Questa one-shot non è scritta a scopo di lucro.
***
Plus one, guest list
But you don't even know what her name is
Secret, endless
I know that you feel me
***
Los Angeles, California
Samuel, il suo manager, diveniva sempre molto entusiasta in prossimità di una serata esclusiva, e ogni volta si sbizzarriva nel trovare le motivazioni più fantasiose per persuadérla a presenziare insieme a lui. Difatti, da quando un cantautore emergente di cui a stento ricordava nome e connotati le aveva vomitato su un preziosissimo paio di Louboutin, si era categoricamente rifiutata di parteciparvi ancora.
Non c'è un'anima sana di fegato in quei postacci: che vengo a fare? lamentava, indicando con cenni eloquenti il quadernetto dove raccoglieva le proprie idee musicali.
Anche quella sera non esulava dalla quotidianità.
- Dai, Mila: solo una capatina. Magari trovi qualcuno di interessante con cui lavorare a una collaborazione -.
- Ho detto di no. Se insisti ancora ti licenzio -. Camila puntellò le mani sui fianchi, lo sguardo minaccioso. – Vacci tu e fatti riportare tutto intero -.
- Mila -.
- Sam -.
- Se vieni alla festa di stasera, non mi azzarderò a invitarti alle prossime -.
***
And this is how it starts, come direbbe una canzone molto apprezzata.
Camila era scesa dal taxi saldamente ancorata all'omero di Samuel e aveva affrontato un molesto vespaio di paparazzi e flash accecanti ben fasciata dalle trame scarlatte di un favoloso abito a sirena. Ora avanzava cautamente tra gli ospiti, guidata con disinvoltura dal proprio manager, il quale, di tanto in tanto, le suggeriva nomi su cui, a suo parere, valeva investire energie per una collaborazione.
- Sam, per favore: fai il tuo lavoro che io faccio il mio – gli ripeteva, ben consapevole del proprio carattere esigente, in termini musicali.
Purtroppo, le sue rimanevano parole al vento, giacché quello non l'ascoltava già più, anzi; l'aveva piantata in asso nel bel mezzo del nulla e si era precipitato in direzione di una splendida mescolanza di viola e di nero, dalla ampia gonna che scendeva sino a coprire le scarpe e un paio di braccia nivee e tornite che invece emergevano, libere da ogni costrizione.
- Mila, lascia che ti presenti... -.
- Lauren Jauregui -.
- Oh, vi conoscete già? -.
Al palpabile stupore di Samuel, se Lauren sogghignava, Camila sorrideva nervosamente, e tra sé e sé imprecava.
- Sì, insomma: avevamo dei corsi in comune, al liceo... -. E avevo una cotta gigantesca per lei, che è disgraziatamente svanita il giorno del suo diploma, quando dopo il discorso ha baciato passionalmente quella sanguisuga di...
- Oh, bene. Frattanto che voi vi dilettate con il ricordo dei bei tempi andati, io vado a pizzicare qualche collega, di là... -.
L'uomo giunse le mani in un moto di sollievo e, rapido come un falco pellegrino in picchiata, si dileguò, abbandonando la sua principale assistita alle grinfie dell'imbarazzo. Perché non mi sono chiusa in camera a stendere melodie?
STAI LEGGENDO
The Moon told me
FanfictionRaccolta di one-shot ispirata ai primi due album da solista di Camila Cabello, "Camila" e "Romance". Contiene ventiquattro capitoli, sia inediti che extra, per quanto riguarda le fanfiction presenti sul mio profilo. "Señorita" non è presente a causa...