11. Incoronazione

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Sono nascosta tra i cespugli da almeno due ore. Ci sono un sacco di insetti! In questo momento non vorrei essere avvolta dalle piante, ma semplicemente dalle sue braccia.

Sobbalzo quando sento un forte rumore. Mi volto e mi blocco. Il respiro affannato si impossessa di me, l'ansia pervade il mio corpo, non ho più scampo! Un pelo grigiastro, degli occhi gialli lucenti, il muso allungato ed una coda folta: un lupo. Sto ferma, tremando. Allungo un braccio per calmare il ringhio del lupo. Nulla da fare.

"T-tranquillo, non succede n-nulla." dico con calma, continuando a tendere il braccio e a fare piccoli e lenti passi indietro. Lui avanza verso di me, ho una paura matta.

Volo in aria quando qualcuno mi prende i fianchi. Finalmente mi viene a salvare il mio Dylan! Mi volto e rimango allibita.

"P-padre?" speravo fosse lui, e invece.

"Ti porto subito a casa. Tra tre giorni avrai l'incoronazione." sussurra.

"Cosa?" esclamo. Non sono pronta! E non ne ho voglia!

Mi porta fino a casa in silenzio, per una cosa posso ringraziarlo! Mi ha salvata dal lupo!

"Vai a dormire!" sbraita puntandomi un dito. Corro su per le scale e mi chiudo in camera. Chissà come sarà essere una principessa vera e propria? Sarà bellissimo! Ma poi mi ricordo della libertà, di sir William e di Dylan. Preferirei morire! Ormai l'unica cosa che faccio è piangere, piangere e ancora piangere. Non sopporto più questa situazione.

3 giorni dopo

"Oggi diventerai principessa!" esclama Juliette, lei mi fa sorridere. Non ho più rivisto Dylan da quel giorno. Mi manca.

"Ye!" esclamo sarcastica. Mi accarezza il braccio abbassando lo sguardo.

"Lo so che non è la cosa più bella per te, ma è il tuo destino." afferma.

"Già." termino. Coccolo Kira e mi alzo, scendo le scale già vestita e pettinata per il momento: un abito con una gonna maestosa e dei fiorellini bianchi che donano su tutto il tessuto rosa, i capelli raggruppati in uno chignon con un cerchietto abbinato ai fiorellini bianchi. Un rossetto rosa colora le mie labbra.

Scendo le scale ed inizio a sentire i brividi.

"Vieni, figlia." dice mio padre porgendomi il braccio, lo afferro e mi siedo sulla carrozza che mi attende fuori dalla villa reale. Quest'ultima è abbinata ai colori che indosso. Vorrei che in questo momento ci fosse Dylan, vorrei che mi guardasse con i suo grandi occhi color nocciola, vorrei che mi stringesse fra le sue braccia ricordandomi che mi vuole bene e che con lui sono al sicuro.

Arriviamo di fronte alla sala da ballo, sempre appartenente a mio padre. Si trova in centro Londra ed è accessibile a tutti durante le festività o le serate organizzate.

I miei "cavalieri", se così posso chiamarli, mi aprono le porte e mi lasciano passare inchinandosi. Sorrido a ognuno di loro, e mentre faccio ciò incontro lo sguardo di uno: è molto alto, con un fisico possente, ha degli occhi color ghiaccio e i capelli neri come il petrolio, quando sorride gli escono delle fossette ed ha la mascella abbastanza delineata. Mh, carino.

"Salve, principessa." mi saluta fiero di sé. Faccio un cenno con il viso e lui sembra arrossire, forse non pensava che una del mio alto rango potesse considerarlo, ma non sa che io sono tutt'altro.

Cammino lentamente e graziosamente, facendo piccoli passi per non inciampare con il tacco, sul tappeto color rosa. Si vede che mio padre ha informato a tutti delle mie cose preferite. Seduti in modo composto ci sono i miei parenti, alzo gli occhi al cielo alla loro vista, non li sopporto! A destra ci sono i miei nonni, poi, venendo verso sinistra, zia Catherine e zio Orson, le mie cuginette (rompiscatole) e altri che non conosco nemmeno! Con un cenno della mano li saluto e poi, camminando ancora un po', raggiungo il trono. Wow. Non ci posso credere che io mi siederò qui! Lo ammetto, anche se non amo questa vita, ma l'idea di essere principessa mi acclama molto.

Prendo un grosso respiro e mi siedo. Mi sento importante. L'uomo di prima si trova infondo alla stanza, per assicurare la mia protezione in caso di avversità.

Mio padre mi ha costretta a preparare un discorso, cosa che non voglio dire perché sono troppo in imbarazzo, sospiro e prendo il foglio.

"Salve a tutti, io sono Lady Meredith Edward, credo mi conosciate già. Mio padre, il re, mi ha dato l'onore di sedermi qui quest'oggi per far si che la sua amata figlia diventi importante per la società. Sono molto gioiosa per questo grande evento. Finalmente potrò prendermi cura di voi, del popolo concedendovi la mia grazia. Spero che voi mi apprezziate come principessa, come apprezzate mio padre come re. Oltre a questo voglio annunciarvi che presto ci sarà anche un principe al mio fianco: sir William Troys! Dovrete portargli rispetto come farete con me. Detto questo, vi ringrazio del vostro supporto." termino. Il mio futuro marito cammina verso il trono e, quando lo raggiunge, si inchina baciandomi la mano. Quando torna al posto, io di nascosto me la sfrego fortemente sul vestito.

Non vedo Dylan, forse questo posto è accessibile solo ai nobili. Il prete prende in mano, con tanta cura, la corona e dolcemente me la posa sul capo. E' fatta d'oro puro, con tanti ritocchi di qualsiasi colore, ammetto che è abbastanza pesante.

"Chi vuole concedere il primo ballo alla principessa?" chiede mio padre. Si fa avanti quel ragazzo di prima, mi porge la mano e io accetto. E' molto carino e sembra dolce, ma nessuno può prendere il posto di Dylan.

"Piacere, Carter Gregor." annuncia. Posa le mani sui miei fianchi. Iniziamo a dondolare a tempo della musica, è molto bravo.

"Credo tu sappia già chi sono." faccio un risolino isterico dall'imbarazzo.

"Ma certo! Voi siete una dea in persona." quel complimento mi scombussola un po', nessuno me lo aveva mai detto prima.

"Grazie." sorrido mentre abbasso lo sguardo.

"Ditemi, principessa, voi volete veramente sposare il signor Troys?" chiede un po' sarcastico.

"Ma certo, lo so, alle apparenze può sembrare un uomo un po' rozzo e strano, ma in privato è un uomo di classe che mi tratta molto bene." concludo poco convinta, che cavolate.

"Capisco."

"Tu, invece, hai qualche pretendente?" chiedo.

"No, nessuna." sembra un po' triste. Lo consolo regalandogli un semplice bacio sulla guancia e lui sembra arrossire.

"Siete molto dolce nei miei confronti. Volete seguirmi? Vi mostro una cosa." annuisco ed usciamo dalla sala di ballo. Mi stringe la mano, ammetto che mi sento a disagio.

My only sunrise || Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora