capitolo due: Shinso Hitoshi

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Shinso's POV

Mi svegliai prima anche se non avevo nessun appuntamento di primo mattino ma solo un intervista alle undici per poi finire verso ora di pranzo. Mi alzai e andai a fare una doccia rilassante, ne avevo bisogno l'ultimo periodo è stato veramente stressante ho dovuto dare alla mia casa editrice due consegne e ho finito il mio libro che è da una settimana Bestseller, infatti l'intervista si svolgerà nel centro di Tokyo. Io vivo un po' più lontano per evitare paparazzi o il rumore orribile e assordante delle macchine e dei loro clacson.

Mi chiamo Shinso Hitoshi e sono un famosissimo scrittore di romanzi rosa, il mio obbiettivo è cercare di dare alle parole e alle metafore il sentimento che si sta provando o almeno che il protagonista sta provando. Non ho mai amato nessuno e tutti quei sentimenti sono solo studi e consigli che mi sono stati dati. Il mio editore ,non che migliore amico, Shoto Todoroki, ha fissato un'intervista con una delle giornaliste più importanti di Tokyo, Uraraka Ochako. Non ho ne ansia e neanche panico...ma ho una strana sensazione che oggi succederà qualcosa di strano.

Comunque decisi d'indossare un semplice completo con una camicia bianca, una giacca blu con un pantalone blu e una gravatta anch'essa blu. Non mi piace mettermi in mostra quindi mi copro con un giubbotto molto lungo, degli occhiali da sole e una mascherina nera in caso dovessi passare tra la gente non verrei riconosciuto. Decisi alla fine di prendere anche un cappello per nascondere la mia chioma disordinata viola, odio mettermi i cappelli...mi danno fastidio ma mi da più fastidio la gente che mi assale.

Come stavo dicendo...non sono mai stato innamorato e non ho mai avuto bisogno di rapporti sessuali ne con il mio sesso e ne con il sesso opposto...forse mi sono toccato per tutti e due...non so come definirmi ed ho paura che me lo chiederanno oggi nell'intervista. Incominciai a ripassare del risposte per tutta la mia villa molto grande e il mio giardino, quel pensiero che mi passò in mente non ha fatto che peggiorare la situazione.

"Perché non ho mai provato amore per nessuno?" Mormorai mentre feci per un po' di tempo avanti ed indietro per tutta la stanza fin quando non viene fermato da una voce.

"Shinso!" esclamò un ragazzo dietro di lui appoggiando una mano nella sua spalla

Feci un piccolo salto dallo spavento per poi girarmi "Shoto! Mi hai spaventato. Perché non avverti quando vieni qua?" Dissi infastidito mentre calma i battiti.

"Ti ho avvertito...sei tu che non rispetti mai gli orari, ti ho scritto: 'domani arriverò verso le 10:30' e tu mi hai risposto:'ok!'. Questo significa che non mi dai nemmeno retta" mormorò un po' arrabbiato

"Scusa Shoto mi ero dimenticato del messaggio...andiamo?" Dissi facendo un piccolo sorriso

"Dopo di te" disse il manager spostandosi e facendo spazio a Shinso per passare.

Uscimmo di casa e corsi come una saetta in macchina perché sapevo fosse con i finestrini oscurati e nessuno poteva vedermi, partimmo verso lo studio ma prima di arrivare subimmo il classico traffico che c'è al centro di Tokyo ed arrivammo una quindicina di minuti in ritardo.

Entrammo di fretta e furia salutando e scusandoci del nostro ritardo. Iniziammo quasi subito l'intervista, non erano domande troppo intime e difficili da rispondere però una domanda attirò tutta la mia attenzione.

"Bene signor Hitoshi, siamo alle ultime domande, lei ha una fonte d'ispirazione?" Disse la giornalista sempre con un sorriso che a me pareva finto e sforzato.

Mi bloccai per elaborare...più che una risposta...una scappatoia la chiamerei.

"Purtroppo...non ho una fonte d'ispirazione infatti rende sempre più difficile il mio lavoro e quando vedo questi risultati...riesco a darmi pace per un po' e mi fanno venire una grande voglia di iniziare una nuova
storia che appassiona me e il lettore." Dissi alla giornalista facendo un sorriso.

Finì l'intervista e andai a pranzo con alcuni colleghi e il capo della casa editoriale, Toshinori Yagi, un uomo sulla cinquantina mal ridotto con dei biondi capelli disordinati e due ciuffi che gli scendevano ai lati del viso.

