15. Missing Baby.

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WAIT A MOMENT!

Questa storia è di una ragazza di efp , mi ha dato il permesso di pubblicarla qua, questo è il link del suo profilo http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=148977

Detto questo vi lascio al capitolo

ZAYN'S POV.

L'odore di antisettico mi riempie le narici, facendomi storcere il naso. Mi fanno male parecchie parti del corpo. Credo di avere qualche costola incrinata, e il polso rotto. Per il resto credo sia tutto più o meno al suo posto. La luce artificiale mi fa bruciare gli occhi. Significa che è già sera. Ma che è successo? Apro gli occhi e trovo Liam e Liz che dormono abbracciati poco più in là. Quella scena mi fa pensare a Charlie. Dov'è? Come sta? Devo chiamare qualcuno. Mi alzo dal letto ed esco dalla stanza. Dove trovo Louis, che è al telefono. Si gira e chiude le chiamata. "Zayn! Come stai?" dice venendomi incontro. "Dov'è Charlie?" chiedo subito. "Ti ci porto." dice lui. Mi accorgo adesso della mia tenuta. Ho i vestiti dell'ospedale, e sono a piedi scalzi, ma non mi importa. Devo vedere Charlie. Arriviamo davanti alla sua stanza, ma due grandi bodyguard ci sbarrano la strada. Ma dicono che posso vederla dalla finestra, che è leggermente aperta. Il suo corpo esile è disteso sul letto bianco. I suoi capelli color miele sono raccolti in una treccia di lato, ma il suo piccolo viso è contaminato dal una grossa contusione che lo attraversa per tutta la fronte, e prende anche parte della palpebra. Sembra più piccola del normale in quel letto, troppo grande per lei. La testa ricciuta di Harry è accanto a lei, poggiata vicino alle sue gambe, e dorme. Forse è questo il loro destino, devono stare insieme, e io non sono altro che un piccolo ostacolo nella vera coppia. Forse dovrei farmi da parte.
I miei pensieri sono interrotti dal dottore che esce dalla stanza.
"Dottore! Dottore!" lo chiamo. Lui si gira e mi guarda. "Come sta Charlie?" chiedo. Lui mi guarda strano. "Ehm.. Come sta la principessa Charlotte?" chiedo di nuovo. Il suo sguardo è cupo, non promette niente di buono. "L'incidente è stato molto forte, e ha subito un trauma celebrale. Potrebbe aver perso la memoria. Per ora è in coma farmacologico. E quando si sveglierà probabilmente ricorderà poche cose. Sarà fortunata se riconoscerà i familiari." dice, la sua faccia è funerea. Non si ricorderà di me, di noi, del bambino. Il bambino! "Come sta il bambino?" chiedo di nuovo. Ho le lacrime che pungono per uscire fuori dagli occhi. "Lei era il padre?" chiede. Era. Non suona bene. Annuisco. "Mi dispiace ma ... il bambino non ce l'ha fatta." detto questo sparisce. Sento le gambe cedere. Ha perso il bambino. Ha perso la memoria. Non avremo più nessun legame, e non mi ricorderà. Non c'è più speranza per noi. Niente più me e lei. Niente più Zarlie, come ci chiamava lei. Mai più. Piango, piango forte e mi siedo su una di quelle sedie di plastica scomode che ci sono negli ospedali. E piango fino a non aver più lacrime.

CHARLIE'S POV. (1 month later)

Sento i suoni ovattati. Sento una voce che conosco bene, ma non so a chi appartiene. Adesso la sento più chiara, e credo che stia parlando con qualcuno al telefono. Riesco a sentire anche un vociare leggero fuori, ma non riesco ad afferare le parole. Non sento bene gli arti, e ho un dolore penetrante alla testa. Cerco di muovere piano la mano, ma mi fa malissimo. All'improvviso la voce vicina smette di parlare. "Charlie sei sveglia?" chiede. Voglio parlare, ma non riesco ad aprire la bocca. "Per un attimo ho creduto ti fossi svegliata sai? Forse passo troppe ore sveglio. Forse dovrei andarmene, è ormai un mese che sei qui, e non ci sono poche speranze che ti sveglierai. E anche quando non ti ricorderai di me." dice. Riesco a capire a stento le parole. Un mese che sono qui? Ma che è successo? Dove sono? L'odore di disinfettante che mi circonda mi fa capire che sono in un ospedale. "Non ti ricorderai più di quello che abbiamo avuto, anche se poco. Non ti ricorderai più del bacio al parco, ma io non lo dimenticherò mai. Le tue labbra morbide sulle mie. Eri così scioccata sul momento. Ogni volta che baciavi Zayn mi sentivo sprofondare. Perché sai, sono innamorato di te. Lo sono da quando ti ho visto scendere dalle scale del castello. Ma all'epoca non riuscivo a capirlo. Tu pendevi dalle mie labbra, e io ti ho trattata male, e ti ho fatta scappare tra le braccia di Zayn. Quanto mi sono pentito di quel gesto. E adesso ti sto perdendo, ti stiamo perdendo tutti." dice. Sento la sedia muoversi accanto a me, e poi una mano calda posarsi sulla mia. Cerco di muovere di nuovo la mano per stringerla alla sua, ma sembra avvolta dal ghiaccio e non si muove di un millimetro. "Sei qui da un mese, e i dottori non sanno ancora per quanto ci resterai. Né se ti sveglierai. Quindi tu non sentirai mai niente di tutto questo. Però volevo dirtelo lo stesso. Ti amo Charlie." dice, ha la voce rotta, e sembra sul punto di piangere. Riesco finalmente a muovere la mano, anche se mi fa male, e stringo debolmente la sua. "Charlie? Dio mio Charlie dimmi che sei sveglia." dice supplichevole. Cerco di aprire la bocca, mi brucia la gola e non riesco a parlare, ma riesco a biascicare quel nome. "H-Harry." dico, la mia voce è flebile e rauca. "Sei sveglia, sei sveglia davvero." dice con la voce umida. Sta piangendo. Vorrei un po' d'acqua. Ma non riesco più a parlare, né ad aprire gli occhi. "Vuoi dell'acqua?" mi chiede. "Ti do un po' d'acqua." dice, poi lo sento versare piano dell'acqua in un bicchiere, che mi porta piano alle labbra. Il liquido fresco mi scende piano per la gola, e finalmente riesco a parlare. Con uno sforzo immane alzo piano le palpebre, che mi bruciano. Vedo la figura di Harry, un po' appannata, ma riesco a distinguere i suoi ricci, che sembra non pettinarsi da giorni, ha un accenno di barbetta sul mento,dove non c'era mai stata e ha gli occhi rossi, come uno che non dorme da giorni. Sembra così diverso. "Harry, vieni qui e abbracciami. Sento freddo." dico piano. Lui mi guarda come se non avesse capito, poi sorride e mi viene incontro. Si toglie le scarpe e alza le coperte. "Fai piano, mi fa male ovunque." dico, sempre piano. Lui si muove più cauto, e si distende accanto a me. Poggio la testa sul suo petto, e respiro piano, perché mi fanno male le costole. "Sono stanca. Posso dormire?" chiedo. "Certo che puoi dormire. Però promettimi di risvegliarti." mi risponde. Prima di addormentarmi di nuovo riesco a biasciare alcune parole. "Ho sentito quello che hai detto prima. E.." non riesco a finire la frase, perché sono calata in un sonno profondo.
Mi sveglio un paio di ore dopo, e Harry dorme ancora accanto a me. Il dolore è molto attenuato. Non ho niente collegato alle braccia come prima, così posso alzarmi. Le mie gambe mi reggono a stento, però riesco ad alzarmi. Non sveglio Harry, perché probabilmente non dorme da giorni conoscendolo. Così mi muovo piano verso la porta e la apro. Seduti lì ci sono Niall e Louis. Le mie gambe non riescono più a reggermi, così cado per terra. I ragazzi mi guardano sbalorditi, e io inizio a ridere, e anche se mi fanno male le costole non riesco a smettere. "Charlie!" esclama Louis. "Che ci fai qui? Non puoi alzarti. Dovresti essere a letto e ..." continua Niall. E se non lo fermo non smetterà più di parlare. "Uhm.. Il mio letto è occupato." Me ne esco con questa frase. "E poi a quanto pare sono lì da un mese, e non voglio più stare coricata." dico accennando un sorriso. Loro mi guardano stupefatti. "Qualcuno mi aiuta ad alzarmi? Io non ci riesco." dico con tono allegro. I ragazzi sembrano accorgersi adesso che sono per terra. Così Niall viene e mi prende in braccio. Io allaccio le braccia al suo collo e metto la testa sulla sua scapola, come ho fatto tempo prima. "Non fate alzare Harry. E' stanco." dico, con gli occhi chiusi. "C'è una poltrona accanto al letto. Mettimi lì ok?" dico guardando Niall, in quegli occhi incredibilmente azzurri. Credo che se non fosse il mio migliore amico mi innamorerei di lui, ma mangia troppo, e sono troppo sfaticata per cucinare sempre. Niall acconsente e mi poggia sulla poltrona, che ha il profumo inconfondibile di Harry. Menta.
Louis sta chiamando qualcuno ma non riesco a capire chi. Niall mi guarda incuriosito. All'improvviso mi viene un dubbio. "Perché sono qui?" chiedo. Tento di ricordare, ma ogni volta che ci provo ho una fitta lancinante alla testa. "Hai avuto un incidente." dice. Adesso capisco perché ho tutti questi dolori. "Quanto ricordi?" mi chiede Louis, alle mie spalle. Mi sforzo di ricordare, ma l'unica scena che mi viene in mente è la litigata con Zayn. "L'ultima cosa che ricordo è la notte in cui ho litigato con Zayn e che Niall mi ha portato a casa. Poi so che è passato del tempo, ma non riesco a ricordare altro." dico a Louis, e il suo sguardo sempre allegro si rabbuia. "Ragazzi, dormo ancora un po' ok? Sono stanchissima." dico, e chiudo gli occhi, abbandonandomi su quella poltrona che profuma di Harry.

HARRY'S POV.

Apro gli occhi, e non sento più il corpo di Charlie contro il mio. Apro gli occhi impaurito, e la trovo che dorme sulla mia poltrona. I ragazzi hanno tutti le sedie lì. Ci sono tutti, e c'è anche Liz.
"Ben sveglio anche tu." dice Liam sorridendomi. "Perché non mi avete svegliato e avete messo lei nel letto?" chiedo. "Ce lo ha chiesto lei di non svegliarti. Diceva che probabilmente eri stanco." mi risponde Niall. Mi alzo e la prendo in braccio, poi la metto sul letto e la copro con le coperte bianche. Lei le stringe a se, e continua a dormire pacificamente. Dorme su un lato adesso, e non a pancia sopra come faceva quando era in coma. "Che è successo?" dico sedendomi con gli altri, nel tavolinetto della stanza. "Si è svegliata e ha parlato con noi. A quanto pare ricorda solo fino al litigio con Zayn, quindi non sa niente né del bambino, né dello stupro. Stavamo chiedendo a Zayn cosa fare." parla sempre Niall. "Quindi?" chiede Liz. Zayn sposta lo sguardo da Charlie a noi, e parla piano, ma è come se qualcuno parlasse al posto suo. "Non ditele niente. La farei solo soffrire. Quando è venuta ad abitare da me sembrava assente, e forse lo era davvero. Non voglio farla soffrire ancora di più dicendole che ha perso una cosa per cui lottava tanto." Guardo Zayn dispiaciuto. Ci tiene davvero a lei, ma sembra come essersi rassegnato. "E cosa le diremo dell'incidente?" stavolta parla Louis. "Date la versione che danno i giornali. Che è stata investita mentre attraversava la strada. E che il colpevole non è stato preso, cosa vera comunque." dice di nuovo Zayn. "Di che parlate?" la voce cristallina di Charlie mi risuona nelle orecchie, e mi giro verso di lei. "Charlie!" esulta Liz. Dopotutto è la prima volta che la vede sveglia. "Liz!" esulta l'altra. La rossa si alza dalla sedia e le corre incontro, e le due amiche si abbracciano. Credo che Liz stia piangendo. "Liz, fai piano. Mi stai facendo male." dice piano Charlie. L'altra spaventata molla la presa. "Scusa. Scusa." dice Liz. "Non fa niente. Solo la prossima volta vacci piano. Dato che a quanto pare mi sono risvegliata da un coma." dice sorridendo. Sorrido a mia volta, è tornata la stessa Charlie di sempre. "Posso almeno sapere che mi è successo?" chiede curiosa come sempre. Le raccontiamo quello che abbiamo deciso, e con un mio grande sforzo aggiungo che nel periodo che non riesce a ricordare ha fatto pace con Zayn, perché nonostante tutto non ce la faccio a vedere il mio migliore amico in questa situazione. Quando si accorge di quello che ho detto sorride, e mi rivolge uno sguardo pieno di gratitudine. "Quel bastardo! Lo farò mettere nelle celle di corte!" sbraita Charlie arrabbiata. "Charlie, non ci sono delle celle a corte. Non sei nell'800." le ricorda Liz sorridendo. "Le farò costruire apposta. E poi lo porterò nella sala delle torture. Non si può scappare. Dopo aver investito me poi!" dice agitando il pugno. "Non c'è neanche la stanza delle torture." dice di nuovo Liz, ridendo. "Ma questo castello è sprovvisto di tutto. Basta, non voglio più far niente. Mi è passato il piacere!" dice, e io sorrido, è tornata la Charlie di sempre. Qualcuno apre la porta, e ci troviamo davanti una piccola figura, e ci accorgiamo che è la regina. Ci inchiniamo tutti, e poi usciamo in ordine, senza bisogno che ci venga detto niente. Quando è tutto chiuso e le guardie di nuovo al loro posto Zayn si avvicina a me. "Perché lo hai fatto?" mi chiede, confuso. "Perché dopotutto sei ancora il mio migliore amico giusto?" dico, accennando un sorriso. "Io ... Si." dice sorridendomi a sua volta. "Allora pace fatta?" chiedo. "Pace fatta." dice e mi sorride. Lo abbraccio, e ci stringiamo forte. Gli voglio bene, e senza di lui la casa degli One Direction non è più la casa degli One Direction.

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