capitolo cinque: lezioni di scrittura

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Shinso's Pov

Passarono un paio di settimane dall'incontro con quel ragazzo pieno di talento...mi liberai di tutti gli impegni per poi prendere le mie attesissime ferie natalizie...pensai tutta la mattina a come poter far uscire tutto il talento a quel ragazzo "ma ora pensandoci meglio...perché voglio mettermi i bastoni tra le ruote da solo...so che un giorno potrà diventare meglio di me...però c'è qualcosa in lui...che non riesco a spiegarmi...sembra essere solo un cucciolo ferito che ha bisogno di cure per crescere e crescere fino a quanro non diventa abbastanza grande per il suo potenziale e per realizzare i suoi attesissimi sogni" pensai mentre mi misi sul divano con il bigliettino con scritto il suo numero.

"Lo chiamo? Sarà libero? Vorrà venire?" Pensai mentre esitavo a prendere il telefono. Dopo un paio di minuti decisi di chiamarlo e velocemente stampai nella mia rubrica il suo numero e cliccare la cornetta, dopo un paio di secondi rispose.

"Pronto? Chi è?" Chiese Izuku

"Salve sono Hitoshi l'ho chiamata per dirle se oggi è libero volevo parlarle sempre se è libero" dissi in modo calmo e conciso.

"AH si...emh...s-si...no...non h-ho nessun...i-impegno" rispose balbettando.

"Bene le mando l'indirizzo e l'aspetto qua tra una ventina di minuti, a dopo." Dissi per poi chiudere la chiamata ed incominciare a pensare cosa potrei fare per aiutarlo a migliorare il modo di scrivere.

Izuku's Pov

Erano settimane che non sentivo il mio idolo...fui emozionato all'idea di andare a casa sua..."sarà sicuramente piena di libri da leggere..." pensai mentre mi avviai verso il mio armadio...non c'era quasi niente di buono...non volevo vestirmi ne troppo legante...e neanche troppo sportivo...così decisi di mettere una polo rossa seguita da dei pantaloni strappati blu e delle scarpe a abbinate alla polo...non sembrava un outfit esagerato ma...non ero molto convinto...misi il giubbotto e usci di casa. Chiamai un taxi e gli mostrai l'indirizzo che il signor Hitoshi mi ha mandato, dopo una decina di minuti arrivai davanti ad una villa enorme...non credetti ai miei occhi...era molto grande...e bella, suonai il citofono e mi aprì subito dopo. Entrai e vidi il suo grande giardino pieno di piccole statue eleganti,un area riposo con delle altalene attaccate agli alberi, un tavolino vicino all'altalena e qualche cuscino grande per terra colorato che circondano il tavolino. Dopo aver visto un po' il giardino vidi una chioma viola che si avvicinava a me. Era il signor Hitoshi...era vestito con un maglione a collo alto di un blu scuro...un pantalone color crema e delle ciabatte.

"Salve signor Hitoshi la prego di scusarmi del piccolo ritardo" chiesi abbassando la testa.

Mi guardò facendo un piccolo sorriso "stai tranquillo...ah posso darti del tu?" Mi chiese alzando la mia testa e sorridendo al mio viso tutto rosso ed imbarazzato.

"Certamente signor Hitoshi mi può dare del tu...è bella la sua casa" mormorai senza pensare mentre cercavo lentamente di allontanarmi per l'imbarazzo.

"Grazie...comunque puoi anche tu tranquillo...entriamo?" Chiese sorridendo ed entrammo a casa.

Notai come il gusto di quell'uomo era molto classico e con dei colori sempre neutri. Non ci sono molti quadri e la maggior parte sono solo suoi riconoscimenti o lauree. Nel suo salone c'è una parete piena di libri...molto alta...l'ammirai per poi rivoltare l'attenzione verso il pianoforte a corde che era messo vicino al camino ed una poltrona era nel lato opposto. Una tv era messa sopra al camino e un divano abbastanza grande, una scrivania messa in un angolo della stanza. Potrei scommettere che il pavimento avesse per un momento brillato da quanto fosse pulito, sembra una persona ordinata e tranquilla.