"Signor Hitoshi" dice il capo per poi aggiungere "mi congratulo ancora con te da parte dell'azienda del tuo nuovo traguardo. Sei il fiore all'occhiello della casa editrice."

"Oh signore mi lusinga so di essere praticamente un genio e super tutte quelle teste di cazzo dei miei colleghi qui presenti portando la vostra anzienda Editrice al top di Tokyo ogni anno" pensai facendo un piccolo sorriso soddisfatto "Beh...ho semplicemente fatto il mio lavoro rispettando la mia etica e il mio stile" dissi con tono umile con un timido sorriso portando una mano dietro la nuca per l'imbarazzo.

"Hai un talento innato e in quest'anno lo hai sviluppato questo tuo talento ed in questo periodo stai dando i tuoi frutti" disse deciso facendo un sorriso soddisfatto ed orgoglioso.

"Hai una vaga idea sul prossimo libro?" Aggiunge un collega che ascoltava la discusione.

"Sinceramente ora vorrei prendermi una pausa dalla scrittura e finire le ultime consegne che avevo da fare...di fatti avevo chiesto un po' di ferie per il mese di dicembre" dissi guardando prima il collega e poi il mio editore.

"Giusto devo far segnalazione all'azienda" aggiunse Shoto mettendosi una mano in fronte.

"Ah ma non c'è bisogno sono qua e me lo avete detto farò io la segnalazione" fa tranquillizzare Shoto con un sorriso amichevole.

"La ringrazio signor Yagi...ora se mi scusate devo andare ho un appuntamento con un amico la sera e devo passare a rinnovare la mia carta d'identità." Dissi alzandomi dal tavolo salutando tutti ed uscire dal ristorante.

Mi misi in un vicoletto isolato e incominciai a cambiarmi mettendo dei vestiti più comodi, il cappotto, gli occhiali, una mascherina e un cappello. "Meno male ho portato questa roba nel mio zaino così posso passare in osservato" pensai mentre m'incamminavo a farmi rinnovare la carta d'identità.

Arrivato là ci misi ben quattro ore e ne usci stanco. Incominciai ad avere un po' di fame e decisi di andare in un bar "Hero Accademy" sembra interessante...ho una segreta passione per gli eroi...Marvel, Dc...ecc. Entrai è vidi un carinissimo ragazzino che puliva i tavoli...dalla sua divisa sembrava esile e aveva una disordinatissima chioma verde smeraldo, mi sedetti in un tavolo e poco dopo vidi il ragazzo arrivare.

"Salve signore vuole ordinare qualcosa?" Disse con tono allegro il ragazzino esile dalla chioma verde

"Un cappuccino e un croissant grazie." Risposi con tono basso e freddo come mio solito fare alle persone estranee anche se...mi dispiace sembrare così apatico soprattutto con la gente che mi tratta in modo gentile.

"Va bene arrivano subito!" Rispose sempre con lo stesso tono di prima per poi arrivare dopo un po' di tempo con il mio ordine. Purtroppo era un po' maldestro e impacciato inciampò su una borsetta che era a terra forse dimenticata e mi cadde tutto il cappuccino nel cappotto. Si scusò subito cercando di sistermare il danno che aveva creato...per un attimo lo lasciai fare per poi fermarlo e cercarlo di tranquillizzare.

"Non si preoccupi stia tranquillo" dissi cercando di calmarlo ma non volle sentirne proprio e mi chiese di aspettarlo per poi andare in smacchiatoria a pagare il danno. Dopo la chiusura andammo in smacchiatoria anche se non avevo bisogno di soldi ma lui non lo poteva sapere che ero uno scrittore bestseller. Arrivati in smacchiatoria pagò la signora e mi accompagnò fuori, una volta fuori si chinò davanti a me.

"Mi scusi tantissimo signore...sono Izuku Midoriya comunque lei?" disse alzandosi guardandomi.

"Oh...si è fatto dardi devo andare!" Dissi per poi correre via e dopo una mezz'oretta tornai a casa e solo là mi accorsi che non avevo con me il mio porta foglio ricordandomi che fino alla fine dell'incontro con quel ragazzo io lo avevo con me, così capì che nello scatto per scappare l'avevo perso e arrivai alla conclusione che quel tipo, Izuku Midoriya, avesse preso il mio portafoglio con tutti i miei documenti e la mia carta di credito.

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