Capitolo 4

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Sono le undici in punto di mattina e mi trovo sdraiato sul letto a fissare il soffitto da ormai un'ora.
È già il terzo giorno che mi alzo alle otto, ma senza andare a scuola. Così, invece di riposarmi o fare qualcosa di produttivo, penso a quella situazione.
Perché non riesco a togliermela dalla testa? Non è la prima volta...quindi perché questa mi è rimasta impressa nella mente?

Marco mi ha protetto praticamente sempre ed è successo anche che scoppiasse una rissa tra i due, ma stavolta sono rimasto traumatizzato...ma non so nemmeno io da cosa.
Forse, perché temevo che si facessero del mare seriamente? O solo per le parole che quei tre mi hanno detto?
Non lo so. Ma sono tre giorni che continuo a pensarci senza un minuto in santa pace.
E domani devo tornare a scuola...il mio incubo.

Marco è sospeso ancora per altri tre giorni e io mi ritroverò da solo ad affrontare Ryan e Claudio. Ho paura.
È vero che è Piadina il mio problema più grande e ho i brividi anche solo a pensare a lui. Ma quei due sono il diavolo in persona.
Il loro leader si è sempre limitato alle parole, ma non mi ha mai picchiato personalmente, mentre loro si...

Quindi temo davvero che possa ricapitare, anche domani. Soprattutto perché ora si vorranno vendicare per aver causato la sospensione di Piadina. Non nego che preferirei stare chiuso in camera mia, senza uscire nemmeno per andare in giardino. Ma devo farlo, o mia madre si insospettirà.

Oltre a questo ho anche pensato ad altro, come a quello che è successo ieri...

~Flashback~

Erano le tre del pomeriggio e mia madre si stava preparando per andare a fare la spesa. Io ero pronto a non fare niente e a deprimermi come sempre, quando le venne la brillante idea di trascinarmi con lei.
Ma perché ho accettato!?

Mi preparai con malavoglia e la seguì fuori casa. Venne anche mia sorella, giusto per non farci mancare niente.
È una bambina di nove anni, molto carina e gentile, ma sa essere anche molto spietata.
Per farvi un esempio, una volta ho preso un brutto voto a causa del mio mancato studio, avevo altro a cui pensare...tipo a come nascondermi da Piadina durante l'intervallo.
Lei, che è una ficcanaso, trovò la mia verifica riposta con attenzione nella cartelletta che stava nello zaino.
Alla fine mi ricattò dicendo che lo avrebbe riferito alla mamma se non gli avessi comprato un gioco che le piaceva tanto. Ho dovuto accettare senza lamentarmi. 

Comunque, andammo in macchina fino al supermercato e per ora non c'è niente di cui preoccuparsi.
Aiutai mia madre con la lista della spesa e mi staccai da lei e da mia sorella per andare a cercare le cose che stavano scritte nella mia parte.

Erano passati dieci minuti e ormai avevo preso già la metà delle cose, mi mancavano solo due prodotti, i cereali che piacciono alla peste, nomignolo che ho attribuito a mia sorella, e il latte.
Presi subito il secondo, andandolo a cercare nel reparto ad esso attribuito, e guardandomi un po' in torno cercai in quella stessa fila di scaffali anche la scatola che conteneva le palline al cioccolato, con cui ci avrei dovuto fare colazione anche io.

Appena li trovai e mi ci catapultai davanti, mi accorsi che erano troppo in alto per me. Sbuffando, mi sollevai sulle punte e allungai il braccio cercando di afferrare anche solo di un minimo la scatola.
Dopo trenta secondi iniziai a gettare la spugna, concludendo che io quella altezza non la avrei mai potuta raggiungere, ma vidi un braccio passarmi davanti agli occhi e afferrare quella stessa scatola che stavo cercando di ottenere, e oltre tutto senza il minino sforzo.
Ringraziai la persona vedendo che il braccio sconosciuto mi si fermò davanti porgendomi i cereali...ma poi me ne pentì vedendo a chi apparteneva...

Piadina!? Che cosa ci fa qui?! Mi sta pedinando ora!?
La mia espressione cambiò all'istante da cordiale a terrorizzata.  Che cosa voleva fare in un supermercato? Aveva il coraggio di insultarmi anche lì?
Lo fissai per una decina di secondi, notanto un leggero sorriso imbarazzato e il suo sguardo non rivolto a me.
Che gli era preso? Stava fingendo? Mi stava prendendo in giro? Era solo una trappola? Si, sicuramente. Ma non feci in tempo a capirlo perché mia madre arrivò insieme a mia sorella.
Lui mi lasciò la scatola e scappò via, lasciandomi lì con le mie mille domande e la confusione più totale nella mia testa. Ed è ancora così.

~Fins flashback~

Mentre pensavo a questa piccola vicenda, sentì bussare alla porta della mia stanza e diedi il permesso a mia sorella di entrare.
Mi disse che nostra madre era uscita e che toccava a me cucinare, visto che papà era a lavoro.
Mi dovetti alzare e scesi in cucina pensando a cosa potevo fare per quella peste. Alla fine optai per una semplice pasta al tonno.

Mentre preparavo l'acqua con la pentola, sentì vibrare il mio telefono che stava nella tasca destra dei miei pantaloni.
Era Marco! Finalmente potevo dirgli quello che mi era successo.
Risposi, e la voce del mio amico mi arrivò all'orecchio subito dopo la mia.

Marco: Hey Paghi!
Paga: Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così?
Marco: Eddai! Lo so che in fin dei conti ti piace. Quindi non ti lamentare.
Paga: Ok,ok. Mi dovevi parlare di un argomento importante?
Marco: Bhe, diciamo. Ma perché? Che è successo? Sembra che non vedi l'ora di dirmi qualcosa.
Paga: È così infatti. Mi è successa una cosa stranissima. Non ci crederai mai.
Marco: Cosa, Cosa!? Svuota il sacco!
Paga: Ho incontrato Piadina al supermercato.
Marco: COSA!? NON DIRMI CHE TI HA INIZIATO A PRENDERE IN GIRO ANCHE LÌ!
Paga: No...anzi.
Marco: Cosa?!
Paga: Mi ha aiutato...
Marco: In che senso?
Paga: Non riuscivo a prendere una cosa e lui lo ha fatto al posto mio per poi darmela.
Marco: Eh!? Secondo me era solo una trappola per farti pensare che ora ha imparato la lezione o per chissà cosa.
Paga:  Lo ho pensato anche io...ma era strano.
Marco: E questo che vuol dire!? Avrà finto sicuramente come lo hanno fatto Ryan e Claudio davanti alla vicepreside.
Paga: Si...forse hai ragione.
Marco: Senti...scusa se ho urlato ma lo sai perché lo faccio...
Paga: Si, tranquillo. Ti devo ringraziare.
Marco: E per cosa?
Paga: Per aiutarmi e per starmi vicino.
Marco: Figurati, sono tuo amico no?
Paga: L'unico...
Marco: Meglio uno, ma di cui ti puoi fidare, che venti, ma tutti falsi, no?
Paga: Si, è vero. Comunque cambiamo discorso.  Mi dovevi dire una cosa giusto?
Marco: Ah sì, vero! Ho sentito che la settimana prossima ci sarà una festa, che si terrà in un locale vicino alla scuola. Volevo che ci andassimo insieme. Ti va?
Paga: Primo, i tuoi ti lasciano andare nonostante la sospensione?
Marco: Bhe e chi ha detto che lo devono sapere?
Paga: Marco...
Marco: Tranquillo! Non mi hanno mai beccato, non c'è da preoccuparsi.
Paga: Ok, ma io ti ho sempre detto che non mi piace che gli menti.
Marco: Lo so, ma voglio farlo per te! Devi uscire ogni tanto, devi fare nuove esperienze da adolescenti quali siamo e poi ti farà bene distrarti un po'...
Paga: Grazie, ma non so se me la sento. Oltretutto, per secondo, chi ci va?
Marco: Penso molti della nostra scuola ma anche di altre. Non sarà un problema vedrai. E poi ci sono io a proteggerti no?
Paga: Va bene...come vuoi.
Marco: Quindi accetti!?
Paga: Si...mi  hai convinto.
Marco: Evvai! La settimana prossima, il  lunedì sera, sotto casa mia alle otto in punto, va bene?
Paga: D'accordo! A settimana prossima.
Marco: A settimana prossima. Ah! Buona fortuna per domani, spero non succeda nulla.
Paga: Lo spero anche io...
Marco: Mi dispiace non poter essere lì con te...se succedesse qualcosa non me lo perdonerei molto facilmente. È tutta colpa mia...
Paga: Non ti preoccupare. Non darti colpe che non hai, mi volevi solo proteggere, come sempre del resto. Marco: Si...va bene, grazie.
Paga: Figurati. Vado o mia sorella mi mangia vivo per la fame ahahahah.
Marco: D'accordo ahahahah.  Ci vediamo.

Chiusi la chiamata e finì di preparare il pranzo, pensando alla proposta di Marco.
Una festa eh? E io cosa dovrei fare? Andarci senza problemi? Tanto lo so già come va a finire...mi prenderanno tutti in giro diventando così lo zimbello anche delle altre scuole. E poi...se c'è anche Piadina, Claudio e Ryan!? Potrebbe diventare la serata peggiore del mondo. Che devo fare?

*Angolo me!*

Ecco il continuo! Spero vi possa piacere.
Non so cosa dire sinceramente...ma ci tenevo a ringraziarvi ancora per il supporto. ❤

Voglio godermelo finché dura...

Voglio godermelo finché dura

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