"Vedo che ti piace il mio salone eh?" Disse ridacchiando per poi sedersi sul divano facendomi spazio "prego siediti...ti devo parlare" aggiunse facendo un sorriso per rassicurarmi.

Mi sedetti accanto a lui mantenendo le distanze anche se non mi dispiaceva la sua presenza...mi trattò in modo carino e amichevole.

"Allora Izuku...ho visto come scrivi...e non è male...tu hai qualcosa che io non ho e voglio capirla..." disse il ragazzo dai capelli viola per poi avvicinarsi cervando di intravedere qualcosa nel mio sguardo imbarazzato.

"Emh..n...non...non...non....so..." balbettai mentre sentivo un ansia crescere in me facendomi agitare.

"Izuku sta calmo non c'è niente di male...tu hai una cosa naturale che io non ho...conosci l'amore..." mormorò abbassando lo sguardo un po' triste.

"I-io? N...non...ho mai...avuto...un ragazzo o una ragazza...ho...ho...avuto una fonte d'ispirazione ma...non mi sono mai fidanzato con nessuno" risposi guardandolo "lei non ha mai provato amore?" Aggiunsi per poi tapparmi la bocca chiedendo tante volte scusa.

"Tranquillo Izuku non mi ha dato fastidio la domanda...è vero non ho mai provato amore sentimentale e fisico per nessumo. So che è strano ma...è così l'autore di romanzi rosa più famoso di tutto il giappone non ha mai provato amore..." rispose per poi sorridere per tranquillizzarmi.

"Ah...ok...quindi?" Chiesi curioso

"Anche se tu hai molto talento...è grezzo...sono disposto ad renderlo lavorato e farti diventare il diamate dei romanzi rosa..." rispose facendo un sorriso "sempre se vuoi" aggiunge grattandosi la nuca.

Lo guarda sorridendo a trentadue denti "si grazie signor Hitoshi...grazie mille...quanto le devo per la specie di lezioni?" Chiesi felice.

"Niente...non voglio niente...voglio solo provare questa nuova cosa...siccome ho le ferie pure...posso essere disponibile quando vuoi" disse ricambiando il sorriso per poi alzarsi "iniziamo?" Aggiunge indicando quella scrivania di prima.

"Davvero? Si!" Esclamai alzandomi dal divano e dirigeemi con lui in quella scrivania.

Incominciammo prima a parlare del più e del meno...dei nostri pensieri verso i libri o verso il genere rosa. Fu così bello parlare con lui era un uomo colto e ti sapeva attirare...fui incantato da ogni suo pensiero o opinione come se ogni sua parola per me era legge e oro. La maggior parte dei nostri pensieri erano diversi ma era la cosa più bella perché entravamo su un dibattito dove ognuno stava sempre nel suo pensiero però rispettando il pensiero dell'altro. Incominciò a spiegarmi un po' di tecniche e delle metafore di come si possano sistemare nel mio racconto, fu come un sogno...il mio idolo da quel giorno diventò il mio mentore e anche un mio amico...il tempo passò in fretta e dovetti tornare a casa un po' malinconico. Arrivai a casa e vidi Kacchan ai fornelli come suo solito urlandomi contro di essere in ritardo e che la cena era pronta.

Dopo mangiato andai in camera e incominciai a correggere tutti gli errori e ,quelli che chiamammo io e il signor Hitoshi, "punti fermi". I punti fermi erano dei punti dove sembrava ripetitivo quel pensiero o la descrizione di un sentimento. Dopo aver corretto incominciai a leggere il mio romanzo con tutte le correzioni e sembrava...migliore...non solo per il lessico ma anche per la lettura...era più scorrevole e facile da interpretare. Il signor Hitoshi mi aiutò molto quel pomeriggio e ne fui tanto grato...da mangare delle foto a quest'ultimo  per far vedere i risultati fantastici di tutta quella bellissima spiegazione che mi fece. Mi misi al letto distrutto ma con pensiero fisso nella mente...

amore tra colori secondariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora