C1. Never be the same - Take a sip extra

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Questa one-shot non è scritta a scopo di lucro.

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Just like nicotine, heroin, morphine

Suddenly, I'm a fiend and you're all I need

All I need, yeah, you're all I need

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Sedici anni prima rispetto il tempo degli eventi narrati


- Un profano stato di nirvana – sentenziò Camila, mentre i fumi dello zucchero saturavano l'aria.

Non v'era giorno che apprezzasse più del venerdì; ora lo sapeva con certezza. Coricò la tempia sulla spalla della compagna; lentamente, abbandonò al suolo le gambe che in precedenza aveva rannicchiato al petto.

- Puoi dirlo forte, nena – assentì Dolores, giochicchiando distrattamente con l'accendino.

Dopo essersi barricate nella stanza, avevano occluso la toppa e la fessura inferiore della porta con alcuni strofinacci, per precauzione. Gli schiamazzi degli altri orfani trapassavano senza difficoltà il vetro doppio della finestra che dava sul giardino. Dovettero attendere solo qualche minuto, prima che un velo di euforia piovesse loro in capo.

Camila prese la compagna per il mento e ne catturò le labbra. Grazie a lei aveva scoperto la passione, la follia e la vita. La trascinò sul pavimento, sopra di sé. Bramava ardentemente la trasgressione e così - Svaligiamo una banca - propose, in virtù di una mente assai disinibita.

- Mi amor, una banca è troppo con solo qualche ora di superpoteri -.

- Allora un negozio di caramelle -. Dolores sorrise contro il suo collo. - Per favore, Lola. Non dirmi di no -.

- Io non ti dirò mai di no -.

***

Raúl, un ragazzo del giro, venne a prelevarle qualche minuto dopo. Dolores firmò un permesso in segreteria, promettendo scherzosamente di riportare Camila entro un paio d'ore, sana e salva. Se Ms. Reyez, che era bene a conoscenza del suo percorso riabilitativo in comunità, l'avesse per caso vista, di certo glielo avrebbe impedito.

Il van, mezzo prediletto per le consegne, raggiunse in fretta le ricche proprietà di North Miami Beach. Bastava entrare in una di esse, arraffare qualcosa di prezioso e fuggire senza voltarsi indietro. Un piano perfetto, no?

La sera cominciava a calare; la luna invece sorgeva, pallida e lattiginosa come il viso di una divinità greca. Lei smaschera sempre ogni ombra, per quanto questa possa camuffarsi con il buio.

Con una sola occhiata penetrante, Raúl intimò loro cautela. Parcheggiò dove potesse agevolmente caricarle, una volta guadagnata la refurtiva, e sbloccò la porta scorrevole del furgone.

- Tieniti pronto – lo avvisò Dolores, mentre scendeva. Quando prese la mano di Camila nella propria, un lungo fremito la scosse da capo a piedi. Sentiva di doverle dire alcune cose, prima di procedere e rischiare il carcere. – Nena – soffiò, quando furono lontane dall'udito fine di Raúl.

La cubana coricò la testa contro la sua, mentre sostavano, inermi, innanzi alle siepi della villa.

- Non mi dire niente – intimò. – Io so come fai tu. Quando te la fai sotto mi dici sdolcinatezze che non voglio sentire -. Sospirò. – Sei hai paura possiamo tornarcene in orfanotrofio. Corrompo la Reyez per farti stare da me -.

The Moon told meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora