Perché fai così se mi ami?

Capitolo 15

Eravamo uno di fronte all'altro a scrutare quel pacco. Cosa ci sarà dentro?
Piadina aspettava solo che io fossi pronto per poterlo aprire, tenendomi le mani tra le sue.
Ho paura...ma con lui qui con me, sono più sicuro. È ora di aprirlo.

Con una forbice, presa dalla scrivania davanti al letto, iniziai a tagliare lo scotch che sigillava il pacco.
Lo aprì lentamente e ciò che trovai dentro fu una montagna di carta, davvero inutile. Carta scritta di giornali e riviste occupava il piccolo spazio dentro a quella scatola, ma...non c'era nient'altro. Come è possibile?

Cercai meglio con l'aiuto di Piadina che esaminava le cartacce già tirate fuori, infine trovai qualcosa.
Un biglietto? Una scatola così per un piccolo biglietto? Che significa?
Guardai il ragazzo... il mio ragazzo, per un attimo, cercando conforto e coraggio per leggere quello che c'era scritto.
Era un foglio da stampante piegato in quattro e dentro una scritta in grassetto e ben evidenziata con la penna, per dare nell'occhio, prendeva tutta la metà superiore. Non ho ancora letto quello che c'è scritto, ma ho sicuramente visto il nome della persona che amo.

Piadina: Hey...tutto ok? C'è qualcosa che non va piccolo?
Paga: Non so se ho il coraggio di leggerlo...e poi, ho letto il tuo nome.
Piadina: Come?
Paga: Si. Per questo ho paura...
Piadina: Hey, ci sono io qui con te. Non devi temere qualsiasi cosa ci sia scritta, la affronteremo insieme, non dovrai più stare da solo. Promesso.
Paga: Grazie. Vuol dire molto per me.
Piadina: Sono qui per questo. Ora leggi.
Paga: Ok.

Iniziai a leggere la frase in grassetto e rabbrividì solo al pensiero di quello che conteneva il continuo.

"STAI LONTANO DA PIADINA"

Perché? Che cosa vuol dire? Se non ricordo male questo pacco lo ho ricevuto prima che io e Piadina ci iniziassimo a frequentare.  Quindi...cosa?

Piadina: Cosa c'è scritto? Hai cambiato subito espressione. Va tutto bene?
Paga: S-no...sono confuso.
Piadina: Perché? Che c'è scritto?
Paga: Aspetta, finisco di leggere.

Feci un grande respiro per trovare di nuovo il coraggio di leggere. Ma lo persi subito dopo metà del testo.

"Senti, so che ti sembrerà strano quello che sto per dirti, ma devi credermi. Sono sicuro di quello che ho percepito e visto. Piadina è diventato strano dalla terza superiore e l'unica cosa che è successa in quel periodo è stata la tua maledetta comparsa.
Ti chiedi cosa ha di strano?
Bhe, ti guarda con gli occhi di uno che si è fuso il cervello per amore. E questa cosa mi fa imbestialire, perché le persone come te, quegli errori che non siete altro, non mi vanno giù.  Non voglio che il mio migliore amico diventi un frocetto come lo sei tu!
Quindi stagli lontano o fatti sparire dalla faccia della terra che è anche meglio per tutti, oppure giuro che non avrò pietà e ti prenderò a pugni e calci finché non giacerai senza vita sul terreno, hai capito!?"

R-Ryan...è lui, ne sono sicuro. Non gli è bastato tutto quello che mi ha già fatto!?
Ora che devo fare? E se avesse già scoperto della nostra relazione? Farà del male anche a Piadina? No...a lui non farà nulla, questo biglietto è per proteggere lui, quindi è stupido pensare che lo punirà.  Ma...

Piadina: Hey...Paga? Che hai!?

Sto piangendo? Per cosa? No...non per cosa, ma per chi? Ho paura di perderlo. Non voglio dividermi da lui, è l'unico che mi ha fatto sentire quelle sensazioni per la prima volta.
Come posso vivere senza di lui? Soprattutto ora che ci siamo messi insieme e che mi sento così bene con lui da sorridere tutte le volte che mi dice qualcosa di carino.
Come faccio...se lui mi sta lontano, per proteggermi?

Piadina: Paga! Che hai!? Che c'è!? Cosa hai letto?
Paga: L-leggi...tu.

Gli porsi il bigliettino con le mani tremanti e vidi il suo viso cambiare dopo averlo letto.
Mi guardava con un sorriso, ma non come i suoi soliti,era...finto,preoccupato e triste. Anche lui non sa cosa fare?
Mi coprì gli occhi con le mani e asciugai le lacrime, che continuavano a scendere,con le maniche della mia felpa.
Non voglio guardare la sua espressione,  perché mi fa capire che non c'è modo per evitare la nostra divisione.