Il primo giorno di lezioni

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Sono due giorni che dormo senza fare incubi e questa cosa non accadeva da anni.
La sveglia non era ancora suonata, però io aprii ugualmente gli occhi ed osservai il ragazzo che ieri si era addormentato con me.
Sangio mi stringeva forte, quasi come se non si volesse staccare da me neppure mentre si trovava nel mondo dei sogni.
Controllai l'ora e purtroppo per me erano le 6:00, avrei potuto dormire ancora per mezz'oretta, però preferivo alzarmi sia per non svegliare il cantante, sia perché quei minuti in più mi avrebbero permesso di truccarmi e fare colazione con calma.
Cercai di staccarmi da Sangio, ma lui non voleva proprio mollare la presa che aveva su di me, quindi mi ingegnai un attimo e misi il mio cuscino tra le sue braccia, in questo modo lui avrebbe continuato a stringere qualcosa.
Era davvero adorabile mentre dormiva.
Dopo quest'operazione mi incamminai verso il bagno cercando di non fare rumore, una cosa davvero tanto difficile per una come me, ma stranamente ci riuscì.
Mi diedi una rinfrescata, poi mi truccai, mi vestì e infine decisi di scrivere un biglietto a Sangio in modo da salutarlo.

"Spero di non averti svegliato, io sono andata a lezione, buona fortuna per oggi❤️"

Gli lasciai il foglietto sopra il suo cappello, in modo che una volta alzato lo notasse sicuramente.
Andai in cucina e ad aspettarmi c'erano Rosa e Martina.
Non so perché, ma sentivo di provare paura, la stessa paura che avvertivo quando alle medie mi trovavo da sola nello spogliatoio insieme alle mie compagne.
Perciò guardai per terra sia per non inciampare su nulla sia per non guardare.
Una volta arrivata scelsi di non mangiare i cereali: avevo paura di quello che sarebbe potuto accadere (non per causa mia, visto che sapevo/sentivo di non essere io la responsabile circa la caduta di ieri) se mi fossi arrampicata per recuperarli.
Optai perciò per uno yogurt, con una barretta e un frutto.
Nonostante tutto decisi ugualmente di salutarle, questo perché credo che la gentilezza sia la risposta a quei comportamenti negativi delle persone.
Stavo mangiando tranquillamente quando dal nulla Martina se n'è uscita con un commento che mi ha lasciata paralizzata:

"Se sei un disastro quando cammini, come fai quando balli? L'esibizione dell'altro ieri è stato un colpo di fortuna?"

Alle prime parole che aveva detto, stavo anche per ridere, perché effettivamente ho un problema quando cammino...Però la mia risata fu spezzata ancor prima di nascere, poichè il resto della frase mi aveva completamente distrutta.
Non risposi, non sapevo cosa dire, però fortunatamente dopo pochi minuti arrivarono Riccardo e Sam.
All'inizio con loro non ero la solita me, perché il commento di Martina continuava a pesarmi, ma poi dopo poco riuscii a riprendermi e anzi mi tornó il buon umore.
In ogni caso non volevo lasciarmi condizionare da quella cosa.
Io conosco i miei difetti e so benissimo che sono numerosissimi, so anche di non essere così forte nella danza, però in quel caso non cado praticamente mai e se lo faccio mi rialzo immediatamente in modo da non far notare a nessuno quell'errore.
Mancava poco all'inizio della lezione, così ci dirigemmo tutti verso la sala prove, dove ad attenderci vi era sia la professoressa Celentano che il maestro Montesso.
La presenza della Professoressa era un'eccezione, era semplicemente curiosa di vedere il nostro livello di classico.
Nell'accademia che avevo frequentato per 15 anni della mia vita, avevo svolto per cinque anni lezioni di classico, quindi non ero troppo preoccupata, sapevo comunque che le mie fossero solo le basi di questo stile, ma comunque le avevo e da lì avrei fatto derivare il resto.
Stranamente la lezione mi piacque assai, e ricevetti anche dei complimenti da parte della Professoressa, accompagnati però da tanti altri richiami.
Riccardo se la stava cavando bene e così anche Sam, era da ammirare visto che quella per lui era la prima lezione di classico della sua vita.
Nonostante le cattiverie e gli sguardi che Martina e Rosa mi avevano riservato da quando era entrata nella scuola, mi dispiaceva per le continue grida che stavano ricevendo da parte della Celentano.

La lezione era appena finita, avevamo 30 minuti di pausa prima di avere palestra.
Usai quel tempo essenzialmente per parlare con Sam e Riccardo, il quale era stato così gentile da offrirmi l'acqua, che io mi ero dimenticata a casa.
Palestra comunque sarebbe stata svolta sotto la supervisione di Sebastian: il ballerino professionista che la mia amica mi aveva pregato di salutare da parte sua e di cui io in passato mi ero presa una cotta.
Le avevo fatto una promessa, che volevo rispettare, così approfittando di un esercizio che non riuscivo a fare, gli chiesi un aiuto e poi gli dissi quello che la mia amica mi aveva detto.

Un sogno divenuto realtà // sangiuliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora