passato, o almeno non tutti.
Papà: D'accordo, se questo ti fa sentire meglio allora sono pronto ad accettarlo. Ma riuscirai a stare senza di lui?
Paga: Chi?
Papà: Piadina chi se no?
Paga: Non lo so...ma so che mi mancherà come tutti voi.
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Perché fai così se mi ami?
Romance{Pagadina} Paga è un ragazzo di 17 anni che fa il liceo scientifico. anche se sembra un ragazzo normale come tutti, agli occhi dei suoi familiari, nasconde una personalità triste,solitaria e piena di dolore. Ha solo un amico di nome Marco, che non...